lunedì 30 aprile 2012

Hunger games di Suzanne Collins (Mondadori)


“Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

domenica 29 aprile 2012

ANNA CHIRIATTI CONSIGLIA: IL PRIMO MAGGIO DI KURUMUNY


Kurumuny in collaborazione con l’Associazione Follevola, l’Associazione SottoTraccia e con il patrocino del Comune di Martano presenta la XI edizione del Primo Maggio. La festa si svolge a Martano, in campagna, località Kurumuny, con una lunga giornata tra germogli di vino e braci di canti selvatici e balli spargi-sale, artisti extra-vaganti giocolieri di luce, diritti in mostra ai colori della primavera. Il lavoro dovrebbe essere la festa di tutti perché “un uomo che vuol lavorare e non trova lavoro è forse lo spettacolo più triste che l’ineguaglianza della fortuna possa offrire sulla terra” (T. Carlyle).
IL PROGRAMMA - La giornata sarà scandita dalla musica, con la partecipazione di molti artisti. PARTECIPERANNO
CICI CAFARO – suoni e canti popolari . Cici è un formidabile archivio di repertori canori, improvvisatore magistrale di brindisi, di stornelli, cantante, suonatore di armonica, autore di canzoni; e poi conoscitore dei funghi e del bosco, amante della compagnia, mattatore instancabile nelle feste e sul palcoscenico, narratore arguto e accattivante: e tutto questo, e altro, gli appartiene oggi, non in qualità di ricordo, né come residuo del passato, ma è parte integrante delle sue giornate, del suo modo di intendere la vita.
VINCENZO SANTORO e ANNA CINZIA VILLANI in Memorie della terra . Nell’intreccio di musica tradizionale e racconto orale, un viaggio nella memoria del lavoro nel Salento della prima metà del Novecento, dalla rivolta di Tricase del 15 maggio 1935, con la feroce repressione di una manifestazione di piazza delle tabacchine dello stabilimento Acait, all’occupazione del feudo d’Arneo nel 1949-51, la più eclatante delle azioni intraprese dal movimento sindacale e contadino.
KAMAFEI – etnomusica dal Salento. Le radici della tradizione salentina si fondono con nuove sonorità, si allargano a nuovi orizzonti. All’interno della musica del collettivo salentino si nota il profondo legame con la propria tradizione e la propria terra, ma anche la necessità e la voglia di scoprire la contaminazione con altre culture e altre esperienze musicali. Tutto si miscela e diventa un vero e proprio stile, la pizzica tradizionale incontra le tradizioni del mediterraneo, legandosi ai suoni moderni e a diversi stili: reggae, dub, hip-hop, rock, flamenco-dub.
ANDREA PRESA e SANJAY KANSA BANIK  con intervento coreografico di MARISTELLA MARTELLA - Andrea Presa e Sanja Kansa Banik (suonatore indiano di Tabla) parteciperanno con una performance musicale, introdotta dalla presentazione di un documentario in fase di realizzazione dal titolo Indo pizzica, che racconta l’incontro tra i due musicisti e la nascita dell’album musicale omonimo. Il documentario è promosso dall’Associazione AXV, con il contributo di Apulia Film Commission e il patrocinio di Ass. Italia-India e il GAI (Giovani Artisti Italiani) con la collaborazione dell’Agenzia Creativa Zowart. Performance di danza di Maristella Martella.
RADIOBELLAMÌ  - Radiobellamì è l’incontro e l’inizio di un nuovo cammino di due personaggi straordinari. DJ Dario Bellezza e Mino Giagnotti “Cavallino”, cantore di musica tradizionale salentina. L’intento è quello di fondere due esperienze musicali diverse legate dal comune sentimento per la propria terra, il Salento. Le basi musicali si mescolano con il rude canto e il tamburello e si concretizzano in un esperimento sonoro e verbale dove si fonde il dialetto e lo stile musicale ispirato al dubstep. 
PAPA RICKY - È senza dubbio uno dei personaggi musicali che ha maggiormente rappresentato lo sviluppo e il successo del reggae salentino. Sono passati vent’anni da quando tutto ha avuto inizio e Papa Ricky è ancora presente nelle produzioni salentine, con l’uscita del suo nuovo album da solista, Villa barca, dove ci regala un viaggio di suoni tra i temi più attuali e dove i suoni sono trattati come se fossero colori e sapori del Salento, miscelati con quelli delle culture altre del mondo. L'album è pubblicato da Elianto, con l’occhio attento di Treble Lu Professore ed è ricco di collaborazioni artistiche. La produzione è firmata da Frank Nemola e Treble, che è presente anche con la sua voce in alcuni brani del disco. 
MAISON ROUGES - I Maisons rouges rientrano nel genere indie. Il gruppo, composto da due chitarre, basso, batteria e voce, produce sonorità molto ritmate e originate dalla musica new wave dei primi anni Ottanta, in particolar modo quella inglese. La voce è il filo conduttore dei Maisons rouges. Il sound, invece, ricco di contaminazioni e riferimenti musicali a diversi generi, non ha una chiara connotazione. E questo fa dei Maisons rouges un progetto che è un laboratorio aperto alle influenze musicali contemporanee – vi è in cantiere un percorso che guarda all’elettronica – musica che cambia e si rigenera a seconda degli stati d’animo. Il gruppo canta in francese, da qui il nome “case rosse”.
MUFFX - I Muffx nascono nel 2006 da un’idea di Luigi Bruno (anche chitarrista di Opa Cupa, Zina) e Amedeo Ciricugno. Chitarre abrasive e suoni spinosi si miscelano con ballate elettroacustiche: una rilettura personalizzata di varie sfaccettature musicali. Il sound dei Muffx stordisce, colpisce dritto e trascina in un immaginario che parte dalle devianti atmosfere dello stoner rock, per intingersi di psichedelica e garage. Momenti di sano rock ruspante, spazi folk–acustici, la solarità amara di certe melodie tradizionali del sud Italia, e ancora linee vocali che sfiorano il pop adulto insieme a un corposo omaggio alla psichedelia onirica. I Muffx sono: Luigi Bruno (voce/chitarra), Alberto Ria (batteria), Gianna Greco (basso), Cristiano Colopi (chitarra).
L’INIZIATIVA
IL PESO DELLA CULTURA – Leggo per legittima difesa. (Woody Allen)
Per l’edizione 2012 Kurumuny presenta l’iniziativa “Il peso della cultura: libri al chilo”. In occasione della festa del Primo Maggio sarà possibile acquistare una sporta di libri al chilo. Per l’iniziativa sono state create dal marchio B22 delle sportine ad hoc che saranno anche un simpatico gadget della festa di quest’anno. In questo momento di crisi in cui più si avverte la necessità di sapere, in questo Paese in cui tutto è effimero, Kurumuny vuol ripartire dal peso dei libri, da una certezza che è quella fisica e materiale del peso della conoscenza e dell’informazione perché chi legge ha un senso in più, perché leggere rendere liberi, perché vogliamo che i libri siano compagni irrinunciabili.
COME ARRIVARE - Kurumuny è sita nelle campagne di Martano (nei pressi dell’uscita per Castrignano de’ Greci). Per trovarci seguire le indicazioni presso tutti gli ingressi del paese.
http://www.kurumuny.it/lang-it/dove-siamo.html
(LA FOTO E’ DI Piero Marsili Libelli)

Per info
Uff. 0832801528
Mob. 3299886391
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Su facebook: Kurumuny
Kurumuny è un luogo dell’anima, un luogo di memoria e trasformazione, dove antichi valori umani e sociali convivono con la realtà contemporanea.

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana di Vito Mancuso (Fazi Editore)


Un vero e proprio manifesto della “teologia mancusiana”. Obbedienza e libertà è una sintesi matura del pensiero di Mancuso e lancia un messaggio chiaro: libertà e religione non devono più essere viste come alternative. Un “discorso sul metodo” in presa diretta, fondato sul principio di coerenza e onestà invece che su quello di autorità. Un libro che nasce dal disagio di Vito Mancuso di vedere la propria Chiesa riproporre una verità non al passo coi tempi, prigioniera di una visione superata del mondo e dell’uomo. Un discorso sul metodo, non solo della teologia, ma anche e soprattutto della coscienza. Divisa tra obbedienza e libertà, la coscienza cristiana (e non solo essa) è inquieta come non mai, ed è alle sue inquietudini che questo nuovo libro di Vito Mancuso si rivolge affrontando con chiarezza i nodi più importanti del dibattito odierno: la verità e il potere, la religione al servizio della politica e il principio di laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale tra nulla ed eternità, il dialogo tra le diverse religioni e le diverse spiritualità del mondo. I temi sono i grandi temi di Mancuso, la radicale onestà intellettuale e il primato della vita, ma qui trovano un loro scenario caratteristico che distingue questo libro dagli altri: il delicato rapporto tra il potere ecclesiastico e la verità. Partendo dal motto caro a Martini, “pro veritate adversa diligere” (ovvero essere contenti delle contraddizioni), il teologo della vita autentica ci spiega come la “verità autentica” non sia qualcosa di statico, di ricevuto in eredità, ma qualcosa a cui si arriva per contrarietà. In un corpo a corpo con l’ortodossia, Mancuso si dichiara contento delle contraddizioni, esprimendo così il suo amore per la vita. Il pensiero di Vito è come sempre antinomico e non dicotomico, analogico e non oppositivo.

Vito Mancuso, teologo, docente di Teologia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011 ed editorialista de “la Repubblica”. Oltre ad articoli su riviste specializzate, alla partecipazione ad opere collettive (tra cui: Che cosa vuol dire morire. Sei grandi filosofi di fronte all’ultima domanda, a cura di Daniela Monti, Einaudi 2010, con R. Bodei, R. De Monticelli, G. Reale, A. Schiavone, E. Severino), tra le sue opere più recenti ricordiamo i bestseller La vita autentica (Raffaello Cortina, 2009), Disputa su Dio e dintorni, con Corrado Augias (Mondadori, 2009), L’anima e il suo destino, con la prefazione di Carlo Maria Martini (Raffaello Cortina, 2007) e Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011). Con Elido Fazi dirige la collana di libera ricerca spirituale “Campo dei fiori”. Presso una delle più prestigiose case editrici accademiche tedesche è stato pubblicato di recente un saggio sul suo pensiero: Corneliu C. Simut, Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso.

sabato 28 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Coriandoli nel deserto di Alessandra Arachi (Feltrinelli)

Ha perso la gloria e la fama, che sono andate tutte a lui, l'amico fraterno. Il premio Nobel per la fisica. L'inventore dell'energia atomica. Enrico Fermi. Forse sarebbe bastato poco per condividerle. Ha perso anche l'amore, quello per lei. L'unica ricercatrice del gruppo di via Panisperna. La donna che saliva e scendeva dagli aerei come dalla sua bicicletta. Nella Mortara. Forse sarebbe bastato un attimo per averlo. È il giugno del 1969 quando dal suo letto d'ospedale Enrico Persico ripercorre il tracciato della sua esistenza vissuta all'ombra del genio. Schiacciato dal peso del genio. Non si può competere con il più grande scienziato del Novecento quando si ha la sventura di fare lo stesso mestiere e, ironia del destino, di averne pure lo stesso nome. Da quel letto vediamo Persico inseguire la speranza e l'ambizione, e sentiamo il destarsi di una voce, di segrete accensioni, di timidi stupori, di malcelati rimpianti: la sua è la storia di un eterno secondo, sullo sfondo di un teatro umano irrimediabilmente più grande di lui. Col passo del romanzo, in un frenetico andare e venire del tempo, Alessandra Arachi ci racconta i coriandoli della vita di un uomo.

venerdì 27 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: La paura della lince di Antonella Cilento (Rogiosi)


Esordio nel genere “giallo” per la scrittrice Antonella Cilento, una delle firme più prestigiose della narrativa, e non solo, italiana degli ultimi vent’anni. La paura della lince è un mistero complicato ed affascinante in cui la tensione resta alta per l’intero arco della narrazione fino a restituire al lettore tutte le risposte per un finale sorprendente ma anche l’unico possibile. Nella Napoli dei giorni nostri una guida turistica si trova, suo malgrado, a ricevere le rivelazioni di un uomo in fin di vita, inizierà da quel momento un susseguirsi di eventi inquietanti dal cui corso la protagonista non riuscirà a sottrarsi

giovedì 26 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Uccidimi di Ana Maria Sandu (nella traduzione di Ileana M. Pop) edito da Aisara


Ramona vive a pensione da una gentile signora con la quale convive in un clima di intimità e amicizia, ma la serena convivenza si trasforma presto in un incubo, e quella casa così accogliente in una prigione popolata di fantasmi e allucinazioni. Un luogo situato in quel labile confine fra lucidità e follia.  "Io sottoscritta Ramona Petrescu, nata il 12 aprile 1981, dichiaro che la sera di giovedì 22 settembre ho perso la ragione e ho ucciso una donna di nome Veronica Manea,  di anni settanta,  residente a Bucarest, in Strada Domenii 76. Preciso inoltre che tra me e la signora Manea non c’era alcun grado di parentela." 
“Dalla finestra, che dava su un cortile interno, vedeva l’appartamento più luminoso della terra. Quello con le vetrate dal soffitto al pavimento e una gran quantità di piante rampicanti.  A volte vedeva la ragazza che ci abitava e le veniva da andare alla sua porta a chiederle  se una casa possa rendere più felici, almeno un po’..
ANA MARIA SANDU (Târgu Jiu, Romania, 1974), scrittrice, poetessa e giornalista, debutta nel 2003 con un’opera sulla sessualità e la femminilità, nominata al premio “România Literara” come miglior esordio e al “Premio aspro” come miglior esperimento letterario dell’anno e pubblicata in Francia con il titolo L’écorchure (Chemin de Fer, 2010).

PRESENTAZIONE AL BUIO DEL LIBRO “GLI OCCHI DI MIA FIGLIA” DI VITTORIA COPPOLA


Per la prima volta in Italia un libro viene letto e presentato al buio.  A promuovere l’iniziativa L’Unione Italiana per ciechi e Ipovedenti di Lecce, la casa editrice Lupo e la libreria Liberrima.  Ad essere protagonista di questa esperienza, in uno strano gioco di significati, “Gli occhi di mia figlia”, libro best seller salentino di Vittoria Coppola, edito dalla Lupo Editore e vincitore del primo posto nell'annuale sondaggio promosso da “Billy", la rubrica letteraria del TG1. Lo scopo è quello di sperimentare nuove modalità comunicative ed espressive e sensibilizzare alla lettura.  È un percorso che si compie in totale assenza di luce dando importanza alla voce dei protagonisti e affidandosi al solo udito per vivere un'esperienza straordinaria e per avvicinarsi all’esercizio della lettura per un non vedente.  L’evento si terrà venerdì 27 aprile 2012 alle ore 19:30 presso la sala conferenze dell’Istituto dei ciechi Anna Antonacci di Lecce (via Scipione De Summa) e sarà coordinata dal giornalista Raffaele Gorgoni.  Dopo i saluti del presidente dell’Unione Ciechi di Lecce Antonio Maggiore, Tony Donno incontrerà al buio la scrittrice Vittoria Coppola per iniziare insieme questo nuovo percorso di sensi e per presentare la versione audiolibro del testo realizzata dal Centro Nazionale del Libro Parlato dell’unione Italiana Ciechi  Il libro, che ha riscosso un notevole successo, non solo in Salento, ma in tutta Italia, ha una trama di romanzo d’altri tempi e racchiude il tema dei sentimenti che legano madre e figlia e il desiderio di quest'ultima di affrancarsi da un affetto che pesa come un macigno.  La presentazione al buio diventa, quindi, non solo possibilità di incontro con l’autrice, ma occasione per ascoltare il suo libro e, soprattutto, sensibilizzare alla lettura come possibilità di dare delle forme e dei colori, costruire un percorso di associazioni e di immaginazione che si distacca dalla pura materialità del libro scritto.  Il racconto, la storia, il romanzo, diventa un’esperienza da vivere in totale libertà e distacco dal senso stesso della vista per costruire diversi mondi e vite possibili. PER INFORMAZIONI SCRIVERE A tonydo67@alice.it

mercoledì 25 aprile 2012

I Caffè della cultura a Poggiardo con Pierluigi Mele


Sarà Pierluigi Mele, poeta, autore e regista teatrale tra i più apprezzati, con l’antologia poetica “Ho provato a non somigliarti” (Lupo Editore) il protagonista del nuovo appuntamento de “I Caffè della Cultura” in programma giovedì 26 aprile alle ore 19.00 nella sala conferenze del Palazzo della Cultura di Poggiardo. Presenta l’incontro Tonio Tondo, giornalista Gazzetta del Mezzogiorno. I caffè della Cultura, sono promossi dalla Biblioteca comunale-Assessorato alla Cultura del Comune di Poggiardo con il sostegno di Sole Vento Energia Poggiardo. Seguiranno degustazioni culturali. Ho provato a non somigliarti raccoglie poesie degli anni 1985-2010, senza tracciare traguardi. Sono slanci, diversamente l’esistenza non avrebbe casa né strada. Poesie dello stupore, della perdita e del ritrovamento. Della trasfigurazione soprattutto. Poesie di luoghi e d’illusione. Di tutte quelle minuscole e fonde cose che hai attraversato e che poi, senza preavviso, bussano alla porta pretendendoti daccapo. Con più forza del passato e meno scuse. Perché quando accadevano, nel mentre, tu non eri pronto a stringerne l’essenza. Non lo sei neppure ora, non lo sei mai. Però succede di avvertire questi passi alla soglia, questo soffio alla tempia del passato, il passato che s’impasta al presente che respiri, lo infiamma col tuo possibile domani. Qualcuno lo chiamerebbe destino. E allora la poesia non è che resoconto di stagioni, vissute e sublimate. Non puoi sottrarti dal tuo stesso nome che ti chiama, dalle tue radici e utopie.

Info Comune di Poggiardo:
dott. Pasquale De Santis (coordinatore rassegna) 0836.909817/329.3173865 - dott. Antonio Ciriolo (Responsabile Ufficio Cultura) 0836.909812

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Delitto a Stoccolma di Liza Marklund (Marsilio)


Mentre Stoccolma si prepara a celebrare le Olimpiadi, una bomba esplode nello stadio principale della città, simbolo stesso dei Giochi. Dopo pochi giorni, un'altra bomba fa saltare un impianto sportivo, seminando il terrore. La polizia parla di atto terroristico, ma dalle pagine della Stampa della Sera, Annika Bengtzon conduce la sua personale indagine e scava nel mondo del comitato olimpico e della sua direttrice, donna potente e famosa, ma con molti lati oscuri nella vita privata. Appena promossa caposervizio di nera, Annika insegue una difficile carriera in una grande città: osteggiata da parte della redazione, deve dimostrare ogni giorno che anche una donna madre di due bambini è in grado di fare bene il suo lavoro e di battere la concorrenza.

martedì 24 aprile 2012

E QUALCOSA RIMANE – Nicoletta Bortolotti (Sperling and Kupfer, collana Pandora).


"Non ho bisogno del tuo amore". Sembra dire questo Viola, con gli anni di silenzio che l'hanno divisa dalla sorella Margherita, compagna di un'infanzia ormai troppo lontana. Un'infanzia di ginocchia sbucciate, risate e mille giochi inventati insieme per non vedere l'amore dei genitori sgretolarsi a poco a poco, nella Milano dei concerti di Vecchioni, delle canzoni di Ornella Vanoni e delle Feste dell'Unità, dove mamma e papà si baciavano, cantavano, litigavano e si baciavano ancora. Ma oggi, dopo tutti questi anni, Viola ritorna: la sorella più piccola, quella che non aveva mai paura del buio, che baciava gli sconosciuti e si innamorava del vento, libera e generosa di sé come Bocca di Rosa, è tornata per chiedere alla sorella più grande di passare un giorno al mare, loro due sole. Per raccontarle finalmente il segreto che l'ha tenuta così a lungo distante. E dimostrarle che un amore da lontano non è un amore da meno. Nicoletta Bortolotti racconta una storia di famiglia agrodolce e delica. La storia di un amore assoluto, e di un'infanzia che se n'è andata in punta di piedi, senza voltarsi ad aspettare.

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: I Falò d’autunno di Irene Némirovsky (Adelphi)


 " – Vedi - " dice la nonna alla nipote, immaginando di prenderla per mano e condurla attraverso vasti campi in cui vengono bruciate le stoppie "sono i falò dell'autunno, che purificano la terra e la preparano per nuove sementi". Ma Thérèse è giovane, non ha la saggezza della nonna: ancora non sa che prima di poter ritrovare Bernard, l'uomo che ama da sempre, a cui ha dedicato la vita intera, le toccherà attraversare con pena e con fatica quei vasti campi, e subire le dolorose devastazioni provocate da quegli incendi. Perché Bernard, l'adolescente intrepido, impaziente di dar prova del proprio coraggio, partito volontario nel 1914, è tornato dalla guerra cinico e disincantato: quattro anni al fronte l'hanno trasformato in uno sciacallo, uno che non crede più a niente, che aspira solo a diventare ricco, molto ricco - e che per farlo si rotolerà nel fango della Parigi cosmopolita del dopoguerra, in quella palude dove sguazza la canaglia dei politicanti, dei profittatori, degli speculatori. Alla dolce, alla fedele e innamorata Thérèse, e ai figli che ha avuto da lei, preferirà sempre il letto della sua amante e lo scintillio dei salotti parigini. Ci vorranno la fine delle grandiose illusioni della Belle Epoque, la rovina finanziaria, e poi un'altra guerra, la prigionia, la morte del primogenito, perché Bernard ritrovi la sua anima: la cenere degli anni perduti servirà a purificare il terreno per una vita diversa.”

Anna Chiriatti consiglia: Tamburreddhu o Tamburello?


Il 30 aprile 2012 alle ore 19,00 presso l’Auditorium del Centro Anziani di Zollino, ci sarà il prestigioso Convegno di Studi sul tamburo a cornice salentino e le sue evoluzioni negli ultimi vent'anni dal titolo “Tamburreddhu o Tamburello?”. Intervengono Paolo Pacciolla (musicologo esperto di tamburi a cornice medio orientali); Luigi Chiriatti (storico e ricercatore di tradizioni salentine); Sergio Torsello (consulente scientifico, istituto "Diego Carpitella"); Gigi Toma, (musicista della tradizione - "Alla Bua"); Claudio "Cavallo" Giagnotti (musicista e produttore - "Mascarimirì"). Modera Stefano Donno giornalista e scrittore. È prevista inoltre una mostra di tamburreddhi storici a cura di Luigi Chiriatti, Claudio "Cavallo" Giagnotti e Biagio Panico. A seguire il  workshop a cura di Biagio Panico, costruzione del "TAMBURREDDHU" a cura di Alessandro Rizzello, e dimostrazione del preamplificatore per tamburo a cornice TC-1. L’appuntamento è organizzato e promosso da Comune di Zollino e Ass. Sotto Traccia che nasce dalla collaborazione tra Dilinò, il tamburello.com e Kurumuny.


Info 3480442053 – info@mascarimiri.com
Oppure 348 0029069 – alessandro@essenza.ws

Kurumuny Edizioni
telefax 0832801528
www.iltamburello.com di Biagio Panico

domenica 22 aprile 2012

L’ultimo vangelo di Barbara Goldstein. Traduzione di Taddeo Roccasalda (Fanucci Editore e Time Crime)


Un avvincente thriller storico che svela il segreto del mandylion, la raffigurazione del volto di Cristo la cui origine si perde nel buio dei secoli e del mito... Italia, inverno 1453. All’interno di un’abbazia abbandonata, un rudere fortificato in mezzo alle nevi del Gran Sasso, Alessandra d’Ascoli, una mercante di reliquie e confidente di papa Niccolò V, si sveglia: è ferita ma non ricorda nulla, salvo l’immagine di una sanguinosa battaglia. Uno sconosciuto, che afferma di essere suo marito, le rivela che il suo nome è Alessia. C’è tuttavia qualcosa in quell’uomo che le fa paura, qualcosa che le sfugge ma la terrorizza... Nonostante sia così debole, Alessandra si costringe dunque ad alzarsi e si inoltra lungo un sentiero che circonda l’abbazia, fino a una tomba sulla cui lapide è inciso il suo stesso nome. Comincia così un viaggio verso le ombre che assediano il suo passato, un viaggio che ben presto si rivelerà infernale: qual è la sua reale identità? Cos’ha fatto prima di perdere la memoria? Nel frattempo, qualcuno si aggira nel cuore dell’abbazia. Cosa sta cercando? E a chi appartiene quella salma esposta all’interno della cripta? Barbara Goldstein è nata nel 1966. Dopo aver lavorato come responsabile delle risorse umane per una grande banca tedesca, ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Studiosa di filosofia e scienze comportamentali, quando non viaggia per effettuare le sue ricerche risiede a Monaco di Baviera. È autrice di altri sette thriller storici, le cui protagoniste sono sempre donne forti e indomite, che hanno avuto ottimi riscontri di critica e di pubblico. Barbara Goldstein sta scrivendo un nuovo romanzo che ha per protagonista Alessandra d’Ascoli, Das Testament.
«Alessandra, per me, è una specie di alter ego grazie al quale mi muovo nel mondo virtuale del Rinascimento italiano; rispecchia il lato più audace, avventuroso e temerario della mia personalità, una donna capace di osare là dove io mi limito a sognare. È la personificazione della fermezza d’animo, del gusto d’avventura, della curiosità intellettuale e della tolleranza.» Barbara Goldstein

sabato 21 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Un segreto non è per sempre di Alessia Gazzola (Longanesi)


"Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità."

venerdì 20 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Cento Micron di Marta Baiocchi (Minimum Fax)


Eva ha quarant’anni, fa la biologa e lavora in un dipartimento all’università che la costringe a scontrarsi con la desolante situazione della ricerca in Italia. Bibi è una sua ex compagna di scuola, figlia unica di una ricca famiglia romana che in passato con l’aiuto di Eva si è rivolta a una clinica per la fecondazione assistita. Il tentativo di inseminazione non era riuscito e adesso, rimasta vedova e definitivamente sterile, non può più procreare in modo naturale. Ma Bibi vuole un figlio a tutti i costi, anche se la legge italiana non le consente di impiantarsi gli embrioni già fecondati. Dopo che il tentativo di corrompere il direttore della clinica fallisce, Bibi viene a sapere che i suoi embrioni sono misteriosamente spariti. Sulle tracce della verità, Eva e Bibi scopriranno l’esistenza di un traffico internazionale di embrioni, finalizzato alla sperimentazione clandestina, che attraverso la Svizzera le porterà fino in un paese asiatico senza leggi né limitazioni dove avvengono esperimenti con esiti incredibili. Un romanzo coinvolgente che mescola spaccato sociale e riflessioni sul potere umano di creare e manipolare la vita: la maternità è un fenomeno naturale, un diritto o un lusso? Dove finisce il progresso scientifico e dove inzia l’abuso?

giovedì 19 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: La fame della donne Marosia Castaldi (Manni)


Rosa è una donna tormentata alla ricerca di sé. Se mai è possibile scoprirsi, pacificarsi, ella trova la propria identità nella cultura millenaria della cucina appresa dalla madre. E ritrova se stessa nella figlia che la sfugge e di lei è gelosa. E anche nella passione verso altre donne: la vicina Tina col suo aspirapolvere infernale, Caterina geisha golosa e viziata, Edda austera, che viene dal Sud e le sue forme sono guglie. In un ristorante da grande abbuffata della bassa Padania, le ricette napoletane di Rosa profumano di erotismo e lussuria e gli squisiti cibi, godimento e ossessione, sublimano l’amore celebrandolo come cerimonia sacra. In un vorticoso flusso del pensiero che scorre e non s’acquieta, questa storia è il libro della vita, architettura del dolore cui fa sempre pendant un’architettura del piacere.

"OLTRE IL SEGNO, Donne e scritture nel Salento (sec. XV-XX) di Rosanna Basso (Lupo Editore)il 21 aprile a Copertino


Per la rassegna La Settimana della Cultura indetta dal Ministero dei Beni e delle attività culturali, sabato 21 aprile ore 18,00 presso il Castello di Copertino a Copertino (Lecce) ci sarà l'incontro di presentazione del libro "OLTRE IL SEGNO, Donne e scritture nel Salento (sec. XV-XX) di Rosanna Basso (Lupo Editore) INTERVERRANNO: ROSANNA BASSO (CURATRICE DEL TESTO), DARIA DE DONNO E MARIACARLA DE GIORGI (AUTRICI), SANDRINA SCHITO (RELATRICE). MODERATORE DELL'INCONTRO: FAUSTO GUBELLO.
Il volume propone il nesso donne e scritture nel Salento in una prospettiva di lungo periodo, ma è lungi dal volersi e dal proporsi come antologia di profili biografici o come silloge di documenti poco noti o del tutto sconosciuti. Le "donne" e le "scritture" sono coniugate insieme per raccontare altro; anzi, un "oltre". Oltre il segno, recita il titolo.
[...] attraverso l'attenzione prestata ad un gran numero di soggettività, nate e/o fortemente intersecate con la terra salentina, e ad una grande quantità di testi diversi, si vuole superare il valore, pure importante delle singole voci e dei singoli frammenti, per riuscire ad intrecciare questi lembi in una doppia narrazione: una inedita storia della presenza femminile nel Salento nel corso del tempo e un Salento raccontato in una prospettiva inusuale e, forse, inattesa.(dall'Introduzione)
Rosanna Basso è Professore Associato di Storia Contempora nea presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università del Salento. È interessata allo studio della società meridionale nei secoli XIX-XX ed ha sviluppato, nell'ottica della storia sociale e dei gender studies, ricerche sulle povertà urbane nell'Ottocento, sull'alfabetismo e sull'istruzione popolare, sulle maestre, sulla produzione editoriale femminile. È responsabile del progetto Archivio della scrittura femminile salentina a cui si raccordano varie iniziative di ricerca e di divulgazione scientifica: edizione di studi e documenti, collezione digitale di testi (www.salentofemminile.unisalento.it), mostre storico-documentarie.
Ha pubblicato tra l'altro: Stili di emancipazione (Lecce, Argo, 1999); Donne in provincia (Milano, FrancoAngeli, 2000); Il Filo d'Arianna (Lecce, Milella, 2003); Introduzione e cura del fascicolo monografico di «Studi salentini», Donne e giornali. La rappresentazione del femminile nelle pagine di alcuni periodici salentini (1884-1943) (2009).

Esce in libreria "Sulle orme di Idrusa" (Kurumuny) di Wilma Vedruccio


Protagonista del racconto di Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina creata da Maria Corti e trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata da Wilma è quasi un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della classicità: è senza età, non è soggetta alle categorie del tempo e dello spazio, incarna l’archetipo di donna: proviene dal passato e si proietta indomita nel futuro. Idrusa ci riporta alla mente il ricordo di donne eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante personalità che si esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello della coscienza individuale. Idrusa ha la stessa forza di Didone innamorata, che per amore mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore decide di uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non rinunciare a nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un sentimento di inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e la realtà circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera comunità: sposa un uomo non amato, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive, ma non cede il suo cuore, non si rassegna, rivendica la sua anima e la sua intelligenza, resiste fino a incontrare l’amore e la passione sfrontata, che stravolge il cuore e imprime una svolta decisiva e irreversibile alla sua esistenza. Al libro è allegato il CD con il racconto di Idrusa letto da Wilma, che ci porge la sua voce con il giusto pudore, senza pretese attoriali, ma lasciandosi trasportare, come è naturale per l’autrice, dal desiderio del racconto. La musica di Rocco Nigro segue con grande sensibilità il disegno di Wilma, amplifica le emozioni, sa allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa far danzare a fianco della voce il proprio tema. Personaggi del libro sono anche Otranto, il profumo del mare, i colori di certe albe, il Salento dei tratturi e delle pietre parlanti, delle civette dagli “occhi dolci come lampade a petrolio”.

"Sulle orme di Idrusa" di Wilma Vedruccio, Kurumuny, 2012, ISBN 978-88-95161-69-3, cm. 13,5x16 48 PAGINE, € 10,00, ALLEGATO AUDIO LIBRO

leggi un estratto in formato pdf
http://kurumuny.it/lang-it/prossime-uscite.html?task=download&file=esttratto+impaginato+idrusa+wilma_ok.pdf

Info:
http://www.kurumuny.it

mercoledì 18 aprile 2012

Gli occhi di mia figlia di Vittoria Coppola alla Libreria Giunti al Punto di Lecce


La giovane scrittrice salentina Vittoria Coppola, con il suo libro “Gli occhi di mia figlia) fenomeno letterario del momento, sarà il 20 aprile 2012 alle ore 18,30 presso La Libreria Giunti al Punto di Lecce in Corso Vittorio Emanuele II, n.59. Presenta l’autrice Mara Benzoni. L’opera, co-edita da Lupo Editore ed Edizioni Anordest, nel gennaio scorso ha vinto il sondaggio di Billy, la rubrica del TG1 dedicata alla lettura, sul miglior libro del 2011, superando in consensi scrittori di successo, come Dacia Maraini, Gianpaolo Pansa e Gianrico Carofiglio . Gli occhi di mia figlia e la sua autrice sono diventati un vero e proprio caso editoriale di questi primi mesi del 2012. La ventiseienne scrittrice di Taviano, infatti, sta riscuotendo un successo inaspettato per l’enorme diffusione del suo libro sul mercato editoriale italiano. Questa popolarità è favorita anche dal tour di presentazioni, che la stanno portando in giro per tutta l’Italia a incontrare i lettori, e dalla presenza in alcune note trasmissioni televisive, come Sottovoce e Unomattina, che ne hanno amplificato la fama.

IL LIBRO: Quale ruolo gioca il destino nello svolgersi della nostra esistenza? E quanto di "nostro" c'è invece nell'imboccare strade sbagliate che porteranno inevitabilmente all'infelicità? In questa storia di "non detti", in cui egoismi e fragilità vanno a comporre un perfetto, perverso incastro, è rappresentato il misterioso e contraddittorio universo dei sentimenti umani: non basta essere genitori per saper comprendere i propri figli ed amarli come meritano; non basta essere giovani e di cuore aperto per essere pronti ad affrontare la vita, né essere innamorati per non farsi complici della propria ed altrui sofferenza. Dana, pur nei privilegi di ragazza circondata da benessere e raffinatezza, è soffocata dalla coltre iperprotettiva di una madre che ha deciso il suo futuro, ma la sua passione per André, fascinoso pittore di donne senza sguardo, si rivela una fuga più grande della sua acerba giovinezza, incapace di reggere all'infrangersi di un sogno. Armando, l'uomo che le offre un amore devoto e remissivo, nasconde un segreto destinato ad esplodere in modo bruciante. Eppure esistono legami che sopravvivono al tempo e sono pronti a riservare luminose sorprese, nei giochi del caso e nel risveglio di coscienze troppo a lungo sopite. Una storia di solitudini e di scelte, nella quale regge sovrana la solidità dell'amicizia, l'unica che non tradisce.
Per maggiori informazioni:
Lupo Editore
www.lupoeditore.com

NUVOLE … A COPERTINO!


Presso il Castello di Copertino nell’ambito della settimana della cultura (in tutta Italia dal 14 al 22 aprile) per il 20 aprile 2012 è previsto un grande evento culturale in memoria di Fabrizio De Andrè dal titolo Nuvole, realizzato da Lupo editore in collaborazione con Poiesis, Nubes, Acme Lab, Castello di Copertino. Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Interverranno Mino De Santis (chitarra e voce); Rachele Andrioli (voce); William Greco (Pianoforte) e la partecipazione di Marco Bardoscia (contrabbasso); Pierluigi Mele (poesia) che per l’occasione leggerà dei suoi componimenti inediti dedicati al grande cantautore italiano. La manifestazione voluta da Lupo editore ha un filo rosso con la musica per due aspetti principali: la casa editrice compie nel 2012 vent’anni di attività editoriale; secondo aspetto il nuovo progetto di Lupo editore che lancerà nei prossimi mesi una nuova etichetta discografica cha ha già in programma delle ghiotte sorprese.
Un omaggio al grande Fabrizio De Andrè è doveroso soprattutto in un momento della nostra storia così delicata fatto di profonde incertezze e disequilibri,  soprattutto perché si parla di un uomo che con grande coraggio morale e coerenza artistica  ha scelto di sottolineare i tratti degli emarginati, affrancandoli dal "ghetto" degli indesiderabili e dandogli grandissima dignità. Un omaggio dunque non solo al poeta De Andrè, ma all’uomo impegnato a denunciare “i punti caldi” del malcostume italiano senza peli sulla lingua. (nella foto Marco Bardoscia)

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Sospiri rivoluzionari di Deborah Govoni (Youcanprint)


Le poesie di Deborah Govoni vivono della vena naturale di un lirismo istintivo e trasparente, di grande forza comunicativa, filtrato da elementi linguistici appropriati e maturi, capaci di creare un immediato rapporto col lettore, che non resta mai spettatore passivo degli eventi narrati. E' un vitalissimo pullulare d’immagini e metafore che nascono dalla raffinata volontà di esplorare la vita in tutti i suoi momenti, in una concreta aderenza al reale, spaziando dalla quotidianità minuta, intima e privata, a temi più universali, sempre con la medesima energia espressiva, mai fine a se stessa. La rivoluzione anelata dall'Autrice non conosce soluzioni di continuità, e coinvolge sentimenti ed emozioni private, quali l'amore, l'amicizia, i rapporti umani; così come il pubblico in senso stretto, il sociale, il politico, l'economico, con una purezza d’intenti e una pulizia di scopi tali da rendere ogni lirica un momento irripetibile, da sorseggiare lentamente, meditando ogni singola parola, traendone spunto per meditazioni e sensazioni personali. Tutto ciò rende quest'opera un viaggio intimo e segreto, da vivere con complicità e curiosità. Poesia in movimento, quindi, mai statica e vuota, ma pulsante di verità e vita. (Prefazione di Paolo Ursaia)

martedì 17 aprile 2012

Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere. Dichiarazioni e scandali di un partito di Eleonora Bianchini (Newton Compton)


Un'inchiesta appassionata che ridisegna il ventennio leghista dagli anni del "celodurismo" all'ossessione del federalismo fiscale. I lati oscuri di un partito pieno di contraddizioni: minacce di secessione che si alternano ad abili mosse politiche per acquisire un peso sempre maggiore nel governo del nostro Paese; vilipendi alla bandiera, diti medi alzati e pernacchie in TV che fanno da contrappunto a raffinate strategie orchestrate nei palazzi e nelle ville del potere. Ma come ha fatto questo movimento, da sempre spina nel fianco della democrazia italiana, a ottenere un simile consenso? Eleonora Bianchini, con una prosa secca e incisiva, mette al muro il partito del Carroccio, svelando i falsi moralismi di chi grida contro "Roma ladrona" ma chiude un occhio sugli scandali finanziari della "Padania ladrona". "Il nostro popolo", affermava Bossi, "è pronto ad attaccare. Si dice che il Paese stia andando a fondo, ma io conosco un solo Paese, che è la Padania. Dell'Italia non me ne frega niente". Ma una volta scoperti i verdi scheletri nell'armadio anche il leghista duro e puro potrebbe vacillare.

lunedì 16 aprile 2012

Le ragazze di Pompei di Carmen Covito (Barbera). Intervento di Nunzio Festa

Spassoso, divertente e scorrevole al pari d’un torrente di montagna il ritorno in libreria di Carmen Covito, autrice del romanzo di successo “La bruttina stagionata” a inizio anni Novanta, è scandito dalle abitudini di Pompei, più esattamente delle ‘donne’ d’allora, “Le ragazze di Pompei”, appunto; o almeno una parte d’esse, le borghesi in questo caso. La promo ci dice d’un Satyricon al femminile, ma la definizione potrebbe esser non del tutto esatta o puntuale. Ché la scusa del manoscritto ritrovato o giù di lì, in effetti, rimette nel 63 d.C. della bottegaia-intellettuale Vibia Tirrena: che ha zio politico e tutta una serie di conoscenze e incontri quasi comici ma descrittivi dell’epoca. Tra, appunto, “lavori non pagati, cognati infidi, zie politicanti, attori debitamente equivoci, estetiste che vanno matte per i pettegolezzi sulla corte imperiale, strane scritte sui muri e sogni infranti”. E il desiderio più grande e bello è di insegnare propriamente filosofia a ragazze ricche, appunto, che magari poi si fionderanno, civilizzate e acculturate, nella libreria di famiglia. Diversi escamotage tengono in moto la trama, con una struttura che dagli espedienti legati alla traccia storica trae diretto profitto. Ma con la lingua flautata d’una scrittrice che sappiamo mai avrebbe potuto deludere. Deluso, infatti, non ha. La collana barberiana Centocinquanta aggiunge una pietra luminosa assai a un mosaico cominciato da altri a dir poco interessantissimi romanzi, in attesi d’altri romanzieri. Sono in uscita opere di penne del calibro di Roberto Pazzi e Gaetano Cappelli. Intanto Carmen Covito convince quante e quanti attendevano una sua nuova opera. Epperò nel frattempo sa far innamorare chi non ha letto il suo passato. L’occasione è propizia, viene da dire in chiusura, e per render giustizia a un altro coraggioso editore, per rimembrare che Covito aveva pubblicato nel 2010 il racconto “Oggi, l’amore” (Senzapatria).

domenica 15 aprile 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia : : Grazie per quella volta di Serena Dandini (Rizzoli)


Racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni, in cui Serena Dandini esplora con tenerezza, ironia e sincerità una catena di debolezze di cui andare fieri, di fragilità nostre e del mondo. Di cosa è fatta una vita? Di domeniche pigre in cui non rispondiamo al telefono per rimanere sul divano abbracciando un libro appena iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le chiavi della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso e volentieri le cose si spostano per farci dispetto e divertirsi alle nostre spalle. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le gocce di pioggia che rimbalzano sul vetro, sognando di sposare Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati da un razzo su un letto di zucchero che papà ti portava a mangiare per insegnarti i piaceri della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in una notte hai preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po’ d’indulgenza, in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare una rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento a un altro nella più autentica suddivisione tra esseri umani: quella tra coppie e single. Di momenti in cui basta un calzino con l’elastico moscio per far emergere tutte le nostre insicurezze. Di quel preciso giorno in cui si spezza il tempo alla fine dell’estate. E di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto affiora dalle misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges e la moglie di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Lella, Ovidio e gli U2, Serena Dandini torna alla scrittura dopo il successo di Dai diamanti non nasce niente. Grazie per quella volta esplora con tenerezza, ironia e sincerità una catena di debolezze di cui andare fieri, di fragilità nostre e del mondo: è il tempo di autoassolverci, di fare pace con i nostri difetti imparando a conviverci tra alti e bassi, proprio come succede a ogni coppia pluricollaudata.

venerdì 13 aprile 2012

Doppio appuntamento per Vittoria Coppola a Otranto e Crispiano


Doppio appuntamento nel week end con Vittoria Coppola ed il suo libro “Gli occhi di mia figlia” edito da Lupo editore ed EdizioniAnordest. Il primo sarà sabato 14 aprile 2012 presso la sala laboratori urbani di Art’Etica presso il centro Don Tonino Bello in via Uggiano a Otranto. L’inizio è previsto per le 19,00 e presenta il giudice Salvatore Cosentino. Il secondo appuntamento è invece
domenica 15 aprile 2012 alle ore 18,30  al Carpe Diem Art Cafè, in via Giacomo Leopardi (nei pressi della villa Comunale "G. Falcone") a Crispiano (TA).  L’appuntamento è organizzato dalla LIBRERIA AMICOLIBRO e dall'ASSOCIAZIONE ADHARA. Ospiti dell’appuntamento di aprile la scrittrice Vittoria Coppola e il fotografo Francesco Giusto. L'evento sarà trasmesso in diretta web sul sito www.crispianonline.com. Partners della manifestazione sono la pasticceria "Le tentazioni" di Piero e Gianni, "Altre Visioni" di Gianni Giacovelli e il “Centro Bibite Argese".

Il libro è stato votato miglior romanzo del 2011 RAI Tg1 nel sondaggio della rubrica Billy.
Quale ruolo gioca il destino nello svolgersi della nostra esistenza? E quanto di "nostro" c'è invece nell'imboccare strade sbagliate che porteranno inevitabilmente all'infelicità? In questa storia di "non detti", in cui egoismi e fragilità vanno a comporre un perfetto, perverso incastro, è rappresentato il misterioso e contraddittorio universo dei sentimenti umani: non basta essere genitori per saper comprendere i propri figli ed amarli come meritano; non basta essere giovani e di cuore aperto per essere pronti ad affrontare la vita, né essere innamorati per non farsi complici della propria ed altrui sofferenza. Una storia di solitudini e di scelte, nella quale regge sovrana la solidità dell'amicizia, l'unica che non tradisce.

Vittoria Coppola ha 26 anni e vive a Taviano (LE). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale (Università del Salento, luglio 2010).
Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di Gallipoli (LE).
La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura.


FRANCESCO GIUSTO - "La passione per la fotografia è nata pian piano, nel periodo a cavallo dell'avvento del digitale, cominciando come tanti con una compatta e passando alla fotografia tramite reflex nel 2007, acquistata dopo la laurea in informatica. Da allora è stata sempre una lotta costringersi a lasciare la fida compagna a casa, dato che soprattutto il primo periodo era quello contraddistinto dall'eccesso fotografico di fotografare qualunque cosa. Come tutti i fotografi alle prime armi, il paesaggio veniva privilegiato e si è dimostrato una notevole palestra in termini compositivi e di pazienza. In seguito il difficile passaggio dalla 'foto bella', la foto cartolina, alla foto pensata ha portato notevoli benefici in termini di progettualità, pur rimanendo questo un campo aperto, come per qualunque fotografo. Attualmente infatti prediligo il ritratto fotografico, la 'candid' rubata, la street nel senso più ampio del termine, adorando far convivere ed incastonare gli elementi che la scena mi fornisce in maniera surreale e ironica. Posso definirmi quindi un fotografo non professionista, il cui vantaggio principale è quello di poter fotografare quasi tutto ciò che la mia fantasia suggerisce. Il passaggio alla socialità reale è avvenuta due anni fa, rapito da un amico e subito iscritto nel circolo fotografico Controluce di Statte. Partecipo quando possibile a concorsi, incontri e workshop, collezionando qui è lì menzioni e qualche riconoscimento, cosa che fa sempre piacere. Nel prossimo futuro miro, oltre che a ampliare la mia sensibilità e conoscenza, a terminare alcuni progetti, tra quelli iniziati, e altri 'in nuce'"