Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
martedì 31 dicembre 2019
lunedì 30 dicembre 2019
domenica 29 dicembre 2019
sabato 28 dicembre 2019
venerdì 27 dicembre 2019
giovedì 26 dicembre 2019
martedì 24 dicembre 2019
lunedì 23 dicembre 2019
domenica 22 dicembre 2019
sabato 21 dicembre 2019
venerdì 20 dicembre 2019
giovedì 19 dicembre 2019
mercoledì 18 dicembre 2019
martedì 17 dicembre 2019
lunedì 16 dicembre 2019
Il falò della follia di Federico Lenzi (I Quaderni del Bardo Edizioni per Amazon)
La banalità non merita
poesia e Federico Lenzi qui sembra rispondere, con convinta adesione, a quanto
Maurizio Cucchi andava affermando circa venti anni addietro. Si era appena
entrati nel nuovo millennio e, notando che «la poesia civile non è genere che goda
oggi di particolare fortuna», si diceva «convinto che il poeta abbia anche un
dovere di interpretazione e intervento, di critica e denuncia, rispetto alla
realtà del suo tempo». Possiamo parlare, dunque, di sistema nella riflessione
poetica di Federico Lenzi? Sarebbe troppo impegnativo e si caricherebbe di
eccesive responsabilità un neomaggiorenne. Con le inevitabili limitazioni
dovute alla sua giovane età e con l’ammirazione per le sue numerose e
piacevolmente disordinate frequentazioni culturali e letture, sembra di poter
intravedere – talvolta in maniera evidente, talaltra in forma accennata –
quanto Matteo Lefèvre, qualche anno fa, scrisse a proposito di una bella e
controversa voce statunitense, parlando di «una poesia... comprometida,
“impegnata”» e ponendo così in luce una «voce… libera e fresca, mai ingessata o
annunciata». È questa freschezza di verso, che consente di descrivere un
recinto di valori per la poesia di Federico Lenzi; un recinto ampio con diverse
possibilità di essere allargato, non un hortus conclusus che ha il sapore
dell’egoismo e della sufficienza, piuttosto che dell’organicità e della
necessità di contaminarsi. Del resto, sono passati appena cinque anni da quando
– già fisicamente fuori misura rispetto ai coetanei – Federico Lenzi usciva
dalla scuola media, a volte “solo e pensoso”, tirandosi dietro il trolley di
libri: immaginavo tanti libri e tanto spazio vuoto in quella valigia. Invece
no, con i libri c’erano anche tanti frammenti e lacerti di un discorso che in
queste pagine egli ha cercato di comporre in maniera più compiuta. È da credere
che siano rimasti nel trolley tanti altri frammenti da elaborare e per questi
ultimi il tempo della fioritura sembra già alle porte. (dalla prefazione di
Angelo Sconosciuto)
Federico Lenzi nasce a
Brindisi il 24 agosto nel 2001. Si dedica all’attività poetica a partire dai
quindici anni, trovandola unico sfogo per liberarsi da quelle prigioni che
alcuni chiamano adolescenza, altri prospettiva di vita. L’iniziale incanto della
parola fine a se stessa viene poi mutato in favore di un’opera che tenti
l’abbattimento di una società marcia, filo conduttore di questa raccolta. Da
sempre affascinato dallo studio delle Lettere, studia e vive a Bologna, dove
ancora si dedica all’Arte in attesa di idee più alteIn copertina:Burn it to the
ground by Christopher Burns on Unsplash Photo by Camila Quintero Franco on
Unsplash Photo: Photo by Elijah O’Donnell on Unsplash
Info link
domenica 15 dicembre 2019
sabato 14 dicembre 2019
venerdì 13 dicembre 2019
giovedì 12 dicembre 2019
mercoledì 11 dicembre 2019
Secondo appuntamento del ciclo d’incontri milanese “Intelligenti Pauca: la rima inferiore” alla Libreria Cultora
Il secondo appuntamento del ciclo
d’incontri milanese “Intelligenti Pauca: la rima inferiore”, promosso
dalle case editrici indipendenti “Samuele Editore” di Alessandro Canzian
e “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno, verterà sul tema “Poesia
e Giovani”.
Interverranno al riguardo i poeti: Marco
Amore, Valentina Colonna, Marco Corsi, Tommaso Di Dio, Giuseppe Nibali Guzzetta
e Pietro Romano. Modereranno
l’incontro i direttori artistici del ciclo d’incontri: Alessandro Canzian
e Chiara Evangelista. Sono
previste le incursioni poetiche di Antonio Nazzaro e quelle musicali di Paolo
Provasi. Al termine dell’evento seguirà l’open mic. Nell’era della materialità e della virtualizzazione
dell’emozione, la poesia è ancora capace di incanalare il sentire umano e di
alzare le antenne per captare le percezioni di una società ormai liquida? Appuntamento per giovedì 12
dicembre alle ore 18:30 presso la Libreria Cultora di Milano.
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