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è lieta di annunciare TENDERNESS mostra a cura di Stefania Carrozzini Nella
sede milanese di Via Giovanni Boccaccio 24, sono esposte dal 25 Giugno al 6
Luglio 2015 trenta opere tra pittura e fotografia. Si tratta di una mostra che affronta
i molteplici significati e implicazioni legati al sentimento della tenerezza
attraverso le opere di dodici artisti italiani e statunitensi che espongono con
opere di piccolo e medio formato.
Nel
testo di introduzione la curatrice scrive : “Papa Bergoglio in un suo recente
discorso ha detto che non bisogna avere paura della tenerezza, che il Pianeta deve
essere trattato con tenerezza e che la tenerezza è rivoluzionaria. Ma che cos’è
in realtà la tenerezza? Innanzitutto
occorre dire che la tenerezza non è mera emozione ed eccitazione del sentimento
nei confronti dell’altro, il prodotto di una soggettività male inserita. La
tenerezza nasce quando l’Ego si mette da parte, il Sè si riconosce nell’altro,
diventa l’altro. E’ sempre un ponte e mai un muro. E’ l’opposto del dio
Narciso, per cui il soggetto non vede più se stesso nello specchio, ma si
accorge in modo chiaro e preciso chi è l’altro. E lo ama per quello che è. E’ il mezzo più elevato di conoscenza. Ci
definisce veramente umani, partecipi del destino della creazione. Tenerezza
quindi non fa rima con effemminatezza. E a proposito di rivoluzionari c’è anche
una dichiarazione di Che Guevara che può ispirare: “Dobbiamo indurirci senza
mai perdere la tenerezza”.
Nel
dizionario Tenerezza è sinonimo di dolcezza, delicatezza, morbidezza
flessibilità, un sentimento insomma di dolce commozione. E’ una caratteristica
tipica dell’infanzia che poi nel tempo, lascia il posto ad altri atteggiamenti
ritenuti più consoni e funzionali all’età adulta. In realtà spesso ci s’imbarca
in un viaggio che ha perso di vista l’origine e la meta, perché la dimensione
della tenerezza è la nostra vera casa. Forse solo agli artisti è concesso di
ritornare bambini. Sul "Pianeta
della Tenerezza" non ci sono limiti e confini, spazi angusti che opprimono l'anima, perché
la visuale è ampia. I corpi fluttuano
nell’aria dove la comunicazione è musica.
Come ci ricorda Khalil Gibran, “La tenerezza e la gentilezza non sono
segni di debolezza e di disperazione, bensì manifestazioni di forza e
determinazione”. Solo chi è forte può esprimere tenerezza, ed è molto difficile
quando si ha paura dei propri sentimenti mettere a nudo la propria interiorità.
La
distinzione che fa Blaise Pascal, ci aiuta bene a capire la tenerezza:
distingue l“esprit de finesse” dall’“esprit de geometrie”. L'esprit de finesse
è lo spirito di finezza, sensibilità, cura e tenerezza. Lo spirito non solo
pensa e ragiona. Va oltre, perché aggiunge la capacità di sentire
profondamente. Da qui nasce l’arte, la creatività, e tutti quei valori per i
quali vale davvero la pena di vivere, di usare tempo ed energie. L'esprit de géométrie è lo spirito del
potere. E dove c’è desiderio esclusivo di potere non c'è tenerezza né
amore. La nostra è una cultura
"geometrica", con un grande accumulo d’informazione ma di poca
saggezza, con troppi dispositivi distruttivi, mostrati dai media, da una
comunicazione alterata che ha lo scopo di alimentare negatività e che ci
allontana dalla nostra vera natura. La vita e l’amore possono essere fragili.
C’è un solo potere invincibile, un unico nutrimento che ci salva ed è quello
della tenerezza.
dal
26 giugno al 6 luglio su appuntamento
www.mymicrogallery.com
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