Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
sabato 30 dicembre 2017
venerdì 29 dicembre 2017
giovedì 28 dicembre 2017
mercoledì 27 dicembre 2017
venerdì 22 dicembre 2017
giovedì 21 dicembre 2017
IL MAGINFICO GIGANTE DELL’ADE AL FONDO VERRI DI LECCE
Dopo gli appuntamenti
presso il Museo di Calimera (il più recente) e presso Finale Ligure in
occasione della riunione Nazionale di Speleologia (nel mese di ottobre) Il
magnifico gigante dell’Ade giunge pure a Lecce e verrà presentato dall’ editore
Stefano Donno, in presenza degli autori, venerdì 22 dicembre alle ore 19,30
presso il Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8A.
Nel 1993 spettò ad
alcuni speleologi il ritrovamento dello scheletro fossile del cosiddetto “Uomo
di Altamura”, entro il sistema carsico della Grotta di Lamalunga, nell’Alta
Murgia della Puglia. Successivamente, intorno al 2009, in seguito agli studi
condotti sul Dna, fu possibile collocare cronologicamente i reperti. All’Uomo
di Altamura venne restituita finalmente un’età, individuata nell’intervallo
finale del pleistocene medio, tra le forme di Homo Erectus (400 mila anni) e le
forme di Homo di Neanderthal (85 mila anni). La grotta di Lamalunga, cui si
accede attraverso un inghiottitoio profondo circa dieci metri, è una delle
poche grotte d’Europa ad avere avuto un lungo periodo di isolamento, che ne ha
determinato, al contempo, la preziosa biodiversità troglobia. Il lavoro di
riscoperta della Grotta prosegue ad oggi grazie alla competenza degli
speleologi Salvatore Inguscio e Emanuela Rossi de il Laboratorio Ipogeo
Salentino di Biospeleologia “Sandro Ruffo” (LISaBios) e Giovanni Ragone del il
Centro Altamurano Ricerche Speleologiche (CARS), con il loro “Il magnifico
gigante dell’Ade –Biospeleologia, storia e descrizione della Grotta di
Lamalunga. Come affermato dagli autori «La scoperta di una nuova specie di
animale ipogeo ha dato risalto alle osservazioni compiute nella Grotta di
Lamalunga e tali osservazioni hanno consentito l’inserimento di questa grotta
tra le più ricche di fauna terrestre della regione pugliese oltre che tra
quelle con un alto indice di specializzazione. Il testo riporta anche un capitolo
sulla scoperta della grotta e importanti ipotesi sulle vicende che hanno
portato l’Uomo di Altamura nella cavità: il più antico incidente speleologico
che si conosca»
Per info: gnosis.ass@gmail.com
mercoledì 20 dicembre 2017
martedì 19 dicembre 2017
lunedì 18 dicembre 2017
venerdì 15 dicembre 2017
A Natale noi de I Quaderni del Bardo Edizioni non vogliamo …
Non vogliamo porti
davanti a dubbi amletici di alcun tipo, ma sappiamo che è un fatto: alcuni di
noi hanno sviluppato una forte idiosincrasia al Natale e vivono dicembre stringendo
i denti e la cinghia, aspettando fiduciosi l’arrivo della Befana (che tutte le
Feste si porta via, urrà!), mentre altri ascolterebbero “Jingle bells”
sorseggiando dell’ottimo spumante 365 giorni all’anno.
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troverai il modo di essere altro, di essere altrove,
di essere oltre! Buona lettura con i
nostri libri
giovedì 14 dicembre 2017
mercoledì 13 dicembre 2017
Al di qua delle Palpebre di Roberto Shambhu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) OGGI alla Libreria Gilgamesh di Taranto
Al di qua delle
Palpebre di Roberto Shambhu cronache e prassi di un onironauta ( I Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno) sarò presentato alla Libreria Gilgamesh di
Taranto in via Guglielmo Oberdan 45, mercoledì 13 dicembre 2017 alle ore 18,30.
Presenta l’autore Stefano Delacroix (scrittore).È previsto l’intervento
dell’editore Stefano Donno.
martedì 12 dicembre 2017
lunedì 11 dicembre 2017
sabato 9 dicembre 2017
giovedì 7 dicembre 2017
Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni Al di qua delle palpebre. Cronache e prassi di un onironauta di Roberto Shambhu
"Il sogno lucido,
come arte divinatoria, è realmente il ponte tra il terrigeno e il superno? È
una pura funzione vitale, una meccanica circadiana o, piuttosto, la visione
onnisciente, l'estensione edenica del supercosciente? Roberto Shambhu scaglia
arditamente i suoi astragali negli universi del non-tempo, conducendoci in
quella dimensione "altra" dell'esistenza, stillandone un metodo, cogliendone
una pratica." (Dall'introduzione di Stefano Delacroix)
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Stefano Donno artista salentino partecipante a “REPLAY/Il vizio dell’errore” II Edizione. Collettiva d’arte contemporanea a cura di Benedetta Spagnuolo
Inaugura oggi Giovedì 7
Dicembre alle h.18:00 in Sala Messina (Ex pescheria di Giarre-CT) la II
Edizione della Collettiva d’arte contemporanea “REPLAY/Il vizio dell’errore”
organizzata da “Artisti Italiani” e a cura di Benedetta Spagnuolo. Anche
quest’anno artisti da tutta Italia proporranno al visitatore “flashback della
loro vita” riflessi su opere visive e performance, dove in questo caso la cura
per uscire dal limite del “ripetersi” è proprio l’atto del “mostrarsi”; il
vernissage aprirà con un audio performance dal titolo “E’ umano”.
L’architettura gioca anch’essa un ruolo fondamentale nel progetto, dove i
moduli ripetuti delle vetrate riprendono la tematica in questione; “Replay”
infatti riflette esattamente il concetto di serialità. In un dialogo
inevitabilmente collegato alla contemporaneità più attuale, le opere e
l’architettura sono opposti e allo stesso tempo coincidenti, come pelle e
scheletro, come centro e periferia. La mostra sarà visitabile tutti i giorni
fino al 17 Dicembre 2017. “REPLAY” ‹rìiplei› s. ingl. [dal v. (to) replay
«giocare, o rappresentare, di nuovo», comp. di re- e (to) play «giocare»] o
meglio ancora: “RIPETERE”. Sembra paradossale, a volte perfino assurdo, ma
spesso le persone tendono a ripetere comportamenti che le hanno danneggiate e
si rimettono in situazioni già sperimentate e pericolose dal punto di vista
emotivo e/o fisico; questo accade per molte ragioni e in realtà segue una
logica interna perfettamente comprensibile, sebbene in apparenza anomala. Questa
tendenza a ripetere lo stesso “errore” si chiama “coazione a ripetere” ovvero
la tendenza a ripetere la stessa cosa; la coercizione a compiere ripetutamente
le stesse azioni è il principio per cui una persona cerca di superare qualcosa
di irrisolto che affonda le radici nel remoto passato, rimettendosi nelle
identiche circostanze che provocarono quell’antica difficoltà.
Sigmud Freud parla
proprio di questo nel libro “Al di la del principio di piacere” del 1920: "Ciò
che rimane privo di spiegazione è sufficiente a legittimare l'ipotesi di una
coazione a ripetere, che ci pare più originaria, più elementare, più pulsionale
di quel principio di piacere di cui non tiene alcun conto".
Ma perché ripetiamo lo
stesso errore? In realtà noi tendiamo a ripetere la stessa “soluzione” e non lo
stesso errore. Ognuno di noi, in passato, ha adottato una strategia, una
soluzione per uscire da certe difficoltà; questa strategia ha delle conseguenze
e tra queste c’è anche il famoso “errore”. Quindi questo comportamento nasce
perché ci sembra istintivamente la cosa più ovvia e giusta da fare, esattamente
come lo è stato in passato, ma il fatto che lo sia stato in passato non ci
costringe a ripeterlo in futuro, anche perché spesso la stessa strategia può
provocare più danni che benefici. Allora perché lo facciamo? Semplicemente
perché le soluzioni a noi più familiari o le abitudini (anche se sbagliate) ci
sembrano le più giuste se non addirittura le uniche. Per uscire da questi
continui “Replay” la strada è quella della consapevolezza del riconoscere il
meccanismo del quale si è vittime e di essere capaci di “frenarsi” quando
questa abitudine si manifesta. Questa collettiva vuole essere un’affermazione
dei propri errori e desidera soprattutto offrire spunti per uscire da questo
limite, perché mostrarsi significa in questo caso prendere “atto” delle proprie
azioni. Replay è il vizio dell’errore, da percorrere, da varcare, da ripetere….
replay….replay….replay…
Artisti: Giuseppe
Aicolino / Pinuccia Alì / Elvezia Allari / Lorella Cerquetti / Mirko Colletti /
Anna Compagnone / Roberta Conti / Nicoletta Cossa / Jordan Cozzi / Stefano
Donno / Ilaria Finetti / Antonio Lucarelli / Serena Semeraro / Giselle
Treccarichi / Rosetta Tronconi.
Data: dal 8 al 17
Dicembre 2017
Vernissage: Giovedì 7
Dicembre - H. 18:00 + Performance “E’ Umano” di Marinella Scordo
Location: Sala Messina
(Ex pescheria), via Calderai 52, Giarre (CT)
Orari: Tutti i giorni
dalle 17:00 alle 20:00
Ingresso libero
In collaborazione con:
Comune di Giarre - Assessorato Sport e Turismo
Evento a cura di:
Benedetta Spagnuolo
Organizzazione: ARTISTI
ITALIANI - arti visive e promozione
Media Partner: Edizioni
Lapis, Pls Magazine e Culturame
ARTISTI ITALIANI-arti
visive e promozione
Comune di Giarre (CT) -
www.comune.giarre.ct.it
+39.095.96.31.11
Edizioni Lapis srl - Segnali
di Suoni & Visioni in Sicilia
Pls Magazine www.plsmagazine.com / info@plsmagazine.com
Culturame - Webzine di
arte e cultura contemporanea
www.culturame.it facebook.com/Culturame.it instagram.com/Culturame.it
Associazione Thorah e Libreria Palmieri presentano oggi Antonella Lattanzi e il suo nuovo libro “Una storia nera” edito da Mondadori
La libreria Palmieri organizza oggi nei suoi
spazi in Via Salvatore Trinchese 62 a Lecce, in collaborazione con
l’Associazione Thorah, la presentazione dell’ultimo lavoro della scrittrice
Antonella Lattanzi dal titolo “Una storia nera” edito da Mondadori. Introdurrà
la serata Grazia Piscopo (Presidente Ass. Thorah). Presenterà l’autrice la
Prof.ssa Marcella Rizzo. Interverranno Stefano Donno (editore e vice Presidente
Associazione Thorah), e Daniela Palmieri della Libreria Palmieri. Antonella
Lattanzi, voce unica nel panorama letterario contemporaneo, costruisce un
meccanismo narrativo miracoloso – un giallo, un noir, una storia d'amore –
popolato di creature splendidamente ambigue. Roma, 7 agosto 2012. Il giorno
dopo la festa di compleanno della figlia minore, Vito Semeraro scompare nel
nulla. Vito si è separato da qualche tempo dalla moglie Carla. Ma la piccola
Mara il giorno del suo terzo compleanno si sveglia chiedendo del papà. Carla,
per farla felice, lo invita a cena. In realtà, anche lei in fondo ha voglia di
rivedere Vito. Sono stati insieme per tutta la vita, da quando lei era una
bambina, sono stati l'uno per l'altra il grande amore, l'unico, lo saranno per
sempre. Vito però era anche un marito geloso, violento, capace di picchiarla
per un sorriso al tabaccaio, per un vestito troppo corto. "Può mai davvero
finire un amore così? anche così tremendo, anche così triste." A due anni
dal divorzio, la famiglia per una sera è di nuovo unita: Vito, Carla, Mara e i
due figli più grandi, Nicola e Rosa. I regali, la torta, lo spumante: la festa
va sorprendentemente liscia. Ma, nelle ore successive, di Vito si perdono le
tracce. Carla e i ragazzi lo cercano disperatamente; e non sono gli unici,
perché Vito da anni ha un'altra donna e un'altra quasi figlia, una famiglia
clandestina che da sempre relega in secondo piano. Ma ha anche dei colleghi che
lo stimano e, soprattutto, una sorella e un padre potenti, giù a Massafra, in
Puglia, i cui amici si mobilitano per scoprire la verità a modo loro. Sarà però
la polizia a trovarla, una verità. E alla giustizia verrà affidato il compito
di accertarla. Ma in questi casi può davvero esistere una sola, chiara, univoca
verità? Antonella Lattanzi, voce unica nel panorama letterario contemporaneo,
costruisce un meccanismo narrativo miracoloso – un giallo, un noir, una storia
d'amore – popolato di creature splendidamente ambigue. Attraverso una macchina
linguistica prodigiosa e un ritmo incalzante e cinematografico, percorre in
funambolico equilibrio il crinale che separa bene e male, colpa e giustizia,
amore e violenza. E rivela, uno dopo l'altro, i segreti che ruotano attorno ai
suoi personaggi, fino a far luce su quello che è successo davvero la notte in
cui Vito è scomparso.
Info link - http://associazionethoralecce.blogspot.it/
mercoledì 6 dicembre 2017
Magia e mito. Le origini di Mauro Camassa, Paride Pino, Francesco Conte (I quaderni del Bardo Edizioni)
"I testi di 'Magia
e Mito: le origini', lavoro di ricerca di Mauro Camassa, Paride Pino e
Francesco Conte costituiscono il primo volume di una raccolta più ampia di
studi condotti negli ambiti di una scienza esoterica che, per organicità e
coscienza critica degli autori, attende a tutti i requisiti di affidabilità
storica, definendosi quale percorso filosofico, complementare alla raffinata
comprensione delle tematiche ivi sviluppate. Accostare la pura definizione di
filosofia, quale disciplina attenta a scandire le fasi di un'autonoma modalità
del pensare e dell'agire umani, il termine di un'indagine esoterica comporta
che, inevitabilmente, venga scandita la detonazione di una conoscenza
legittimata sempre per troppo pochi 'eletti', relegando nell'ombra aspetti del
divenire dell'uomo e del suo pensiero che, di contro, avrebbero meritato
approfondimenti atti a rifuggire dalla nebulosa mistificazione
dell'inconoscibile." (Dalla prefazione di Eliana Masulli)
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