Dopo gli appuntamenti
presso il Museo di Calimera (il più recente) e presso Finale Ligure in
occasione della riunione Nazionale di Speleologia (nel mese di ottobre) Il
magnifico gigante dell’Ade giunge pure a Lecce e verrà presentato dall’ editore
Stefano Donno, in presenza degli autori, venerdì 22 dicembre alle ore 19,30
presso il Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8A.
Nel 1993 spettò ad
alcuni speleologi il ritrovamento dello scheletro fossile del cosiddetto “Uomo
di Altamura”, entro il sistema carsico della Grotta di Lamalunga, nell’Alta
Murgia della Puglia. Successivamente, intorno al 2009, in seguito agli studi
condotti sul Dna, fu possibile collocare cronologicamente i reperti. All’Uomo
di Altamura venne restituita finalmente un’età, individuata nell’intervallo
finale del pleistocene medio, tra le forme di Homo Erectus (400 mila anni) e le
forme di Homo di Neanderthal (85 mila anni). La grotta di Lamalunga, cui si
accede attraverso un inghiottitoio profondo circa dieci metri, è una delle
poche grotte d’Europa ad avere avuto un lungo periodo di isolamento, che ne ha
determinato, al contempo, la preziosa biodiversità troglobia. Il lavoro di
riscoperta della Grotta prosegue ad oggi grazie alla competenza degli
speleologi Salvatore Inguscio e Emanuela Rossi de il Laboratorio Ipogeo
Salentino di Biospeleologia “Sandro Ruffo” (LISaBios) e Giovanni Ragone del il
Centro Altamurano Ricerche Speleologiche (CARS), con il loro “Il magnifico
gigante dell’Ade –Biospeleologia, storia e descrizione della Grotta di
Lamalunga. Come affermato dagli autori «La scoperta di una nuova specie di
animale ipogeo ha dato risalto alle osservazioni compiute nella Grotta di
Lamalunga e tali osservazioni hanno consentito l’inserimento di questa grotta
tra le più ricche di fauna terrestre della regione pugliese oltre che tra
quelle con un alto indice di specializzazione. Il testo riporta anche un capitolo
sulla scoperta della grotta e importanti ipotesi sulle vicende che hanno
portato l’Uomo di Altamura nella cavità: il più antico incidente speleologico
che si conosca»
Per info: gnosis.ass@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento