“Il poeta
davanti alla realtà deve avere uno sguardo disincantato. In uno stato di
vigilanza, il suo compito è quello di attraversare l’esistenza senza mai
chiudere gli occhi e soprattutto raccontando quello che vede Giuseppe Perrone
ne L’ora del buio si fa poeta civile e con le spalle al muro scrive poesie
prendendosi cura delle parole per mettere nero su bianco tutta la precarietà di
noi esseri umani davanti alla decadenza in cui siamo precipitati. Poesia che
guarda in faccia lo sgomento, l’indifferenza di questo lungo e interminabile
viaggio al termine della notte che noi come umanità disumana abbiamo scelto di
intraprendere da incoscienti senza preoccuparci delle conseguenze che ci
porteranno all’estinzione. «L’uomo è il cancro della terra» scrive Emil Cioran.
Giuseppe Perrone, come uomo e come poeta, ha preso coscienza di questa
pericolosa e irreversibile deriva. Come poeta, che prima di tutto è uomo,
scrive nel solco di una consapevolezza. L’ora del buio è il libro di un poeta e
di un uomo che ha gli occhi aperti sulle macerie.” (dalla postfazione di Nicola
Vacca curatore della collana Z)
Giuseppe
Perrone è nato a Taranto nel 1959 e svolge l’attività di medico. Nel 2013
pubblica Tra i passi e le strade (Manni editori), il suo libro d’esordio. Nel
2017 esce La carità delle parole (Luoghi interiori)
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