Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
mercoledì 30 novembre 2016
martedì 29 novembre 2016
iQdB Edizioni di Stefano Donno alla Rassegna Liber Libri (1-4 dicembre 2016) a Gallipoli con Raffaele Polo e Anna Scarsella
iQdB Edizioni di Stefano Donno parteciperà alla
Rassegna Letteraria Liber Libri dall’1 al 4 dicembre 2016 a Gallipoli con due
suoi autori come Raffaele Polo e Anna Scarsella. Coordinerà gli interventi
l’editore Stefano Donno. La rassegna ha come scopo, la diffusione della lettura tra i giovani e
tutti gli appassionati. Liber Libri (http://www.liberlibri.club/) si colloca come
grande motore per la divulgazione culturale. Tra le attività in programma
spicca il concorso per le Scuole, per il quale ogni Preside avrà l’incarico di
affidare ai propri alunni lo svolgimento di una recensione o sinossi di un
libro; l’Autore, presente durante la rassegna, presiederà una commissione per
premiare il miglior lavoro. Inoltre, con incontri letterari, reading con gli
autori, convegni e laboratori su temi quali archeologia, filosofia,
artigianato, ambiente, mare, e momenti dedicati ai più piccoli, con fate e
folletti, si coinvolgerà appieno la città ed il territorio, valorizzando il
patrimonio culturale e monumentale di Gallipoli, anche con cacce al tesoro
letterarie.
Gli appuntamenti di iQdB Edizioni
1 dicembre 2016 ore 19,00 – Cinema Teatro
Italia, corso Roma, Gallipoli
Io Sono Fantasma di Anna Scarsella (iQdB Edizioni di
Stefano Donno) il 1 dicembre 2016 19.00 Libreria Teatro Italia. Presentazione
del libro “Io sono fantasma” di Anna Scarsella iQdb Edizioni. Interverrà
l’editore Stefano Donno
"Io sono un fantasma" è un libro per chi ama
gli scritti pieni di mistero, con buon contorno di cimiteri, fantasmi, morti
drammatiche e un pizzico di gothic. «Aggiungiamo, con buona misura, un pizzico
di psicologia e il gusto per l'ineluttabilità del fato, di antica, studiata
memoria greca. E infine lasciamoci coinvolgere dal susseguirsi della trama, che
incalza, senza pause e tentennamenti», sottolinea Raffaele Polo
nell'introduzione. «Siamo, insomma, nello scenario che la brava autrice ci ha
già fatto conoscere nei suoi precedenti scritti. Ma qui si sposa una scelta
narrativa che pare fatta apposta per le edizioni de I Quaderni del Bardo di
Stefano Donno, veri epigoni salentini dei fortunati Sellerio dalla copertina
blu. Pensate, neppure il facile escamotage di nascondere l'identità della
protagonista, facendola emergere solo nelle ultime pagine. Macchè, qui si sa
già tutto, sin dal titolo. E la storia comincia e finisce senza indulgere in
futili scene d'amore o descrizioni circostanziate di luoghi e persone. Di vera
scuola americana, è l'azione che conta. Soprattutto l'atmosfera di squisito neo
classicismo che fa emergere ombre, spiriti e bauli sospetti da cimiteri sempre
deserti ed oscuri.... Poi, va bene, arriva la conclusione. E ci lascia con un
sospiro di sollievo perchè il colpo di scena è ben calibrato e plausibile.
Magari un po' pittoresco, ma è così: ai fantasmi non si comanda... Vi piacciono
Le Fanu, Stoker e Lovecraft? Ecco, qui siamo in un campo totalmente diverso.
Siamo a Malecuti. Possibile, che questo nome non vi dica niente?”»."
Anna Scarsella è docente di filosofia e scrittrice
salentina autrice di diverse pubblicazioni che spaziano dal Giallo al Noir.
2 dicembre 2016 ore 19,00 – Cinema Teatro
Italia, corso Roma, Gallipoli
Presentazione del libro “O andramu pai! Le improbabili
indagini dell’ufficiale Rizzo a Calimera” di Raffaele Polo iQdb Edizioni ore
19.00 il 2 dicembre 2016 Libreria Teatro Italia. Interverrà l’editore Stefano
Donno
O andramu pai di Raffaele Polo (iQdB Edizioni di
Stefano Donno) - In “O andramu pai! – le improbabili indagini dell’ufficiale
Rizzo a Calimera” il protagonista l’ufficiale Rizzo, per l’appunto, sposta le
sue indagini nel cuore della Grecìa Salentina … a Calinera. “Era da andare a
ricevere l’ennesimo, incomprensibile incarico che la sorte sembrava divertirsi
ad appioppargli. Se un giorno scriverò le mie memorie, pensò Rizzo, vorrei che
ci fosse il preambolo ‘Gli improbabili casi salentini dell’Ufficiale’, perchè,
veramente, erano sempre più improbabili e sempre più salentini…
Raffaele Polo dagli anni Sessanta, quando ancora
nessuno osava ambientare nel Salento le proprie storie, scrive e pubblica
racconti, novelle, articoli, romanzi, saggi, tutti ambientati a Lecce e
dintorni. Nato per caso a Piacenza nel 1952, i suoi libri di maggior successo
sono Gite nell’irreale (1985), Una storia leccese (1992), Libreria Antica Roma
(2005), Le fiamme di Supersex (2007), Storie dal Salento (2011).
iQdB
edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano
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lunedì 28 novembre 2016
Alla Libreria Icaro (Icaro Bookstore) di Lecce si presenta il 30 novembre 2016 “The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno)
“The Doors” – The Doors
in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri, con prefazione di
Daniele De Luca (Unisalento) edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno si
presenta il 30 novembre 2016 alla Libreria
Icaro (Icaro Bookstore) in Via Felice Cavallotti 7/a a Lecce. Start h. 19,00. Interverrà insieme
all’autore, l’editore Stefano Donno.
“Ci vuole coraggio. Sì,
ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su
di una band degli anni '60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo
pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi
frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas
o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni
terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E,
forse, una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che
questo libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo
questa mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma,
forse, è necessario andare per ordine... Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano
il loro primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà
la storia degli Stati Uniti, prima, e dell'intero mondo occidentale, poi. Già
da qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una
guerra non ufficiale. Dall'inizio del suo mandato presidenziale, il
“progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese
per scaraventarli dall'altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human
League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al
commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del
Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi,
lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso
americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del
Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le
truppe ovunque ritenesse necessario. È l'inizio della presidenza imperiale. E'
anche l'inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani
americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle
paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i
soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per
inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che,
più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida
lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l'arruolamento;
2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la
strada dell'obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette
fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione
sportivo all'apice della carriera rifiuterà più volte l'arruolamento e il 20
giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell'uomo era Muhammad
Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale
come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il
1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al
Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà
nel maggio dell'anno dopo. La scintilla partita dall'Università di Berkeley, in
California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio
a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che
permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che
artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un
modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme,
strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e
terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri
miti politici con l'assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l'arresto di
Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e
impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e
strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più
nelle droghe. Magari nuove droghe come l'LSD, che aprono nuove porte. E queste
porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray
Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con
l'arroganza, l'incoscienza e la rabbia dell'età. Arroganza, incoscienza e
rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da
parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave,
dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella
prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con
sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che
conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete
tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono
pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un
album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli
sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal
Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe
sicuramente fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di
vittoriana memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o
l'incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest'ultimo, che non può non
ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono
certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l'anima per poter scrivere
una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro.
Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe
cantato Ian Curtis: “This is the Way... step inside!” (Prefazione di Daniele De
Luca)
Giuseppe Calogiuri
(1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in
diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di
chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band
salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles
in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona
giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro”
(Lupo Editore, 2016).
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venerdì 25 novembre 2016
giovedì 24 novembre 2016
mercoledì 23 novembre 2016
Raffaele Polo, Alessandra Peluso e Vito Antonio Conte autori iQdB Edizioni di Stefano Donno in un unico appuntamento a Le Ali Di Pandora a Lecce il 26 novembre 2016
Le Ali di Pandora in collaborazione con iQdB Edizioni
di Stefano Donno presentano nella loro sede a Lecce in via Via San Massimiliano
Kolbe a Lecce un singolare triathlon di autori il 26 novembre 2016 ore
19,00. Emanuela Boccassini, l’editore Stefano Donno e Ambra Biscuso (che per le
Ali di Pandora introdurrà la serata) dialogheranno con Raffaele Polo e il
suo “O’Andramu Pai”, Alessandra Peluso e il suo lavoro dal titolo “Happy
Different” e Vito Antonio Conte con la sua ultima raccolta poetica dal titolo “
In “O andramu pai! – le improbabili indagini
dell’ufficiale Rizzo a Calimera” di Raffaele Polo (iQdB Edizioni di Stefano
Donno) il protagonista l’ufficiale Rizzo, per l’appunto, sposta le sue indagini
nel cuore della Grecìa Salentina … a Calinera. “Era da andare a ricevere
l’ennesimo, incomprensibile incarico che la sorte sembrava divertirsi ad
appioppargli. Se un giorno scriverò le mie memorie, pensò Rizzo, vorrei che ci
fosse il preambolo ‘Gli improbabili casi salentini dell’Ufficiale’, perchè,
veramente, erano sempre più improbabili e sempre più salentini…
Raffaele Polo dagli anni Sessanta, quando ancora
nessuno osava ambientare nel Salento le proprie storie, scrive e pubblica
racconti, novelle, articoli, romanzi, saggi, tutti ambientati a Lecce e
dintorni. Nato per caso a Piacenza nel 1952, i suoi libri di maggior successo
sono Gite nell’irreale (1985), Una storia leccese (1992), Libreria Antica Roma
(2005), Le fiamme di Supersex (2007), Storie dal Salento (2011).
In “Happy Different” di Alessandra Peluso (iQdB
Edizioni di Stefano Donno) riflette su un differente modo di approcciarsi alla
felicità. Quante possibilità ci presenta la vita, molteplici soluzioni: sta a
noi scegliere quella più adeguata per renderci felici. Nella complessità
dell'esistere, Alessandra Peluso afferma come il pensiero attraverso un
excursus storico-filosofico sia un potente strumento per una vita
consapevole. A sostegno di ciò, l'individuo, conoscendo il proprio Io e
l'inconscio, diventa il protagonista della vita e non più la vittima; ecco
allora, che, per scongiurare quest'ultima condizione, gli si offre
l'opportunità di affidarsi alla consulenza filosofica, o al filosofo, o alla
Sophia-Analisi e comprendere che ciascuno è artefice di se stesso. Attrae
persone, crea relazioni benefiche solo se ha ben compreso quanto sia autorevole
la mente umana. Sta a noi la scelta! Sta a noi trovare la risposta! Sta a noi
essere Happy Different!!!
Alessandra Peluso è nata a Leverano (Lecce), filosofa, poetessa,
critico letterario. Collabora con l'Università del Salento (Bioetica e
Filosofia politica). Scrive per “Affari Italiani”, “Corriere
Salentino”, e per la rivista "Filosofia e nuovi sentieri /ISSN
2282-5711". Amante della ricerca e del dubbio, del piacere epicureo e
della bellezza dell'essenza e mai della superficie. In diverse pubblicazioni
scientifiche si è occupata di Simmel e Camus. La prima raccolta di versi è
“Canto d'Anima Amante” nel 2010 per Luca Pensa Editore a cui è seguita nel 2013
"Ritorno Sorgente" per LietoColle, nel 2016 “Sul Boxer del Nonno
verso la Poesia”.
In “Rare rondini a primavera (sempre più gabbiani
lontani dal mare)” (iQdB Edizioni di Stefano Donno)
l’errore
quando è stato
(come tutto il resto)
è passato
impossibile cancellarlo
è andato
tale va considerato
ché tal’è
tormentarsi (oltre modo)
è pura idiozia…
la giusta prospettiva:
ancora vita (comunque) sia
Poesia quella di Vito Antonio Conte carica di senso, o
meglio di quel sentimento vitale che non arretra rispetto a niente e nessuno. I
versi sono attraversati come un fiume in piena da sorrisi amari, sberleffi, e
un impellente quanto mai sopito bilanciamento del ritmo in ogni parola usata,
perché se la si deve dire tutta, è inutile biasciare, balbettare o peggio
ancora essere fraintesi. Questa piccola raccolta poetica nonostante tutto e
nonostante l’amarcord che la pervade, è un inno singolare alla vita, forse un
invito al viaggio per non farsi sfuggire nulla e godere di tutto, per non avere
rimpianti, rimorsi e inutili nodi alla gola!
Vito Antonio Conte è nato a San Pietro in Lama e vive a Lecce, siccome
gli è toccato e siccome ha scelto. Laureato in giurisprudenza, rispetta il
diritto, ma ama giocare di rovescio…
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martedì 22 novembre 2016
ALTRO CHE BAMBOCCIONI! Sono i giovani i protagonisti del WTT Wearable Tech Torino, la prima fiera italiana dedicata alle tecnologie indossabili. Intervento di Stefano D'Almo
Se li avesse
conosciuti prima, l'ex ministro Padoa Schioppa
probabilmente non avrebbe coniato
l'infelice locuzione "bamboccioni", che ha contrassegnato la sua
attività di governo ben più di quanto abbia fatto la sua discendente parabola
politica. A smentirlo c'è ora WTT, la manifestazione giunta alla sua seconda
edizione, vetrina dell'Hi Tech che nasce dalla generazione dei millennials,
quella che, per dirla con il succitato
Schioppa, era formata dai ragazzi troppo pigri e viziati per lasciare le
sicurezze familiari e intraprendere la
via dell'autosufficienza economica. WTT ha preso il via dall'iniziativa di un
gruppo di studenti del Politecnico di Torino che evidentemente coltiva idee,
sogni ed aspirazioni molto diversi. Riuniti sotto la sigla "JetoP",
ovvero Junior Enterprise del Politecnico di Torino, studenti e neolaureati
hanno collaborato per dare vita a un evento capace di attirare non solo i
fanatici della tecnologia, dello smartphone o del videogioco all'ultima moda,
ma anche gente comune, curiosa di scoprire in prima persona i nuovi percorsi
che stanno imboccando le tecnologie più innovative. Lo scorso anno, WTT ha
richiamato al Lingotto Fiere più di 6000 persone, come riporta il comunicato
stampa distribuito ai giornalisti dalle gentili e preparate receptionist
all'ingresso del padiglione 1 dove, il 18 e il 19 novembre, si è svolta
l'attuale edizione. Quest'anno - i
conteggi non sono ancora stati fatti - si pensa di poter superare questa cifra,
che era già di per sé incoraggiante. E' un segnale importante, perché la gran
parte dei visitatori è costituita da giovani alla ricerca di idee e modelli cui
attingere per disegnare il proprio futuro, nel tentativo di aggirare,
attraverso l'autoimprenditorialità, gli ostacoli che trovano nel mercato del
lavoro. A questo proposito, il Global Report sull'imprenditorialità, realizzato
in 45 Paesi da Amway, un'azienda leader mondiale nella vendita diretta, in collaborazione con GfK e l'Università di Monaco, ha rivelato che gli
under 35 italiani hanno una propensione all'imprenditorialità dell'85%,
percentuale superiore, non solo ai loro
coetanei del resto d'Europa, ma del mondo. Sono inoltre più favorevoli al
lavoro autonomo dei giovani francesi (84%), di quelli portoghesi (78%), di
quelli spagnoli (74%) e di quelli tedeschi (71%). Ma il dato più interessante è
che dichiarano di essere motivati in questa loro inclinazione da ragioni
collegate all'autoaffermazione e all'indipendenza, piuttosto che all'economia.
Che sia il de profundis del famoso "posto fisso" è ancora presto per
dirlo, di certo sarebbe un auspicato buon inizio.
Realizzata con la collaborazione di alcune aziende di
livello assoluto, come Ebay, Microsoft, ST Microelectronics e Oracle, WTT, al
pari di molte manifestazioni di questo genere, si articola in varie modalità
espositive e formative. I consueti stand, dedicati alle giovani start up,
convivono con workshop e talk dove è possibile ascoltare le testimonianze, dal
campo, di coloro che vivono quotidianamente la tecnologia nella sua espressione
più avanzata. Tra gli argomenti più
intriganti trattati nei primi: "From wearable to wellness", ovvero
come usare dispositivi indossabili per tracciare il nostro benessere, oppure
"Realizzare un videogioco virtuale in soli 90 minuti". Tra i secondi:
"Hi tech faschion", quando la tecnologia diventa glamour, oppure
"Shakerato, non mescolato", citazione "bondiana" per un
progetto dedicato all'interazione con i barmen robotici.
Dal portafogli elettronico Falcon con GPS e sensore
biometrico per il riconoscimento dell'impronta digitale integrati, al braccio
bionico realizzato con il CAD-CAM e stampante 3D, alla realtà aumentata e in 3D
per la manutenzione delle automobili, dal rollercoaster da brividi digitali
agli angry birds virtuali: cioè l'intera paraphernalia dell'hi tech presente,
oltre ad ampi squarci su quello futuro.
In altre parole: sogni o incubi, a seconda dei casi e dei punti di
vista. Al di là di ciò, resta comunque
il fatto che, come afferma il presidente di JEToP, Luca Pezzolla, questa
manifestazione è un'occasione di
crescita per i membri di questo gruppo di giovani intraprendenti e talentuosi,
ma anche un'opportunità per chi vi partecipa di avvicinarsi alle nuove
tecnologie ed apprendere nuove modalità di interazione con la realtà che ci
circonda.
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