Mercoledi 16 novembre
2016 presso la sede ANPI di Lecce, Via
Bari 62/A (attraversare da via N. Machiavelli il porticato del
caseggiato popolare) a partire dalle ore 18,30 Mario Toma (con la moderazione
di Maurizio Nocera) presenteranno il volume di Diego Dantes dal titolo “Parole
per un futuro possibile” edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno.
L’incontro fra due
generazioni di appassionati della politica, Mario Toma, che iniziò a occuparsi
di politica dai tempi della Federazione giovanile del PCI, e Diego Dantes che
la politica attiva ha conosciuto dopo la “caduta delle ideologie”. Due
generazioni a confronto partendo dallo scritto di Diego. In Parole
per un futuro possibile (iQdB Edizioni di Stefano Donno) Diego analizza
agilmente 4 parole che sono una possibile sintesi dei discorsi che
rappresentano uno spaccato ampio del conceto stesso di Democrazia: Beni
Comuni, Democrazia partecipativa, Integrazione, Alternativa. Partendo da questi concetti, rendendoli centrali nelle discussioni e nel
vivere quotidiano, l’autore crede possibile tornare a riappropriarsi della
politica. A seguire
ci sarà un aperitivo ad offerta libera per contribuire alle iniziative dell’ANPI, per
proseguire con gli incontri, con la campagna elettorale per il prossimo
referendum e con la gestione della sede.
LA SCHEDA DEL LIBRO -
Parole per un futuro possibile di Diego Dantes (iQdB Edizioni di Stefano Donno)
“Non avrei mai immaginato di scrivere la prefazione di un libro ed è un onore
che sia per questo libro di Diego. Perché proprio io, un Sindaco di provincia?
Ho letto con molta attenzione le parole, il pensiero, i concetti riportati in
questo libro è mi sono accorto che l’esperienza di Diego, cittadino e
attivista, è molto vicina alla mia esperienza da Sindaco. Ecco perché proprio
io! Il libro descrive uno spaccato reale della Politica italiana: una Politica
chiusa in se stessa, implosa per certi versi, in linea con una società
"viziata", che non si riconosce più nel modello di Politica
tradizionale. Democrazia partecipata, il tema chiave del libro, che permette
alla Politica di uscire dalla chiusura, di smettere di essere autoreferenziale
e di invertire la tendenza ponendo al centro, dello sviluppo di un paese la
persona, il cittadino. Per fare questo bisogna ripensare al ruolo dei partiti
ad oggi ridotti a soli comitati elettorali. Diego non si limita a fotografare
lo stato in cui vivono le nostre comunità, ma scrive di come affrontare tali tematiche.
Non basta porsi la domanda, bisogna osare provando a dare delle risposte, con i
fatti, con le azioni, con il coinvolgimento degli attori principali delle
nostre comunità, i cittadini. Proviamo ad interpretare le parole di don Tonino
Bello pensando alla Politica non come una “costrizione alla logica dei partiti”
ma come la valorizzazione della “irripetibilità della persona”. Persone che
hanno a cuore le nostre comunità, persone che amano l'ambiente, persone capaci
di coinvolgere i cittadini nelle decisioni governative. Persone alle quali
viene chiesto un ulteriore sacrificio, non quello economico delle tasse come
spesso accade, ma quello di diventare nei fatti i protagonisti dello sviluppo.
Cittadini responsabili, persone attive da coinvolgere nella politica del “bene
comune”, capaci di interpretare al meglio il cambiamento di questo
straordinario Paese. Solo in questa logica ritorna centrale il ruolo dei
partiti, chiamati ad uscire dalla loro chiusura strutturale e ad aprirsi come
spazio attivo e condiviso alla società civile, ritornando alla “radice” stessa
che lega i termini, Politica, città, molti. Il compito della Politica è fare in
modo che l’Italia ritorni ad essere il Paese dell’accoglienza, della
solidarietà, della cultura, del paesaggio, dei beni comuni e soprattutto delle
persone attive come Diego! Buona lettura.” Dall’introduzione di Ivan Stomeo
(Sindaco di Melpignano, Presidente dell’Unione della Grecìa Salentina,
Presidente nazionale dell'associazione Borghi Autentici d'Italia)
Diego Dantes vive e
lavora a Lecce. Nel 2006 ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Politiche
presso l’Università Statale di Milano e nel 2008, sempre presso la stessa
Università, la laurea magistrale in Istituzioni e Governo delle Autonomie
Territoriali. Nel 2010 ha frequentato il Centro di Formazione Politica, a
Milano, presieduto dal filosofo Massimo Cacciari, diretto dal prof. Nicola
Pasini (Unimi), che sin da subito intendeva fornire un contributo di carattere
culturale e politico alle ragioni autenticamente riformiste del Paese. Da
sempre impegnato politicamente è un appassionato lettore di saggi
storico/politici
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
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