giovedì 1 novembre 2018

TIZIANA CERA ROSCO: Holocene e il volo della donna uccello a cura di Donato Di Poce

























Holocene: Olocene significa rinnovamento, vuol dire che ‘tutto’ è ‘nuovo’, ma nel caso di Tiziana anche primitivo, selvaggio e poetico, anzi la mostra propone almeno tre chiavi di lettura. Un prima Archeomitologica, una seconda Mistica, una terza Antropomorfa. Tiziana si porta dietro nel suo percorso artistico la sua poesia (non a caso una sua raccolta poetica si intitola “Il calco dei miei arti”, che tracima da queste opere, come il sangue sacro del fiume Sangro teatro di una performance (Patientia) spettacolare e brillantemente fotografata dal figlio Yari. A chi si chiedeva dove avrebbe portato l’esperienza performativa e fotografica della serie”La donna uccello” ora ha una prima risposta, non solo nella figura ermafrodita col sesso da unicorno, di grande impatto emotivo. Ma il bisogno di rinascita spirituale , etica e materica dell’artista, inizia proprio dall’esperienza del dolore, e dal calco del suo corpo, in lievitazione mistica verso il futuro. Su tutte, spicca un’opera spettacolare che fa pensare alla deposizione di Cristo del Mantegna, solo che al posto del corpo di cristo, c’è il calco del suo corpo e al posto della testa della corna. Non resta che inchinarci davanti a questa preghiera selvatica, a questa redenzione dal dolore. Tiziana ha trovato la chiave del suo rinnovamento e aprendo le porte del futuro, sposta ogni volta i nostri orizzonti estetici un poco più in là grazie anche alle sue immense doti poetiche ed artistiche. (Donato Di Poce)

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