Il male, quello di tutti
i giorni, è cosa che riguarda tutti. Nessuno può dirsene esente. Ma nessuno
pensa di compiere il male che, spesso, viene percepito come istinto di sopravvivenza.
Il compito della letteratura però non è quello di giudicarlo ma, semmai, quello
di raccontarlo. È quello che provano a fare questi racconti in cui ciò che
resta è una domanda: se nessuno è innocente, allora nessuno è colpevole
“Queste di Geraldine
Meyer sono storie estreme che ci imbarazzano. La sua scrittura scortica, scava
sotto il velo delle nostre apparenze, delle nostre ipocrisie”. dalla prefazione
di Nicola Vacca
Dichiara l’autrice
Geraldine Meyer: “Mors tua vita mea è un percorso. Un percorso su strade
accidentate eppure piene di orme umane. Le strade sono quelle dell’egoismo,
quelle che nascono dalla convinzione che, per salvarsi, sia necessario
cancellare gli altri, l’Altro. Cosa accade quando sentiamo di non riuscire a
buttare lo sguardo fuori dai confini dell’individualità? Quando capiamo che
quello sguardo ci costerebbe la fatica di seguirlo? Chiudiamo gli occhi e
diventiamo sordi. Pensiamo di poter camminare da soli, seguendo solo l’eco
delle nostre stesse parole. Ma, in realtà, così facendo, ci condanniamo a
un’illusione provvisoria. Ho voluto provare a fare un viaggio in quella che,
banalmente, potrebbe chiamarsi cattiveria. Che, forse, più che cattiveria, è
solo paura.”
Geraldine Meyer è nata a
Milano cinquantatré anni fa. Ora vive nella splendida Tuscia viterbese. È stata
per ventisei anni libraia e ha collaborato con alcune case editrici come Giunti
e Astoria. Per alcuni anni ha svolto collaborazioni nel mondo del web scrivendo
contenti per siti internet e curando blog di carattere economico. Ora coordina
la rivista letteraria on line Lottavo.it
iQdB
edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale
e Redazione: Via S. Simone 74 – 73107 Sannicola (LE)
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