mercoledì 25 settembre 2013

Intervento di Alessandra Peluso, Georg Simmel (pp. 81-107), in “Frammenti di Cultura del Novecento”, a cura di Ivan Pozzoni, Gilgamesh Edizioni 2013.



Un breve accenno:

Georg Simmel, vissuto tra la fine degli anni ottanta del XIX secolo e la fine della prima guerra mondiale, è stata dominata da un senso di precarietà e di decadenza sotto ogni punto di vista.
Precarietà che non appare in Simmel, uno dei più straordinari filosofi della vita che sia esistito nella storia intellettuale tra Ottocento e Novecento. Figura poliedrica, misteriosa per l’impossibilità di definirne l’ambito disciplinare, inafferrabile per la molteplicità delle sue opere e di tutti quegli articoli e riviste che sono state rielaborate. Una produzione che copre quasi tutto lo spettro delle scienze filosofiche e umane: metafisica, gnoseologia, etica, estetica, filosofia della religione, dell’arte, della storia, della letteratura, sociologia della moda, dell’economia, della condizione femminile e dei sessi.
È stato il tipo di intellettuale isolato in patria, o in esilio a casa propria, e soltanto perché era ebreo, la cui origine ne farà quasi uno straniero nelle università tedesche. Infatti solo nel 1901 all’età di cinquant’anni viene nominato professore di filosofia a Berlino, ma senza godere degli stessi diritti degli altri professori, come far parte di una commissione d’esame o assegnare tesi di laurea.
Tenace si occupa della condizione dell'individuo e nello scritto giovanile “La differenziazione sociale  sostiene che l’individuo non possa salvarsi contro la totalità solo cedendo parte di se stesso, ma debba anche unirsi alla società, agli altri conservando la propria individualità. Così come affronta l'attuale tema del denaro il “dio denaro”.
Nel XXI secolo sembra sia diventato marginale pensare al senso della vita e delle scelte umane: da un lato c’è l’incombenza di sopravvivere e procacciare quanto di più necessario, dall’altro si hanno modelli distorti dove l’obiettivo prioritario diventa quello di salvare i bilanci, la finanza, le banche, l’economia monetaria appunto, mentre la cultura e l’individuo vengono meno. La vita si riduce a una sfera economica dove le relazioni sociali, il rapporto con l'altro manca del senso della parola, della Legge della parola come la definisce Massimo Recalcati per sottoporsi al senso de limite dell'altro, del rispetto, della responsabilità.

Il contributo su “Georg Simmel” è contenuto in un volume completo di voci di studiosi contemporanei che raccontano - mossi da entusiasmo e passione per la filosofia - frammenti di filosofi che hanno tracciato il lungo e faticoso percorso della cultura contemporanea come Nietzsche, Vailati, Arendt, Zubiri, Bateson, Schlick, Dell'Oro, Warburg, Dávila, Garin, Melandri.

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