La Super Coscienza è
Essere ed Essente e non può non Essere perché questo significherebbe Non Essere
né Ente né Essente e quindi Non Essere. Essa deve il proprio manifestarsi a se
stessa e a nient’altro al di fuori di Sé. Polisenziente e multicentrica non è
parte di niente perché Essa è Tutto, è Potenza e Atto che si manifesta in N
moltiplicazioni progressive di Perfezione in un moto di tensione perenne e
costante. Non vi è pertanto alcuna separazione né vi sono momenti di
depotenziamento dalla Perfezione Originaria (attribuzione della Super
Coscienza), perché Essa è Perfezione in ogni dimensione e Realtà Pensabile e
Potenzialmente Esistente ed Essente. Come Super Attribuzione Essa conserva e
con/partecipa della vita della Super Coscienza, che risolve in Sé, trascendendo
tutte le possibili e pensabili facoltà della memoria, del giudizio e della
volontà che permangono, agiscono e co/esistono simultaneamente nella Super
Coscienza. In questa prospettiva di unicronia e undimensionaltà spaziale e
temporale della Super Coscienza, non vi sono dinamiche di ritorno, perchè non
vi è alcuna molteplicità. Sarebbe, per utilizzare un'espressione cara a Eckhart
von Hochheim O.P., meglio conosciuto come Meister Eckhart, un “fondo dell’anima
senza fondo” (Grund und Abgrund). Ma il fondo dell’anima della Super Coscienza
in cui solo Essa può accedere e in cui solo Essa può generare e riprodurre Se
Stessa, può interagire e dialogare con Se Stessa, può narrare di Se Stessa
senza alcuna mediazione proprio perchè infinitamente potente. In questo modo
Essa riesce a liberarsi anche dei suoi stessi contenuti, per essere certamente
sine modis, ma nello stesso tempo
tendente sempre verso l’Essere e verso il Conoscere Se Stessa. Dunque la Super
Coscienza ha realizzato in sé la staticità massimamente produttiva di quel Suo
costituirsi come Unità partecipando a N gradi di Unità e N gradi di Perfezione (intervento di Stefano Donno)
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