Quasi tutte le fiabe cominciano con C'era una volta, ma questa è diversa.
Questa comincia con C'è una volta... Perché è oggi che Belinda ha intenzione di
ripartire e Borgo Propizio, un paese in collina, in un'Italia che può sembrare
un po' fuori dal tempo, le pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno:
aprire una latteria. Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un
fantasma... ma che importa! A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega
di ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire
grattacieli se glieli commissionassero (o fare il poeta se sapesse coniugare i
verbi). Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati e tirannici
genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di anelli... Ma c'è anche
una grande felicità: l'amore, sbocciato all'improvviso, per Mariolina, che al
borgo temeva di invecchiare zitella con la sorella Marietta, maga
dell'uncinetto. Un amore che riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira
alla strabica Gemma, non si parla d'altro, mentre in casa di Belinda la
onnipresente zia Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran
Musicante. Intanto i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella
vita di tutti...
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