Irma, nemmeno vent'anni, vive sola nel deserto del Messico:
suo padre l'ha relegata in un casolare ai margini della comunità mennonita. Ha
sposato uno straniero, che scandalo, ma suo padre ce l'ha con lei già da prima,
da quando ha cominciato a crescere e pensare. Irma è spaesata, confusa. Ha
sposato Jorge per fuggire con lui, e Jorge è fuggito da lei. I campi di
granoturco e le scie degli aeroplani le sembrano così semplici, così veri; le
relazioni umane, invece, grovigli inestricabili. Poi un giorno si alzano nuvole
di polvere, sfrecciano pick-up sconosciuti: arriva una troupe del cinema e la
realtà diventa un set. Ciascuno di colpo ha un ruolo preciso, anche Irma, che
viene assoldata come interprete e diventa depositaria di tutti i segreti. Nel
rimescolone di quel teatro improvviso, dove le lacrime vere sono finte e le
lacrime finte sono vere, un filo teso troppo a lungo si spezza e Irma prende il
volo. Porta in salvo se stessa, la sorellina Aggie e X., fragile e
prepotentissima clandestina. Un terzetto strampalato, litigioso e indissolubile
che semina guai, mette in scena tragedie, farse e miracoli. Nel buio della
stanza piccina di un bed and breakfast a Città del Messico Irma vuota
finalmente il suo cuore e crea lo spazio per sentirsi pronta alla vita. Sotto
un cielo di milioni di stelle, va incontro alla sua libertà.
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