Il mondo dell’editoria raccontato
da un editore, in presa diretta, scritto da un libraio, per la prima volta, in
un ebook. “Vendere libri è arduo, ha ragione un mio amico libraio, il mondo dei
libri è una bagatella continua: C’è il rappresentante editoriale che pronuncia
Freud così come lo vede scritto invece di dire “Froid”, c’è il povero cliente
che vuole “I fratelli Kulisciov” di un certo “Don Tojesky” o il “Sequestro di
un uomo” di “Primo Allevi”. Poi il libro che chiedono è sempre quello che non
c’è: se chiedono quattro libri e di questi quattro ne manca uno, puntualmente
rispondono che è proprio quello che serviva di più e per dispetto non ne
comprano neanche uno. Ha ragione il mio amico libraio che mi dice che i libri
non sono tappeti, non sono scarpe, il libro non si indossa, non ti puoi vantare
con nessuno perché non legge nessuno. Leggere è come inoltrarsi in mare aperto,
con una barca a remi e senza motore: se ci riesci compare d’incanto una vela
gonfiata dal vento che ti porta lontano, sennò rimani lì a spezzarti la schiena
con un pezzo di remo in mano.”
L’autore apparecchia due scene
diverse: da una parte c’è il personaggio dell’editore, poco fantomatico, molto
realista, così vicino e allo stesso tempo così lontano dalla vulgata
tradizionale che vorrebbe incarnata, nella sua figura, quella di un laico
missionario della cultura e dell’oggetto libro. Il racconto è come sospeso
nello spazio e nel tempo, capiamo che il centro di gravità attorno al quale
ruotano queste considerazioni è una libreria, e capiamo anche che chi scrive ha
veduto e sentito generazioni di lettori, librai, editori e, soprattutto,
scrittori. Scrittori di ogni genere: non a caso è soprattutto la catalogazione
dei vari ‘tipi’ che più ci sorprende e ci fa sorridere, dato che assurge qui a
vera e propria scienza del temperamento, ai limiti della fisiognomica più
spietata.
Don Rafeli è il protagonista del
secondo racconto, il vecchio stanco che vive in un mutismo afasico, una sorta
di Oblomov dal passato nobile ma sconosciuto, che si affida totalmente alle
cure e alle attenzioni dell’energica moglie, donna Emma. L’immagine di Don
Rafeli sconvolge, capace di vivere una vita immobile, quasi senza respirare,
inseparabile dalla percezione dello spazio in cui vive come una fiera selvaggia,
in cattività. Quelle di Luigi Tarantino sono narrazioni meridiane.
Luigi Tarantino, nato a Montesano
Salentino nel 1964, vive a Lecce, scrive, lavora in una nota libreria. Da anni
si dedica all’osservazione e allo studio delle tradizioni popolari salentine. È
autore del saggio “La notte dei tamburi e dei coltelli” (Besa, 2001), uno
studio dedicato alla tradizione religiosa e musicale di San Rocco, nella
tradizionale festa del 15 Agosto, a Torrepaduli e alla “danza delle spade”.
“CONFESSIONI DI UN EDITORE DI MERDA”, di Luigi TARANTINO, ebook 09 –
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