Si alza grande il grido disperato dalle piazze di chi non ha
lavoro e non può più aspettare. Se pensiamo che tale grido sia solo di chi manifesta non
abbiamo capito nulla . Dietro c’è la disperazione delle famiglie ma ancora più
grave ci sono i figli che vedono piangere i padri sminuiti da ciò che spesso
per i figli è un punto di riferimento dei loro genitori “ LA DIGNITA’ “. Questi ragazzi
se sono molto giovani coveranno dentro di loro la rabbia verso un governo
incapace e saranno probabilmente coloro che , in futuro, manifesteranno con
odio e con infinita rabbia. Il Governo deve sbrigarsi a fare qualcosa poiché
può essere la causa di distruzione di più generazioni. I lavoratori chiedono
lavoro ,un lavoro che non c’è perché ce lo siamo giocato in vent’anni di
illusioni e d’”ILLUSIONISMO”. Eppure non è necessario essere degli economisti
per pensare che basterebbe subito abbassare le aliquote IRPEF e alleggerire le
pensioni d’oro ( modifiche molto più urgenti di qualsiasi “porcellum”.Mercoledì
la marcia su Roma e speriamo che si crei un barlume di speranza altrimenti ci
sarà sempre una barriera tra chi è protetto dalle pareti dorate del “Palazzo” e
delle banche e chi sta fuori con un destino che altri hanno costruito per loro.
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