Ho avuto qualche trascorso dark a cavallo tra gli anni 80 e 90, poi di tutto quel “nero” mi è rimasta la passione per lo smalto di quel colore, per Tim Burton, e per un po’ di gotico e dunque di tutto quell’immaginario pop che va da Dracula di Bram Stoker sino all’inquietante “Lo strano caso di Charles Dexter Ward” del ciclopico H.P. Lovecraft. Ora “per la sezione AMOREPERILGOTICO” inserirei J.R.R. Tolkien, ma questa è un’altra storia. Per la prima volta nella mia vita, uso una posta pay per acquistare un libro su un portale di Ebook, e dopo una serie di tentativi e imbranataggini varie, compro un “libro digitale” che mi colpisce per la copertina, molto “funeral fog”. Il libro in questione è di Giovanni Sicuranza e si chiama “Storie da Città di Solitudine e dal Km 76” (Youcanprint). Letto tutto d’un fiato, e questo – ve lo posso garantire – accade solo quando un libro mi ENTUSIASMA. Gli ingredienti ci sono tutti per una buona lettura, e non posso che consigliarvelo caldamente, perché è scritto anche bene. Per gli amanti del genere storia da leccarsi i baffi. Non voglio togliervi il gusto, dunque ecco la scheda del libro “incriminato” …
“In una notte sospesa nei nostri tempi, il custode del cimitero di Fine Viaggio termina il suo percorso terreno adagiato tra le dimore dei defunti del paese. Ha una storia che riguarda ognuno di loro, appresa osservando giorno dopo giorno le foto sulle lapidi. Follie,tragedie,amori intensi e malati. I racconti si sviluppano intrecciandosi durante la lucida agonia dell'uomo. Fino all'epilogo, un segreto di morte che riguarda proprio il custode. E dopo la sua morte, al Km 76, che segna il punto in cui la statale lambisce Fine Viaggio, un nuovo tipo di culto dei defunti avrà inizio”.
Titolo: Storie da Città di Solitudine e dal Km 76
Autore: Giovanni Sicuranza
Editore: Youcanprint
Pagine: 316
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