mercoledì 31 agosto 2011

LAURA GARAVAGLIA





Laura Garavaglia è nata il 2 settembre 1956 a Milano e da anni vive a Como. Si è laureata in lettere moderne presso l’Università Statale di Milano nell’anno accademico 1979/80 con una tesi in geografia umana che ha ricevuto particolare menzione nello stesso anno partecipando ad un concorso nazionale per le migliori tesi di geografia dalla Società Geografica Italiana (Bollettino della Società Geografica Italiana serie X vol. XI ott/dic.82). Nel 1978 ha ricevuto medaglia artistica partecipando con alcune poesie giovanili alla 3° Biennale “Casentino” di Poesia, Narrativa e Saggistica, Presidente del Concorso Silvio Miano, Presidente di Giuria Mario Luzi. Ha collaborato alla stesura della voce “Giappone “ dell’Enciclopedia Geografica Rizzoli Larousse, edizione 1982. Ha insegnato materie letterarie e geografia economica presso istituti superiori della provincia di Milano e di Como. Ha collaborato con il quotidiano “IL GIORNALE” come collaboratrice nel corso degli anni ’80, occupandosi della recensione di spettacoli teatrali, cinema, concerti ed iniziative culturali in genere della Provincia di Milano e dal settembre 1984 è iscritta all’albo dei Pubblicisti della Regione Lombardia. Ha collaborato nel corso degli anni ’90 con il quotidiano “IL CORRIERE DI COMO”, inserto del “Corriere della Sera” . Attualmente collabora alla pagina culturale del quotidiano L’ORDINE della provincia di Como. Da sempre si interessa alla poesia. Ha pubblicato un volume di poesie con la casa editrice IL FILO che ha ottenuto nel 2009 il 2° Premio Opera Prima Edita al Premio Circe, Una Donna tante Culture, Monterodondo (RM). Ha ricevuto segnalazione per alcune poesie inedite al Premio Alberoandronico –Roma, edizione 2009. Le poesie saranno pubblicate sull’antologia del premio. Ha ricevuto segnalazione da parte di Maurizio Cucchi per poesie inedite nella rubrica Lo Specchio su La Stampa del 9/01/2010. Ha partecipato al Festival letterario che si tiene annualmente a Como “Parolario 2010” alla presentazione di serate dedicate alla poesia. Nel settembre 2010 è uscita una nuova raccolta di poesie dal titolo “Farfalle e pietre”, LietoColle Editore, con prefazione di Maurizio Cucchi. E’ autrice di un saggio sul “tempo della poesia” e della biografia di Franco Soldaini, esperto di gastronomia . I due libri sono in corso di stampa per i tipi di Nodolibri. E’ socia del P.E.N. Club Italiano Onlus (Poets Essayists Novelists). E’ direttore responsabile del sito di social networking www.protagonisteinrete.it al quale collabora con articoli e racconti. E’ socia fondatrice e Presidente dell’Associazione Culturale La Casa della Poesia di Como, che ha l’obiettivo di diffondere la poesia sul territorio lariano attraverso incontri con i maggiori esponenti della poesia italiana, recital di poesia e musica, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, mostre di arti figurative abbinate a letture di poesie in tema con i soggetti delle opere. Da sempre si interessa a tematiche inerenti al mondo femminile e alla tutela dei diritti umani. Ha frequentato il corso “Donne, politica, istituzioni” organizzato dal Ministero delle Pari Opportunità presso l’Università dell’Insubria di Como tra il dicembre 2006 ed il marzo 2007, conseguendo, dopo un esame scritto ed uno orale, attestato di frequenza . L’obiettivo del corso è stato quello di offrire alle corsiste, attraverso un solido percorso formativo, le competenze e la professionalità necessarie per ricoprire ruoli e cariche politiche ed istituzionali ad alti livelli. Ha frequentato il seminario intensivo di politica “50 per cento. Per una partecipazione politica equilibrata” che si è tenuto nei giorni 15/16/17 giugno 2007 presso il Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, organizzato dalla Provincia di Milano-Progetto Monza e Brianza , dal Comune di Cesano Maderno e dalla Commissione Europea, Rappresentanza a Milano. Ha frequentato da novembre 2007 a gennaio 2008 il seminario “Donne, Politica, Autostima e Sviluppo Personale” organizzato dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile di Como. Nel 2008 ha frequentato un corso sui diritti fondamentali nell’Unione Europea , presso l’Università dell’Insubria di Como.

Laura Garavaglia

Via Torno 8, Como

laura.cecilia.garavaglia@gmail.com

IL SITO


martedì 30 agosto 2011

Monica Mazzitelli - Il sito





















Sono nata a Roma nel 1964 e ci vivo convinta che sia una delle capitali meno vivibili d’Europa, ma però: ostinatamente.

Scrivo molto (sempre?) e ogni tanto faccio la filmmaker, cioè giro cortometraggi.

Ho curato l’antologia Tutti giù all’inferno (Giulio Perrone Editore 2007), di cui sono molto orgogliosa, e ho pubblicato racconti nei volumi Babbo Natale è strunz (insieme a Andrea Chimenti, 80144 edizioni, 2010), Assedi e paure nella casa Occidente (Senzapatria Editore, 2010), Il lavoro e i giorni (Ediesse, 2008), Allupa allupa (DeriveApprodi, 2006) e Copyleft (Gaffi Editore, 2005).

Sono la direttrice editoriale di unonove insieme a Ivan Arillotta, sono redattrice de La poesia e lo spirito e di Slowcult, e ho collaborato con diversi giornali e riviste: L’Unità, Nazione Indiana, Carta, Diario, Accattone, Micromega, Loop Magazine, BlackmailMag, Carmilla, FaM, Giuseppe Genna, Il Grandevetro, INCIQUID, Wu Ming, Foundation, Kai Zen, Music on Tnt, Off, Origine, Rassegna Sindacale, TabulaRasa, Terranullius e Toilet.

Ho da poco completato un romanzo sulla più interessante protagonista del brigantaggio post-unitario dal titolo “Di morire libera”, che è in corso di lettura. Ho realizzato un cortometraggio sul copyright The Disney Trap che è stato visto in rete ad oggi da oltre un milione e ottocentomila spettatori, probabilmente perché c’era Disney nel titolo. Ho realizzato booktrailers di romanzi per alcuni autori tra i quali Lidia Ravera, Wu Ming, Mario Desiati, Monica Viola, Francesco Fagioli, Kai Zen e Fabio Viola.

Dal 2002 al 2009 ho fondato e coordinato il gruppo de iQuindici, lettori volontari della Wu Ming Foundation, una delle esperienze più seminali della mia vita che mi ha insegnato a fare un discreto editing della scrittura altrui, spero anche della mia. Con la mano sinistra ogni tanto ho recitato, fotografato, scritto sceneggiature per il teatro, organizzato festivals, condotto trasmissioni radio, tradotto dallo svedese e dall’inglese, cose così.

I miei link più importanti:

Il mio canale You Tube: www.mollybloomprod.net

La mia antologia collettanea: www.metroinferno.info

Il sito di narrazioni di cui sono co-direttrice: www.unonove.org

Il sito di letteratura di cui sono redattrice: www.lapoesiaelospirito.it

Il sito di musica e spettacolo di cui sono redattrice:www.slowcult.com

La foto è stata scattata da Fabio Viola sul set de Gli intervistatori

IL SITO

lunedì 29 agosto 2011

Scialli e ventagli di Isabella Moroni












Scrivo. E leggo. Ho due gatti. E un gruppo di teatro. Una passione: la libertà. La memoria, il mare, i festoni di luce, il viaggio, il sud, l’immaginario… E tante vite che si sono intrecciate, sovrapposte, integrate.

Sono una giornalista, critica teatrale e scrittrice ho collaborato con diverse testate fra cui “Spirali”, “Lei”, “Il Popolo”, “Sipario”; ho scritto testi e realizzato adattamenti teatrali. Nel 1980 ho iniziato una personale ricerca volta a trovare il legame fra le diverse culture e le loro espressioni artistiche, sacre e tradizionali. Ho seguito numerosi workshop e seminari di teatro e di danza (Yoshi Oida, Lindsay Kemp, Eugenio Barba, Vincenzo Cozzi, Patrizia Salvatori, Isabel Fernandez Carrillo, Nashira Faris, Sanjukta Panigrahi, Tapa Sudana etc.). Per dieci anni sono stata direttore responsabile del mensile “Carcere e Comunità” ed ho portato avanti una costante attività di raccordo fra realtà sociali di emarginazione (carcere, ospedale psichiatrico, etc.) e possibilità culturali. Nel 1983 ho studiato Relazioni Pubbliche presso il Centrostudi Comunicazione di Roma e negli anni successivi ho curato l’ufficio stampa di varie rassegne teatrali e musicali. Nel 1989 ho fondato, assieme ad altri amici, l’Associazione “SOS Razzismo Italia” e, nel 1990, assieme a Vincenzo Cozzi, l’Associazione Teatrale ”The Way to the Indies” che da sempre utilizza il linguaggio teatrale per l’innovazione, la sperimentazione e la ricerca sulle arti dello spettacolo e per portare avanti il legame fra culture ed etnie. Ho viaggiato a lungo in India facendo “ricerca su campo” per alcune forme di arte, musica, spettacolo e tradizione del subcontinente indiano. Nel 1995 ho iniziato l’avventura di Argillateatri, ”territorio” teatrale, artistico e culturale dove sperimentare idee, sogni e progetti, attività che non si è spenta neanche dopo lo sfratto del teatro. Per Argillateatri organizzo l’attività, il lavoro di ricerca ed il centro di documentazione. In tutti questi anni non ho mai smesso la ricerca sulla scrittura, sui miei interessi e sulla memoria con il blog Scialli e Ventagli; ho sperimentato alcuni progetti on line sulla letteratura con il bookblog “Libroblog” e sull’editoria con FareLibri. Ho collaborato con diverse riviste on line e periodici a stampa (la Sesia, Il Corriere Nazionale, Sacripante!, I Quindici, Buran, La Poesia e lo Spirito…). Da due anni dirigo art a part of cult(ure), una rivista on line d’arte e cultura contemporanea immaginata e realizzata da donne. Senza rumori di sottofondo, per ritrovare l’essenziale delle cose, il concetto profondo alla base di ogni agire.

IL SITO

domenica 28 agosto 2011

"Metti il diavolo a ballare" di Teresa De Sio (Einaudi) il 30 agosto a Nardò













Spiagge d’autore e Presidio del libro di Nardò hanno dato un senso tangibile alla programmazione estiva della cultura del Comune di Nardò con una serie di appuntamenti che si sono avvicendati da luglio fino alla fine di agosto. Martedì 30 Agosto, alle ore 21.00 in Piazza Salandra a Nardò, sarà ospite Teresa De Sio, musicista di fama internazionale e autrice del romanzo “Metti il diavolo a ballare” (Einaudi), con il quale ha confermato le sue doti di interprete in parole e canto dello spirito del Sud. Una terra inizia ad acquistare consapevolezza di sé quando incomincia a essere raccontata, quando cioè i suoi miti ancestrali prendono corpo e si mescolano al sangue e alla società delle persone che la abitano. Il Salento, che dopo le indagini di Ernesto De Martino non fu più lo stesso, subisce un nuovo mutamento grazie all’opera di Teresa De Sio, che restituisce con il suo “Metti il diavolo a ballare” una storia struggente e attuale. Ambientato negli anni cinquanta il libro della De Sio ci riporta con prepotenza alle radici di un fenomeno che è anzitutto portavoce di una terra e delle sue genti. “Un romanzo di sorprendente forza narrativa, costruito come una tela di ragno.”

“Metti il diavolo a ballare” - «Nessuno saprebbe dirlo a parole, ma tutti sentono che dentro quel battere, quello scordamento di corde e tamburi, dentro il ballo di quella piccola anima senza scarpe, attraverso il corpo macilento di Archina che comincia a muoversi in modo sempre più convulso, si sta riassumendo ogni loro singolo progetto di salvezza terrena». La terra è quella aspra e impenetrabile del Salento. Il tempo è quello in cui le tarante mordevano nelle campagne inoculando il veleno nei corpi dei pizzicati, e bisognava metterli «a ballare» per liberarli dal male. Con il suo primo romanzo, Teresa De Sio ci porta nel cuore del Salento premoderno degli anni Cinquanta e del suo orizzonte mitico fatto di credenze ataviche, di erbe miracolose e fatali, diavoli ragni, ma anche di miseria, arroganza di casta e saggezza insospettata. Ci racconta una storia in cui l'amore è una dolcezza preclusa, e la felicità «una zattera» che non arriva mai, o quasi. È la storia di Archina Solimene, una bambina morsicata, di sua sorella Filomena, «mansueta come una mucca», del loro padre Nunzio, di donna Aurelia la vammàna, che ha suoi modi antichi per scacciare il male. Al centro c'è una notte maledetta di Carnevale, una vicenda che finirà per travolgere la vita di molti e scompaginare l'esistenza stessa del paese di Mangiamuso. Intorno c'è una trama fatta di tanti destini, tanti personaggi. Come se fosse necessario lo sguardo di tutti (il pavido don Filino, la parrucchiera-maga-etilista La Saputa, le avare gemelle Santo, Severino ragazzo-lupo), per riuscire a evocare quel male segreto, senza consolazione, che né i suoni magici della pizzica né le diavolerie che arrivano «dritte dritte dal futuro» possono guarire. Dopo aver suonato la musica della taranta, con il suo tempo «fuori portata», dopo aver a lungo studiato quel mondo, Teresa De Sio ne ha fatto un potente romanzo per voci sole, che finisce per sciogliersi in nerissima storia corale.

Teresa De Sio incomincia la sua attività artistica di cantautrice negli anni Settanta, pubblicando album da solista e in collaborazione con alcuni dei musicisti più importanti del panorama italiano, con lavori tesi al recupero della tradizione e allo stesso tempo all’avvicendamento musicale con i nuovi ritmi e le sonorità della world-music. Ha lavorato con artisti del calibro di Eugenio Bennato, Brian Eno, Fabrizio De Andrè, Fiorella Mannoia, Matteo Salvatore. Nel duemila è iniziato il suo interessante percorso di approfondimento delle tematiche legate al Sud e alla musica del mediterraneo, una terra che è sempre stata sfondo del suo “racconto” anche musicale. Teresa De Sio ha sempre messo a disposizione la sua musica nel’impegno sociale e nelle tematiche più urgenti, della libertà di espressione e del lavoro, dimostrandosi capace di reinventare i canoni della musica tradizionale con lavori recenti come “Riddim a Sud” (2008) e in occasione della sua partecipazione a "Rai Per Una Notte" (25 Marzo 2010) e della serata “Tutti in piedi: signori, entra il lavoro” organizzata il 17 giugno in occasione dei 110 anni della Fiom.

Gino L. Di Mitri - storico e ricercatore dell'Istituto "Diego Carpitella", riconsiderando l'ignorato capitolo del tramonto della civiltà bizantina in Terra d'Otranto, perviene ad una definizione del tarantismo più complessa e meno angusta di quella che si sarebbe potuta supporre, in un contrappunto fra antiche danze mediterranee e indizi di religiosità sincretica racchiusi in un autentico dramma sacramentale. Suoi studi sono pubblicati nei volumi “Quarant’anni dopo De Martino”, “Transe, guarigione, mito”, e sulla Rivista Melissi, tutti editi da Besa Editrice; per lo stesso editore ha pubblicato con M. Agamennone il volume “L’eredità di Diego Carpitella”.

Giuseppe Tarantino giornalista, dal 1993 al 2004 ha "praticato" la musica popolare con gli "Xanti Yaca" e appassionato di musica e tradizioni popolari. Per l’occasione lettore a Km 0

sabato 27 agosto 2011

ANNA VANZAN










Anna Vanzan (1955) iranista e islamologa, laureata in Lingue Orientali a Venezia, ha conseguito il Ph.D. in Near Eastern Studies presso la New York University. Si occupa soprattutto di problematiche di genere nei paesi islamici, in molti dei quali ha svolto ricerca. Ha tenuto corsi in atenei italiani e stranieri e attualmente insegna Cultura islamica (IULM Milano) e Cultura Araba (Università di Milano). E’ redattore della rivista Afriche&Orienti e collabora con testate giornalistiche e programmi radiofonici nazionali e esteri. E’ autrice di numerosi articoli pubblicati in riviste italiane e internazionali, fra i quali: “Un secolo di femminismo in Iran: trasformazioni, strategie, sviluppi”, in Genesis, IV/2, 2005, pp. 79-103; “Feeling the Pulse behind the Veil. Western Physicians and Muslim Women”, in Alam e Niswan, Pakistan Journal of Women Studies, 13, 2, 2006. pp. 65-81; “Exporting (dis)honour: The practice of honour killing among the Pakistani Community in Italy”, in The Other Self: Conflict, Confusion and Compromise, National Commission on the Status of Women, Islamabad (Proceeding International Conference December 2006), n.d, pp.151-158; “Salima, un’algerina all’opposizione” e “Essere femminista, non essere femminista”, in East, 15, 2007, pp. 25-33; “Le rose di Persia all’estero danno solo spine? Sguardo alla letteratura della diaspora femminile iraniana”, nel dossier “Narrative di migrazioni, diaspore ed esili” curato da Anna Vanzan, in afriche/orienti, 2/2007, pp. 51-67.

Il saggio, Figlie di Shahrazàd, scrittrici iraniane dal XIX secolo a oggi è pubblicato da Bruno Mondadori, Milano, 2009. L’ultimo saggio Le donne di Allah, viaggio nei femminismi islamici è stato pubblicato da B. Mondadori, Milano, nell’autunno 2010.

Il suo libro La storia velata, donne dell’islam nell’immaginario italiano (Edizioni Lavoro, Roma, 2006) ha ricevuto il Premio Feudo di Maida 2006.

IL SITO


venerdì 26 agosto 2011

101 cose divertenti, insolite e curiose da fare gratis in Italia almeno una volta nella vita di Isa Grassano (Newton Compton)



















È possibile, in Italia, divertirsi con poco? Certo, ed è anche possibile farlo gratis! Nel nostro Paese sono davvero molte le occasioni di distrazione di cui godere senza "tirar fuori un euro". E vale la pena approfittarne. Per farvi riscoprire il meraviglioso mondo del "divertimento a costo zero", questa insolita guida vi propone luoghi poco conosciuti ed esperienze emozionanti, sagre e manifestazioni, chiese e palazzi, musei ed eventi, percorsi e itinerari, tutti unici e liberamente fruibili. Ci si può immergere nella magia della Death Valley lucana o respirare l.atmosfera lunare del Parco delle Biancane. Seguire le orme di san Francesco o essere un ospite illustre al matrimonio tra il tronco e la cima. Suonare un enorme campanaccio o scatenarsi al ritmo frenetico della Taranta. Ritornare bambini viaggiando tra cavalli giocattolo e figurine. E ancora, inseguire la fortuna provando a sfiorare il cappello di uno gnomo, portando via un pezzo di carro benedetto, fino a cimentarsi nella ricerca dell'oro. È vero, ci sono cose che non si possono comprare, ma ce ne sono almeno centouno che si possono avere gratuitamente!

giovedì 25 agosto 2011

Loredana De Vitis a Parabita con Storie d'amore inventato il 27 agosto











Sabato 27 Agosto, alle ore 20.30, in Piazza Umberto I a Parabita, nell'ambito dell'edizione 2011 di “Notti d'estate”, Loredana De Vitis presenterà la sua raccolta di racconti intitolata “Storie d'amore inventato”.

Loredana De Vitis, classe 1978, scrittrice e giornalista impegnata nelle tematiche del sociale, è una delle giovani promesse della letteratura salentina nel nostro paese. Il suo esordio “Storie d'amore inventato”, una raccolta di racconti, grazie all'affetto dei lettori e al suo linguaggio graffiante ha raggiunto presto la terza ristampa (disponibile su Feltrinelli.it), mentre il suo racconto “rossella e andrea. E Rossella e Andrea” ha vinto il concorso Subway Letteratura 2011, ottenendo così la possibilità di essere distribuito in cinque milioni di copie nelle stazioni delle metropolitane delle città più importanti d'Italia.

Nella storia raccontata dalla De Vitis c’è “Un desiderio comune di ribellione, induce in tentazione, ad alzare finalmente lo sguardo, a scontrarsi. E allora la cesura si interrompe. Scatta il segno, la virgola, l’apostrofo, il bacio. E le anime superano i corpi e finalmente s’incontrano. Mai come in questo racconto struttura, o meglio stile, e significato combaciano.”; così scrive Massimo Cacciapuoti, autore della prefazione al racconto che sta letteralmente 'percorrendo i binari' della nostra giovane letteratura.

Loredana De Vitis, di recente ospite di Tommaso Labranca su Radio24, è apprezzata dai lettori per la sua capacità di scandagliare l'animo dei suoi personaggi, e, cosa importante, per la bravura nel rendere le sue storie avvincenti durante i momenti di lettura pubblica e reading che si accompagnano alle sue presentazioni.

Info:

www.loredanadevitis.it

mercoledì 24 agosto 2011

Spegnete la Tv! Di Lucia Rizzi (Rizzoli)






















Possiamo educare i nostri figli facendoli divertire e, perché no, divertendoci assieme a loro? La risposta di Lucia Rizzi, ormai da anni un sicuro punto di riferimento per i genitori italiani, è un entusiastico "sì!". D'altra parte, il "lavoro" di madre e di padre è un impegno continuo, che non conosce pause, e anche il tempo libero può essere finalizzato all'apprendimento di corrette abitudini, senza con questo perdere in piacevolezza e spasso per tutti. Anzi! Dopo aver affrontato in generale iltema dell'educazione da 0 a 15 anni nella serie bestseller Fate i bravi!, la tata più famosa d'Italia propone questo nuovo volume pratico che offre un'ampia e variegata serie di giochi e attività che, pur mantenendo sempre carattere ludico, favoriscono una crescita serena e il consolidarsi di positivi rapporti familiari. Come bloccare il capriccio del piccolo di 2 anni che non vuole uscire di casa? Semplice: basta proporgli La telefonata. Che gioco è adatto a un bambino di 5 anni che urla un po' troppo? È perfetto / rumori attorno a noi. E, se poi ne volete stimolare la mente già vivacissima, provate con Sequenze di lettere e numeri. Chi scatta per primo? è invece solo una delle otto attività per allenare i bambini fra i 6 e i 10 anni a diventare Bravi Sportivi, ovvero ad acquisire tutte le attitudini necessarie per giocare bene in una squadra, ma anche in famiglia e a scuola

martedì 23 agosto 2011

Francesca Lancini con Senza Tacchi (Bompiani) a Nardò il 26 agosto














Francesca Lancini, autrice di “Senza tacchi” (Bompiani), dialogherà con la scrittrice Luisa Ruggio e con il “lettore” a Km 0 Serena Marchese. Una serata al femminile quella alla quale potremo assistere Venerdì 26 Agosto, alle ore 21.00 presso la Piazzetta delle Erbe di Nardò (Lecce), nell’ambito della fortunata rassegna nell’ambito della programmazione culturale estiva “ondediluna” del Comune di Nardò. Spiagge d’autore e Presidio del libro di Nardò, insieme “per una lettura a km 0”, sono liete di ospitare “Senza tacchi” (Bompiani) il felice esordio di Francesca Lancini.

“Senza tacchi” è un romanzo che racconta la vita di una giovane modella ventiquattrenne, alle prese con una vita divisa tra realtà e ipocrisia, tra mondo della moda e esistenza quotidiana, fatta di rapporti umani in frantumi e esistenze deviate, ipotetiche, ai limiti della possibilità di costruire un rapporto reale e tangibile con il prossimo. È così che il racconto della giovane autrice diventa paradigmatico di una generazione che è vittima nello stesso momento in cui viene additata come complice del suo disfacimento, con una speranza, importante, data dallo spazio che viene concesso alle emozioni e al sentimento, unici elementi ancora in grado di dare uno spiraglio di umanità all’esistenza.

Senza tacchi.

Sofia Martini è una modella milanese di 24 anni che odia il suo lavoro e si racconta un sacco di bugie. Nella sua vita ci sono: i genitori anaffettivi, la sorella Ginevra, sedicenne cinica e colta, Gian Alfonso il praticante avvocato, Alessandro il fotografo e Paolo il libraio maledetto. Ma ci sono soprattutto le modelle: un groviglio di personalità deviate, inutili, stanche, affamate e pericolose. Milano, Miami, Barcellona: sono le tappe del cambiamento di Sofia, scandito da una vita frenetica tra set fotografici, passerelle e incontri surreali. Sofia gira intorno a se stessa cercando sempre di sfuggirsi. Perché, se riuscisse a prendersi, dovrebbe lasciar cadere tante cose inutili che le danno sicurezza: gli uomini, i flash dei fotografi e la sua involontaria bellezza. Perché Sofia Martini è cattiva e ironica, e il suo occhio implacabile si posa con la stessa precisione sul suo animo, su un corpo maschile e sulla stupidità dei tanti che incontra. Sofia si ribella alle frivolezze della moda, che è solo una manifestazione della malattia del momento: la superficialità. Urla l’importanza delle emozioni, combatte contro gli sguardi spenti e va in cerca di quelle risposte che, a volte, è difficile dare anche a se stessi. “Oggi ho capito che la felicità ti si rovescia addosso solo se la cerchi. Bisogna capitarci sotto per prenderla tutta, come una pioggia inattesa. E non possiamo decidere i tempi e gli spazi, ma quando arriva la sentiamo.”

Francesca Lancini - ha lavorato come modella e attrice, è nata nel 1983 a Brescia, e vive a Milano. Questo è il suo primo romanzo.

Luisa Ruggio - Giovane scrittrice e giornalista, da un decennio firma recensioni e articoli per la pagina della cultura del Tg di Canale 8. All’attivo ha due romanzi, “Afra” (2007, Besa Editrice, menzione speciale Premio Bodini 2010), pubblicato di recente nella sua seconda edizione; “La nuca” (Edizioni Controluce) e una raccolta di racconti “Senza storie” (Besa Editrice). La sua scrittura, insieme ai diversi premi vinti nel corso degli anni, fanno di Luisa Ruggio una delle voci più interessanti, decisive e autentiche della giovane letteratura italiana degli ultimi anni. Luisa Ruggio è stata insignita, nel 2011, dal Premio Skylab alla carriera, per il giornalismo e la cultura, da parte dell'Università del Salento.

Serena Marchese - giornalista, blogger, con una lunga esperienza in Inghilterra, ama la letteratura a tinte forti. Per l’occasione lettrice a Km Zero

lunedì 22 agosto 2011

Eleonora Sorrento consiglia "La cavalleria nel tempo tra Religione, Etica, Cultura, e Sociale" il 27 agosto a Lecce











I miti e le ricostruzioni negli innumerevoli romanzi di altri innumerevoli autori che ruotano intorno ai templari e alla loro storia non si contano più: dall’alone di mistero attorno alla fondazione dell'ordine alla vita quotidiana dei cavalieri (compresa la loro attività sessuale), dalle stupende e presunte ricchezze accumulate alla feroce persecuzione da parte di re e papi, dal terribile supplizio di Jacques de Molay ai gruppi neo/templari che ancora oggi si richiamano a quella eredità, ogni aspetto della storia dei cavalieri del Tempio ha prodotto misteri e suscitato sfrenate fantasie. I templari non affascinano solo i cercatori di tesori e i maniaci del complotto: anche gli storici hanno seguito le loro tracce, portando alla luce una vicenda più appassionante di molti romanzi. Negli ultimi anni documentazioni inedite e nuove proposte di ricerca hanno dato luce a diversi aspetti dell'epopea del più celebre ordine cavalleresco medievale. I templari raccontano una storia tutta appassionante, ricca di sorprese che a tutt’oggi destano meraviglia e stupore come quelle proposte da Arcadia Lecce in questo convegno straordinario dal titolo “La cavalleria nel tempo tra Religione, Etica, Cultura, e Sociale". L’appuntamento è previsto per il 27 agosto 2011 presso la sede della Società Operaia di Lecce in Corso Vittorio Emanuele a Lecce. L’evento promosso da Arcadia Lecce ha il Patrocinio del Comune di Lecce, della Provincia di Lecce, e della Società Operaia. Il convegno ha innanzitutto il valore di dimostrare una Puglia e un Salento diversi nel corso della loro storia, soprattutto ricca inaspettatamente di un passato templare da poco oggetto di studi più intensivi. Obiettivo della giornata di studi è quello di analizzare la storia del templarismo in Puglia e nel Salento non solo sul piano storico, ma anche sul piano dell’impegno nel sociale e nella cultura dei diversi ordini cavallereschi presenti su tutto il territorio. Ma il convegno tra i tanti incredibili e pregevoli interventi, anche di esponenti di altri ordini cavallereschi di rilievo nazionale e internazionale, vedrà coinvolte personalità del calibro del Prof. Salvatore Fiori (Autore de“I TEMPLARI IN TERRA D’OTRANTO” e ricercatore e membro de L.A.R.T.I - Libera Associazione Ricercatori Templari Italiani) che si occuperà de la Svolta Storica apportata dalla presenza dei Templari nella Terra d’Otranto e in anteprima nazionale lo studio del Prof. Alfonso Rubino (Ricercatore ed Elaboratore della Teoria dell’Energia Geometrica) su Santa Croce a Lecce e il significato nascosto della Croce Templare Ottopuntata. Un appuntamento quello del 27 agosto di grande valore che vedrà poi successivamente la pubblicazione da parte di Arcadia Lecce edizioni Ebooks degli atti del convegno che saranno disponibili su www.ebookyou.it a partire dal 30 settembre 2011

Info : Valentino Zanzarella – Presidente Arcadia Lecce

Cell.3701070880

Arcadia Lecce

http://www.arcadialecce.altervista.org/

http://ilblogdiarcadialecce.blogspot.com/

Programma

PRIMA SESSIONE

10.00-10.10

Apertura lavori da parte del Presidente di Arcadia Lecce

10.10-10.25

Messaggio di benvenuto da parte del Sindaco della Città di Lecce, del Presidente del Consiglio Comunale di Lecce, Dott. Eugenio Pisanò, del Presidente della Società Operaia Ugo Petracca

10.25-10.40

Introduzione dei lavori

Dott.ssa Sorrento Eleonora

10.45-11.05

La spiritualità della Cavalleria ieri e oggi

Don Corrado Serafino (Parroco della Parrocchia di San Cataldo, Teologo)

11.10-11.40

L’influenza dei Monaci Basiliani nello sviluppo della Spiritualità della Cavalleria nel Salento

Dott. Valerio Terragno (Dottore in Conservazione dei Beni Culturali)

11.45-12.15

L’etica della Cavalleria

Avv. Savino Vantaggiato

12.20-12.50

I valori della Cavalleria nello sviluppo di Enti di pubblica utilità Sociale quali le Società Operaie

Ugo Petracca (Presidente della Società Operaia di Lecce)

13.00-15.30 Pausa Pranzo


SECONDA SESSIONE

15.30-15.55

L’influenza della Massoneria nella Cavalleria

Avv. Francesco De Jaco

16.00-16.25

Presenza storica della Cavalleria Templare nel Salento

Oronzo Bray (Commendatore OSMTJ internazionale)

16.30-16.55

Aspetti della Cavalleria Templare

Cav. Valentino Latorre (Libero Ricercatore sul Neo-Templarismo)

17.05-17.20 Coffè breck

17.25-17.55

Santa Croce a Lecce e il significato nascosto della Croce Templare Ottopuntata

Prof. Alfonso Rubino (Ricercatore ed Elaboratore della Teoria dell’Energia Geometrica)

18.00-18.30

L’esoterismo e la Cavalleria, tracce nel Salento

Nicola Magli (Precettore per la Buona Terra di Puglia della Nova Militia Christi)

18.35-19.05

La Svolta Storica apportata dalla presenza dei Templari nella Terra d’Otranto

Con la straordinaria Partecipazione del Prof. Salvatore Fiori (Autore de“I TEMPLARI IN TERRA D’OTRANTO”)

Chiusura lavori dell’Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Lecce Dott.ssa Filomena D”Antini Solero, e del Consigliere Comunale Vittorio Solero.

domenica 21 agosto 2011

Daniela Pispico consiglia Giancarlo De Cataldo con "Traditori" (Einaudi) il 23 agosto a S. Maria al Bagno












Nell’ambito della programmazione culturale estiva Spiagge d’autore, il Presidio del Libro e il Comune di Nardò per una lettura a km 0 presentano Giancarlo De Cataldo con “Traditori” (Einaudi) che martedì 23 Agosto alle ore 21.00 sarà in Piazza Nardò a Santa Maria al Bagno e dialogherà con il magistrato Salvatore Cosentino e con il “lettore” a Km 0 Marcello Risi. Giancarlo De Cataldo, stimato come Giudice della Corte d’Assise di Roma è in realtà più conosciuto, in tutta Italia e all’estero, per la sua attività di giornalista e scrittore per la televisione, nonché autore di alcuni dei romanzi più interessanti e amati dai lettori. Bastano pochi titoli, uno su tutti, “Romanzo criminale” (Einaudi, 2002), per rendersi conto di quanto la scrittura di De Cataldo abbia influenzato il nostro stesso modo di rapportarci al passato paese, in un impasto materico di realtà e fiction che ha fatto scuola. Giancarlo De Cataldo è autore e attore consapevole di una vera e propria rinascita dell’interesse, da parte dei lettori, nei confronti della nostra storia recente. Il suo ultimo romanzo, “Traditori”, è ambientato nel periodo del Risorgimento e i suoi personaggi hanno nomi e cognomi che hanno scritto la nostra storia, nella consapevolezza che a un grande disegno si accompagnano spesso esigenze più grette e giochi di potere. Giuseppe Mazzini, Carlo Pisacane, Camillo Benso conte di Cavour, Francesco Crispi, Felice Orsini, Thomas Carlyle e il pittore Dante Gabriel Rossetti ma anche Griffin McCoy, reporter americano, il guerriero sardo chiamato Terra di Nessuno o la Striga, creatura delle foreste. Un salto nel passato recente condotto con la stessa lucidità cui ci ha abituati l’autore dei romanzi che indagano l’Italia di oggi con la lente del crimine, lo stesso De Cataldo afferma infatti che “è più facile spiegare le contraddizioni di un paese attraverso il giallo che la storia d’amore”.

“Traditori”.

Da Palermo a Londra, da Roma a Torino, da Venezia alla Transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della Calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti, tra mercanti di carne umana e lord irrequieti, giovani uomini e donne sognano, combattono e amano. E tradiscono. Ognuno va incontro al suo destino. A qualcuno tocca in sorte una nuova vita. Alcuni diventano faccendieri e delinquenti. Alcune donne guardano piú avanti, piú lontano. Gli ideali piú puri si fanno gretta convenienza. Le organizzazioni criminali si innervano nella nazione che nasce. I mafiosi intraprendono. I tagliagole tagliano gole. E Mazzini tesse la sua tela di sangue e utopia. Eppure, tra battaglie e cospirazioni, tra vite leggere e amori complicati, si compone potente e netto il disegno di una stagione e di un ideale che è sempre possibile. E che di nuovo ci attrae, con l’innocenza di una forza giovane che non possiamo dissipare.

Giancarlo De Cataldo è Giudice di Corte d’Assise a Roma, città nella quale vive dal 1973. Scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e sceneggiature televisive, ha pubblicato come autore diversi libri, per lo più di genere giallo. Collabora con «La Gazzetta del Mezzogiorno», «Il Messaggero». Il suo libro più significativo è Romanzo criminale (2002), dal quale è stato tratto un film, diretto da Michele Placido, e una serie televisiva, diretta da Stefano Sollima. Nel giugno del 2007 è uscito nelle librerie Nelle mani giuste, ideale seguito di Romanzo criminale, ambientato negli anni ’90, dal periodo delle stragi del ’93, a Mani Pulite e alla fine della cosiddetta Prima Repubblica. Nel 2006 cura per la Rai il progetto "Crimini", una serie tv scritta da grandi autori italiani, chiamati a trasporre in film di 100 minuti l’estrema diversità, e il fascino, delle realtà locali italiane. Del 2010 è "I Traditori", romanzo ambientato durante il Risorgimento italiano.

Salvatore Cosentino Giudice di provata esperienza, magistrato inquirente per l’esattezza, è docente universitario e critico letterario di grande acume e sottigliezza. Nella sua carriera ha seguito diverse inchieste e scritto numerosi saggi.

Marcello Risi avvocato di 44 anni, una vita spesa per la politica, credendoci davvero. Attualmente Sindaco di Nardò e fervente sostenitore della lettura a Km 0

sabato 20 agosto 2011

DooneInQuota








DonneInQuota è un’associazione nata dalla volontà di un gruppo di donne che hanno frequentato il corso “Donne, Politica e Istituzioni”, promosso dal Ministero per le Pari Opportunità e organizzato presso l’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di creare una rete di donne ampia e trasversale sui temi della rappresentanza politica, delle discriminazioni di genere e gli stereotipi culturali che condizionano la vita delle donne. L’obiettivo è innescare quella massa critica necessaria per ottenere dalle istituzioni, dalla politica, dall’economia, dal mercato del lavoro e da tutta la società un riconoscimento più forte delle capacità e dei talenti femminili. Crediamo nelle potenzialità della rete ed è per questo che stiamo lavorando intensamente alla creazione di scambi culturali e intellettuali tra donne che si sono occupate, a tutti i livelli, di questioni di genere. Stanno nascendo rapporti preziosi con sociologhe, costituzionaliste, politiche, esponenti del mondo del lavoro, giornaliste, esperte di comunicazione e tante altre ancora. Donne che hanno lasciato un segno – piccolo o grande che sia, lavorando in prima linea o dietro le quinte – nel lungo e faticoso cammino verso la parità. Per la garanzia dei diritti e il riconoscimento delle intelligenze e dei saperi femminili.

DonneInQuota fa parte della Rete Nazionale “Donne, politica e istituzioni”, un progetto esteso su tutto il territorio nazionale per dare più forza alla voce delle donne.

Il nome dell’associazione fa riferimento alla necessità di introdurre norme antidiscriminatorie in tutti i settori cruciali del nostro Paese. DonneInQuota è anche il titolo di un saggio critico, curato dalla sociologa Bianca Beccalli, sulla necessità di individuare nuovi strumenti legislativi in grado di abbattere quel tetto di cristallo che impedisce alle donne di essere equamente rappresentate nella società. Abbiamo scelto di utilizzare il titolo di questo saggio per raccogliere l’importante riflessione avviata nel corso degli anni da Bianca Beccalli sul tema della differenza di genere, utilizzando le risorse intellettuali dell’associazione per fare circolare il testimone tra le donne, creando una rete fittissima di intelligenze e talenti femminili. DonneInQuota è anche un piccolo, ma simbolico omaggio a Bianca Beccalli, coordinatrice del corso e fonte di ispirazione continua per il lavoro dell’associazione e di tutte noi.

DonneInQuota si ispira ai valori dell’art. 3 e 51 della Costituzione e alle norme europee sul rispetto dell’uguaglianza di genere e sulle pari opportunità, senza discriminazioni di sesso, razza e origini etniche, lingua, religione, opinione politica e orientamenti sessuali.

DonneInQuota è un’associazione culturale, apartitica e trasversale agli schieramenti politici

IL SITO QUI


venerdì 19 agosto 2011

WOMENOMICS.IT






Negli ultimi tempi si parla spesso del complesso ruolo delle donne nella società in famiglia, nel lavoro, nella vita sociale. Attualissimo il dibattito su temi "femminili" come la legge 194, le quote rosa in politica, il pay gap nel mondo del lavoro, etc.

Anche le più aggiornate discipline economiche si sono accorte dell’accresciuto ruolo delle donne all’esterno della famiglia nella creazione di ricchezza e benessere (con relativi riflessi positivi sulla situazione demografica) tanto da coniare un interessante neologismo: womenomics.

In Italia la maggior parte degli interventi sull’argomento viene però spesso da donne che appartengono alla generazione over 50, quella che ha portato avanti la battaglia del femminismo con autonomia e originalità ma nelle cui rivendicazioni le donne della generazione successiva si ritrovano poco. Perché il loro contesto di vita è diverso, i loro compagni sono uomini diversi, la loro situazione di lavoro può essere diversa.

WOMENOMICS.IT nasce dal desiderio di un gruppo di donne attive nel creare uno spazio di riflessione concreta sulla situazione femminile italiana oggi, un luogo di confronto parallelo alla vita quotidiana fatta di famiglia, lavoro, amicizie, relazioni.

IL SITO

giovedì 18 agosto 2011

Diario di una scrittrice di Virginia Woolf (Minimum Fax)














Nel 1941, dopo aver donato alla letteratura del Novecento alcune delle sue opere più memorabili, da La signora Dalloway a Gita al faro a Le onde, Virginia Woolf si toglie tragicamente la vita. Nel 1953, Leonard Woolf decide di raccogliere in volume una selezione tratta dai diari della moglie, incentrata sulla sua attività di romanziera e critico letterario. Ne esce un libro affascinante, in cui si intrecciano ricordi, aneddoti, riflessioni sulla scrittura, ma anche amare considerazione su un mondo lacerato dalla guerra, espressioni di sfiducia e di entusiasmo per il proprio lavoro, sfoghi, confessioni: a metà strada fra vita e letteratura, queste pagine ci offrono il ritratto più diretto e suggestivo di una grandissima scrittrice e della sua epoca.

“1918 . Lunedì, 4 agosto. In attesa di comprare un quaderno nel quale annotare le mie impressioni, prima su Christina Rossetti e poi su Byron, è meglio che io le scriva qui. Tanto per cominciare non ho quasi più soldi, avendo comprato Leconte de Lisle in quantità. Christina ha la grande qualità di essere una poetessa nata, come lei stessa sembrava sapere perfettamente. Ma se dovessi fare causa a Dio, questo è uno dei primi testimoni che citerei. È una lettura malinconica. Prima si privò dell’amore, cioè della vita, fino a consumarsi; poi fece lo stesso con la poesia, in omaggio a ciò che credeva un’ esigenza della sua religione. Aveva due ottimi pretendenti. Il primo, senza dubbio, aveva le sue stranezze. Una coscienza, per esempio. Lei poteva sposare solo un cristiano di una data sfumatura. E lui poteva assumere quella data sfumatura solo per qualche mese alla volta. Infine lui cominciò a tendere al cattolicesimo e fu perduto. Ancora peggio fu il caso del signor Collins: un delizioso umanista, un eremita distaccato dalle cose terrene, un devoto adoratore di Christina, che tuttavia non si lasciò in nessun modo assorbire nel gregge. Per questo motivo lei si limitava a fargli visite affettuose a casa, abitudine che durò sino alla fine dei suoi giorni. Anche la poesia venne castrata. Christina si dedicò a mettere in versi i salmi e ad asservire alla dottrina cristiana tutta la sua poesia. Di conseguenza, credo, mortificò sino all’austerità più emaciata un bellissimo dono originale, che chiedeva solo di assumere una forma assai più fine di quella, diciamo, della signora Browning.”

mercoledì 17 agosto 2011

Daniela Pispico consiglia Riccardo Staglianò il 19 agosto a Nardò con il suo libro per Chiarelettere














Nell’ambito della programmazione culturale estiva ondediluna del Comune di Nardò Spiagge d’autore e Presidio del libro di Nardò per una lettura a a km 0 presentano Riccardo Staglianò con il suo libro “Grazie. ecco perché senza gli immigrati saremmo perduti” (Chiarelettere) venerdì 19 agosto 2011 ore 21.00 piazza delle Erbe – Nardò (Le).

Dialogheranno con Riccardo Staglianò Luigi Perrone (docente Sociologia delle migrazioni e delle culture) e il “lettore” a km 0 Vincenzo Renna (assessore).

“Grazie. Ecco perché senza gli immigrati saremmo perduti” è un’indagine rivolta più che al “fenomeno” dell’immigrazione al “mondo” degli immigrati, facenti parti del tessuto economico e sociale del nostro paese, ma relegati a una posizione minoritaria quanto si tratta di affrontare la loro condizione dal punto di vista politico e civile. Promuovere un ragionamento concreto e critico sul “noi” e sul “loro”, su ciò che spinge un così grande quantitativo di persone a raggiungere quotidianamente il nostro paese e allo stesso tempo entrare nel conflitto in essere con il particolarissimo momento storico che stiamo attraversando. Riflettere sui problemi degli “altri” è anche un modo per riflettere sulla nostra attuale situazione di crisi economica (2 giovani disoccupati su 3 al Sud). Ecco perché la formula della discussione pubblica sul libro di Riccardo Staglianò, che analizza a fondo la tematica dell’integrazione tra immigrati e società civile, mondo economico e mondo del lavoro, nel nostro paese. “Gli immigrati producono il 10% del PIL. Di fatto ci pagano la pensione” basta una frase come questa, estratta dal libro, per farci comprendere l’importanza in questo momento di un simile momento di dialogo con un interlocutore, gli immigrati, che costituisce parte integrante del sistema Italia.."

“Grazie. Ecco perché senza gli immigrati saremmo perduti”

“Provate a depennare questi nomi: Ibrahimovic, Kakà, Milito, Trezeguet, Pato, Mutu, Crespo, Zanetti, Lavezzi... Immaginate che dalla prossima partita nessuno di loro scenda in campo. Sarebbe un disastro. Oggi su 933 calciatori della serie A ben 322 sono stranieri. Un esempio rivelatore. La realtà è che senza gli immigrati (compresi i clandestini) tutta l'Italia andrebbe a rotoli. Quasi il 10% del PIL italiano arriva dagli immigrati; una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Anche la Chiesa, anche gli ospedali. In Trentino, nella Val di Non, le mele le raccolgono i senegalesi, in Veneto i nigeriani conciano le pelli per la preparazione dei giubbotti destinati a Hollywood, a Vedelago, nel cuore del leghismo veneto, sono loro ad assicurare il 90% di riciclaggio dei rifiuti. A Reggio Emilia i facchini sono per lo più indiani, in Campania i sikh allevano le bufale, in Sicilia, senza i pescatori tunisini, la flotta di Mazara del Vallo non prenderebbe il mare. E i camionisti? Nel Nordest i due terzi sono albanesi e romeni, nessun italiano è capace di fare i loro turni. E chi terrebbe i nostri vecchi e i nostri bambini? E gli uffici chi li pulirebbe? E il pacco da consegnare? Gli immigrati non vengono a rubarci il lavoro ma a fare i mestieri che noi rifiutiamo. Basta raccontare una giornata di lavoro in Italia per verificare che cosa realmente succede. Da nord a sud”.

Riccardo Staglianò , quarantuno anni, nato a Viareggio, è giornalista della “Repubblica”. Ha iniziato la sua carriera come corrispondente da New York per il mensile “Reset”, ha poi lavorato al “Corriere della Sera” e oggi scrive inchieste e reportage per “il Venerdì” dall'Italia e dall'estero. Da dieci anni insegna nuovi media alla Terza università di Roma. Nel 2001 ha vinto il Premio Ischia di Giornalismo, sezione giovani. È autore di vari libri sull'impatto di internet sulla società: Bill Gates. Una biografia non autorizzata (Feltrinelli, 2000), Cattive azioni. Come analisti e banche d'affari hanno creato e fatto sparire il tesoro della new economy (Editori Riuniti, 2002) e L'impero dei falsi (Laterza, 2006) sul traffico di merci contraffatte dalla Cina all'Europa. Per Chiarelettere ha pubblicato con Raffaele Oriani I cinesi non muoiono mai e Miss Little China che accompagna l'omonimo documentario di Riccardo Cremona e Vincenzo de Cecco (2009).

Luigi Perrone insegna Sociologia delle migrazioni e delle culture presso l’Università degli Studi di Lecce e coordina l’Osservatorio Provinciale sull´Immigrazione (OPI) di Lecce. Ha pubblicato: Le mura di Tebe. Mutamenti socio-economici di una comunità del Mezzogiorno (1985); Quali politiche per l´immigrazione? (1995); Porte chiuse. Culture e tradizioni africane nelle storie di vita degli immigrati (1995, 2003); Naufragi albanesi. Studi, ricerche e riflessioni sull´Albania (1996); Né qui né altrove. I figli degli immigrati nella scuola Salentina (1998); Tra due mondi. Forme e grado di adattamento della comunità senegalese (2002), e una serie di saggi sulle principali riviste italiane e straniere con le quali collabora.

Vincenzo Renna - Assessore con delega ai lavori pubblici, infrastrutture, manutenzione stradale e illuminazione pubblica. Ha ricoperto incarichi come componente indipendente in Consigli di Amministrazione e organismi di vigilanza di importanti società italiane. Ha strutturato, in alcune regioni italiane, ipotesi di PPP – Partenariato Pubblico Privato – finalizzate allo sviluppo e alla crescita dei territori col minimo dispendio di risorse finanziarie pubbliche, tessendo importanti relazioni col sistema finanziario nazionale e internazionale. È stato associato e fondatore di studi associati in Puglia nonché top associate e of counsel di Tonucci&Partners – studio legale con oltre 200 avvocati e 7 sedi in Europa – dal 2004 al 2008 operando prevalentemente sui mercati del Veneto e della Lombardia nonché dell’area balcanica Romania e Albania.

martedì 16 agosto 2011

Pamela Serafino, Chiara Cordella, Loredana Ruffilli, a "Ero nato sui mari del tonno" a Gallipoli













Fare un giro nella città di Gallipoli vuol dire tuffarsi in un mondo dove il nuovo e il vecchio si incontrano proprio su una delle coste più belle d’Italia: la costa ionica. Grazie alla sua posizione sul mare incontaminato e il suo clima mite proprio di queste latitudini del nostro Paese, la città ha guadagnato una incredibile reputazione turistica e non solo per l’estate. Ma Gallipoli non è solo meta di turismo oramai conosciuta a livello nazionale e internazionale, ma diventa anno dopo anno un luogo in cui creare e fare cultura. Il chiostro del Convento dei Domenicani sito in Gallipoli, realizzato intorno al XV secolo e racchiuso tra via Rosario, via Ferrai e Riviera Nazario Sauro, rappresenta un’importante anello di congiunzione tra la presenza dei Basiliani nella città di Gallipoli ed il successivo arrivo dei frati Domenicani e per anni è stata la cornice ideale per l’organizzazione di eventi musicali, teatrali ed artistici nel centro storico di Gallipoli. Il meraviglioso edificio, dopo anni di chiusura, ha recentemente ritrovato tutto il suo fascino, grazie al progetto Comunale “Liberal’arte”, pensato per attività formative, informative e culturali, nell’ambito del programma regionale Bollenti Spiriti e farà da location ad un ciclo di serate culturali a “Km0” che vedranno protagonisti scrittori, musicisti, artisti e aziende di prodotti enogastronomici locali.

“ERO NATO SUI MARI DEL TONNO” alla sua prima edizione sarà un momento di alto livello culturale e che nel tempo sarà un punto di riferimento per le rassegne letterarie del meridione. Dal 18 al 21 agosto 2011 nel Chiostro di San Domenico, lungo la Riviera Nazario Sauro 137 organizzata da Lupo editore, Liberal’Arte (ATS composta da: Associazione Emys, Associazione AppleHeart, Associazione Legambiente e Ditta Roberto Perrone) e la Città di Gallipoli in collaborazione con Regione Puglia, Libreria Nostoi, L’altra Pagina, e con il sostegno di Castello Monaci e Unipol Assicurazioni, presentano la rassegna in omaggio al poeta gallipolino Vittore Fiore “ERO NATO SUI MARI DEL TONNO”. Un omaggio significativo a un giornalista e scrittore italiano, tra i maggiori protagonisti della cultura e della politica meridionalista italiana. Fondatore de “Il nuovo Risorgimento” e direttore della rivista “Delta”, fu animatore del periodico della Fiera del Levante di Bari Civiltà degli scambi e dei relativi “Quaderni” editi da Laterza. "Ero nato sui mari del tonno" (1952-53 – Schwarz e Palomar) è il tributo poetico di Vittore Fiore alla sua terra natìa, il Salento, quella terra che gli ha fatto scoprire il divario "tra il bene e il male" e gli ha lasciato, dopo il trasferimento a Bari, un filo di speranza per poter meditare sulla sorte del Sud. La sua poesia non è evasione dalla realtà: egli s'interroga sul destino della sua terra denunciandone le attese disattese, descrivendone i suggestivi paesaggi immersi nel caldo sole estivo o facendone intravedere le scogliere di Leuca o i luoghi pietrosi delle Murge. Il partner logistico/organizzativo dell’intera manifestazione è "Il Laboratorio Urbano Liberal’Arte” che nasce come un luogo dove arte e tecnologie innovative si fondono per coltivare giovani talenti, in un ambiente in cui l’obiettivo principale è quello di sperimentare nuove modalità di aggregazione, per lo sviluppo di idee creative. L’obiettivo della rassegna “ERO NATO SUI MARI DEL TONNO” e più in generale del Laboratorio Urbano è quello di realizzare eventi tesi alla valorizzazione del territorio in tutti i suoi diversi aspetti con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile ed ai temi sociali, culturali ed ambientali. Le varie serate, saranno divise in due momenti distinti. Nella prima parte, ad ingresso gratuito, vedranno alternarsi interventi di autori letterari locali per la presentazione delle proprie opere. Nella seconda parte della serata, si terranno performance musicali e teatrali di autori locali che stanno riscuotendo successi di pubblico e critica e per le quali sarà richiesto un modesto contributo economico ai partecipanti, con ulteriore sconto per chi presente nella prima parte letteraria. Il tutto nella splendida cornice del Chiostro tra opere d’arte, installazioni visive, prodotti dell’artigianato e dell’enogastromomia locale. In coda all’evento, per il mese di settembre 2011 il Comune di Gallipoli, in collaborazione con il Laboratorio Liberal’arte, ha già programmato una serata in onore di Vittore FIORE, illustre poeta, scrittore e giornalista meridionale, nato a Gallipoli. La serata ripercorrerà i momenti salienti della produzione poetica e letteraria di Vittore FIORE, all'insegna del suo smisurato amore per il Mezzogiorno d'Italia che è tuttora, secondo la nota intuizione gramsciana, il problema nazionale per eccellenza.

Il Programma

18 agosto a partire dalle 20,00

- E’ tutto normale di Luciano Pagano (Lupo editore). Dialoga con Stefano Donno

- Salento amore mio di Pierfrancesco Pacoda (Kowalski). Dialoga con Stefano Donno

- Da qui tutto è lontano di Pierluigi Mele (Lupo editore).

- Cucina interiore di Mino Pica (Lupo editore). Dialoga con Antonio Errico. Reading di Daniela Nisi

Simone Franco legge Vittore Fiore. Questo momento performativo introduttivo al Trio Jazz vuole essere un omaggio lirico attraverso i testi di Fiore uniti sapientemente in un corpus organico, alla splendida Città di Gallipoli

Simone Franco (1973). Attore e regista. Vive e lavora tra Lecce e Roma. Come attore si forma frequentando laboratori e workshops di alcuni fra i maggiori registi ed interpreti del “teatro di ricerca” italiani ed esteri (Pippo Del Bono, Danio Manfredini, Eugenio Barba, Armando Punzo, Cesare Ronconi, Mariangela Gualtieri, Carla Tatò e Carlo Quartucci, Marcel Marceau, Cesar Brie, Nicolaj Karpov); rivolge la sua ricerca artistica alla drammaturgia della voce seguendo numerosi corsi (Carmelo Bene, Edda Dell’Orso, Andrea Simone, Gabriella Rusticali). Come regista ha scritto diverse drammaturgie, rivolgendo particolare attenzione a temi quali: il disagio psichico, l’immigrazione e la persecuzione politica. Collabora con artisti, musicisti e compagnie teatrali. Ha realizzato numerosi recital da poeti italiani ed esteri.

Dalle 22,30 - Concerto jazz con Mauro Tre, G. Laudisa Dario Congedo

Il jazz è forse il genere musicale che più sfugge alle definizioni e alle etichettature che con ostinazione la critica e il mercato tentano di appiccicargli. Ciò nonostante negli ultimi tempi si è assistito ad un suo stereotiparsi intorno a stilemi scolastici ed emulativi che hanno avuto come conseguenza un eccesso estetizzante e sostanzialmente sterile. Il paradosso che ne risulta è che, salvo rari esempi (E.S.T., Bad Plus, per citarne alcuni), la cosiddetta nicchia di ascolto si è comodamente ritirata nella contemplazione di forme tanto elegantemente virtuose quanto inutilmente “corrette”. L’incontro fra due generazioni di musicisti, quella di Mauro Tre e quella dei suoi due sodali, Luca Alemanno e Dario Congedo, tenta di restituire all’esperienza del jazz il lato più profondamente emotivo, contemporaneo, insieme al recupero delle radici proprie del genere, la forma e i temi della “pop song” americana che ne è alle origini. Nondimeno il trio si lascia trasportare nei flussi e nelle variazioni da “suite” che incrociando lo spirito di libertà, emancipazione e ricerca hanno caratterizzato l’epopea del free jazz. Il risultato è un jazz che spazia dai registri soavi dei temi delle “ballads” più nostalgiche alle energiche pulsioni dei “fast” più fulminanti. Tutto questo senza la ricerca ossessiva della perfezione tecnica ma badando piuttosto a mantenere sempre aperto il canale privilegiato dell’emozione e della partecipazione di chi ascolta.

Mauro Tre - Proviene dall’esperienza dei jazz club che nel salento degli anni ’80 vedevano alternarsi sui palchi la passione dei musicisti locali e le fortunate presenze dei mostri sacri che riempirono il cartellone di quella magnifica stagione. Bill Evans, Art Blakey, Phil Woods, Dave Brubeck fra I tanti. Da allora la curiosità e la pratica del mestiere della musica lo hanno spinto a misurarsi con altri generi, dal rock alla musica dance, dalle musiche balcaniche alla ricerca elettronica, infine alla musica per teatro e alla musica da camera.

Dario Congedo - Diplomato in percussioni nel 2005 presso il conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce. Consegue la "Laurea in Discipline musicali-indirizzo cameristico" nel 2009 . Ha studiato batteria con: Maurizio dei Lazzaretti , Fabrizio Sferra , Alessio Riccio. Ha studiato a New York con John Riley, Matt Wilson, Jonathan Blake, Jim Black, Ernesto Simpson, Vince Cherico. In veste di solista: -Si aggiudica il 1° premio al concorso internazionale” PercFest memorial Naco” 2008 in qualità di solista.

-E’ 3°classificato (2°della sua categoria) al Festival Internazionale "le Giornate della Percussione" (Fermo,2006 ).

- ha conseguito il 1° premio come "miglior musicista" nel 7° concorso nazionale New

Generation (Castelfidardo,aprile 2005).

Ha suonato e inciso con : Gianluca Petrella, Javer Girotto, Nguyen Le, Giancarlo Parisi, Tino Tracanna, Fabio Zeppetella, Jaques Mauger, Gaetano PArtipilo, Arnaldo Vacca, Massimo Carrano, Gilson Silveira, Giovanni Imparato, e molti altri. Ha all’attivo diversi progetti musicali inediti. “Nadan” è il titolo del suo primo lavoro discografico in qualità di batterista e compositore pubblicato da Blue Serge nel 2009. Dal 2007 è endorser Istanbul Agop e Aquarian drumheads

Luca Alemanno Classe 1988 attualmente frequenta presso il conservatorio T.Shipa di Lecce il corso di contrabbasso classico sotto la guida del M° L.Presicci.Si perfeziona nello studio del jazz (contrabbasso/basso elettrico) con Eddie Gomez, Dario Deidda, Marco Panascia, Marco Siniscalco.Ha frequentato i corsi estivi di umbria jazz 2008 dove ha avuto modo di studiare tra gli altri con Oscar Stagnaro, Pat Martino, Horacio "El Negro" Hernandez, Miroslav Vitous. Viene premiato come miglior talento (categoria basso) nell'ambito di umbria jazz e si esibisce con il berklee award group ai festival "umbria jazz winter 2008; umbira jazz 2009". Vince 2 borse di studio per frequentare il Berklee College of Music di Boston. Vince il primo premio nel prestigioso concorso europeo per basso elettrico "european bass day 2009". Ha collaborato con: J.O.Mazzariello, Paco Sery, Michael Rosen, Paolo di Sabatino, Marco Fadda, Elisabetta Antonini, Osunlade, Gaetano Partipilo, Enrico Zanisi e molti altri. Attualmente è il bassista nel tour invernale di Samuele Bersani

19 agosto a partire dalle 20,00

- L’amore fuggitivo – Prog. Cultura. Pamela Serafino dialoga con Pompea Vergaro

- Il buio delle volpi di Tony Sozzo (Lupo editore). Dialoga con Vito Antonio Conte

- Cadenza d’inganno di Alfredo Annicchiarico (Lupo editore). Dialoga con Carlo Caprino

- Medusa di Chiara Cordella (Lupo editore). Reading di Massimo Colazzo

Ore 22,30

Spettacolo teatrale di Antonello Taurino. Poeti folgorati ovvero come provammo a distruggere la Poesia del Novecento

Tratto dalla raccolta “Poeti Controluce: il libro delle parodie” di Luciano Folgore. Ideazione, messinscena, selezione musicale e testuale Antonello Taurino

Luciano Folgore è il più grande poeta italiano del Novecento. Senza alcun dubbio. Esagerato?.. Beh, leggetevi “Poeti Controluce. Il libro delle parodie”, del 1935, e capirete: l’ardimentoso ci sorprende con parodie dei più famosi poeti del Novecento: Pascoli, D’Annnunzio, Montale e altri. E la ridicolizzazione della poetica vetusta d’ognun d’essi si unisce all’eccellenza linguistica della perfetta imitazione formale del modello. Insomma, un genio. Un futurista. Che poi, poverino, all’anagrafe faceva Omero Virgilio Vecchi! Come, vuoi fa’ il poeta futurista, e ti chiami “Omero”, e per giunta “Vecchi”? Ma, in ogni caso, se la poesia andava distrutta tutta, lui ci provò. Concretamente. Indi è l’idolo di tutti i neofuturisti dell’orbe, e con quella carica eversiva va presentato, non altrimenti! Col sardonico fulgore di un’ardita messinscena nella sua arrembante pochezza. Una straripante ridondanza di nulla, che punti ribalda solo all’irritazione del pubblico, al suo mistico imbarazzo, come gli happening futuristi de’ bei tempi che furono. E un attore solo a porgercene le liriche, impavido nella scalata verso l’agognato fallimento. Ma quante matte risate ci si fa col buon Folgore! La sua raffinatissima cialtroneria si staglia beffarda sull’orizzonte della sonnecchiante mediocrità italiota. E ci si sganascia!.. solo se però si conosce il poeta di volta in volta parodiato, se si coglie il gioco dei rimandi e delle citazioni… Senò? Vabbè, allora lo si spiega. Non lo capisci ancora? Diapositive didascaliche sul “contesto storico” del periodo, come si fa nelle scuole, postriboli cukturali purtroppo non ancora aboliti completamente. Ancora niente?

Allora si fa così: Spettacolo riservato a soggetti laureati o al massimo a studenti di lettere: giungere muniti di libretti universitari e documenti comprovanti tutto ciò: saranno controllati all’ingresso. Se non capite e non ridete, che venite a fare?

20 agosto a partire dalle 20,00

- Sangue di nemico di Giacomo Toma (Lupo editore). Dialoga con Antonio Errico

- Inganni di Giulio Palmieri (Lupo editore). Dialoga con Silvia Ripa

- Dove comincia il mare di Gianni Carbotti (Lupo editore). Dialoga con Monica Manca

- Ricadute narrative della contingenza esistenziale di Antonio Pagliara. Dialoga con Marina Greco

Dalle 22,30. Concerto Acustico Live con Mino De Santis che presenta “Scarcagnizzu – vento dal basso”

21 agosto a partire dalle ore 20,00

- Storie dal Salento di Raffaele Polo (Lupo editore). Dialoga con Mario Triarico

- Mia sorella Emanuela di Fabrizio Peronaci e Pietro Orlandi (edizioni a Nord Est). Presentano Raffaele Polo e Mario Triarico

- Io accuso di Marco Antonacci (Lupo editore). Presenta Loredana Ruffilli

- Come lei mi insegna di Loredana Ruffilli (Lupo editore). Presenta Sandrina Schito

Dalle ore 22,30

Concerto Acustico Live “Sulu” di Dario Muci (Kurumuny)

Special Guest Valerio Daniele

Scheda Sulu di Dario Muci (Kurumuny) - Dario si fa cantastorie e usa la voce e il canto, strumento di socializzazione riconosciuto della tradizione orale salentina, per raccontare gli scenari in cui versa il Sud, le condizioni dei migranti, il razzismo e l’intolleranza, il peso delle politiche ingiuste nella distribuzione della ricchezza e delle risorse. Con una voce che si fa dolce, rabbiosa, ironica, Dario narra storie senza nostalgie, senza rimpianti, in fuga da ogni luogo comune del folklore e dedica il suo canto a chi è partito per fame o per sogni mancati.