Quando Sylvie ha incontrato Richard alla facoltà di legge di Harvard era una brillante studentessa, i riccioli selvaggi a coprire la fronte e una marea di sogni e di aspirazioni da realizzare. Anni dopo, la sua vita è molto diversa da come l’aveva immaginata. Richard è senatore dello stato di New York, e lei ha abdicato al ruolo di regina del foro per organizzare raffinate cene di beneficenza e sorridere in ogni circostanza, anche durante gli interminabili e noiosissimi tè con le altre first lady. I riccioli sono scomparsi e le minigonne sono state opportunamente rimpiazzate da eleganti tailleur su misura. Sua figlia Lizzie ha ventiquattro anni ed è appena uscita da una comunità di recupero. Grazie alla terapia riesce a tenere sotto controllo la propria vita, ma i guai sembrano inseguirla ovunque. È la pecora nera della famiglia, soprattutto se paragonata alla sorella maggiore, l’impeccabile Diana, chirurgo brillante, moglie perfetta, madre presente. Le vite di Sylvie, Lizzie e Diana sembrano binari paralleli, ma un giorno sono costrette a incrociarsi a causa di una notizia riportata su tutti i giornali: Richard, padre amorevole e marito devoto, è stato sorpreso in atteggiamento inequivocabile con una giovane, anzi giovanissima, ragazza bionda. Sylvie, che a quell’uomo ha dedicato tutta la sua vita, si sente persa. E la stessa cosa accade alle sue figlie, che in quel padre vedevano una sorta di cavaliere senza macchia. Insieme decidono di fuggire da New York, dall’uomo che le ha deluse e dai curiosi che continuano a intromettersi nella loro vita privata per una dichiarazione da piazzare in prima pagina, e tornano nella vecchia casa di Long Island, quella in cui non mettono piede da anni ma dove un tempo sono state felici. Tra quelle pareti familiari e accoglienti riusciranno ad avvicinarsi come non avevano mai fatto prima.
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