Domani 15 OTTOBRE 2012 presso la libreria Feltrinelli di Bari di
via Melo 119, alle ore 17.00, Giuliano
Sangiorgi, voce e autore, dei Negramaro, presenterà il suo esordio
letterario, "Lo spacciatore di
carne" edito da Einaudi e già entrato nella classifica dei libri più venduti
in Italia. Ne parleranno con l’autore Rosella Santoro e Antonella Gaeta. L'attore e regista Mimmo Mongelli leggerà alcuni brani del romanzo.
"Lo spacciatore di
carne" (Einaudi), Giuliano Sangiorgi - I cadaveri di animali ammassati
come pezzi di ricambio, tutti perfettamente uguali, odorano di sangue e gelo. È
rimasta cosí tanta carne nel frigo che forse riuscirò a resistere un po'. Finché
ci sarà carne ci sarò io in questa casa. Sono diventato l'odore di mio padre e
forse sempre lo sono stato. In una foto che ho adesso nitidamente negli occhi,
ma che stava nel salotto dei miei, sigillato con il cellofan, avevo poco piú di
qualche ora di vita e mio padre mi mostrava al mondo, fiero, tenendomi in
braccio in malomodo, come un pezzo d'animale. Il suo sorriso tra la bocca e i
baffoni è identico. Da qualche parte in casa ho le foto dei suoi primi macelli.
Come trofei alzati in aria per i piedi li espone davanti a chi lo fotografava
con la stessa identica fierezza con cui mostrava la mia nascita. Ero io. Come i
suoi agnellini, un pezzo di carne la cui vita o morte dipendeva esclusivamente
da lui. L'odore del suo camice sporco sarebbe stato il mio. Non mi sarei dovuto
illudere. Sono io quell'odore.
Non c’è legame più forte del
sangue. E il sangue, la carne, nella vita di Edoardo sono molto più che una
metafora: sono la materia di cui è fatto il suo passato e quella a cui deve
tornare. Aveva cinque anni, «cinque anni di niente» il giorno in cui ha visto
suo padre sgozzare un agnello. Da allora il sangue non ha smesso di scorrere
nel mattatoio, «la carne-officina» dove il padre macellaio (un tempo il suo
gigante buono, adesso un estraneo) attende con pazienza che prenda la laurea
prima di raggiungerlo e mettersi all’opera accanto a lui. Perché quello è il
destino che la sorte – una sorte incarnata in famiglia – gli ha assegnato,
contro cui Edoardo può al limite provare a ribellarsi nascondendo gli agnellini
sotto al suo letto, illudendosi che giocare a proteggerli possa salvarli
davvero dal loro futuro segnato, e non semplicemente rimandarlo. Dopotutto
rimandare, nascondersi, è quello che fa anche lui: studente fuorisede a
Bologna, è lontano da casa da due anni ma ha dato solo un esame, il più facile.
Vive in un appartamento di via Zamboni con due ragazzi, in uno spazio a compartimenti
stagni, dove l'unico contatto con gli altri è dato dagli odori e dal vuoto
lasciato dai coinquilini quando vanno in facoltà. La sua è una vita in stallo,
«un presente parcheggiato». Finché, sul treno per Bologna, incontra Stella. Un
faccia bianchissima da bambima, vent’anni sulla pelle e mille negli occhi.
Stella è bellissima, misteriosa, bacia e morde con la stessa passione, e
Edoardo se ne innamora in un istante. È l’inizio di un rapporto simbiotico, un
triangolo travolgente e pericolosissimo che ha come terzo vertice la droga. Per
procurarsela (per lui, ma soprattutto per Stella) Edoardo rivende i tagli
pregiatissimi di carne che suo padre gli spedisce orgoglioso ogni settimana: la
carne in cambio della droga, la droga in cambio di Stella. Ma ciò che inizia
nel sangue non può che finire nel sangue. Quando Edoardo capisce che Stella
l’ha abbandonato, quella carne che alimentava il suo legame comincia a
trasformarsi in ossessione. In un mondo ormai allucinato dove tutto appare
possibile, la carne diventa denaro contante e l’amore diventa incontrollabile
follia. L’abilità di paroliere dimostrata da Giuliano Sangiorgi, leader dei
Negramaro, nei pezzi per il suo gruppo, l’ha trasformato in uno degli autori
più richiesti dai grandi interpreti italiani (ha scritto tra gli altri per
Jovanotti, Andrea Bocelli, Malika Ayane, Elisa, Patty Pravo, Adriano
Celentano); oggi, il suo esordio letterario mantiene intatta la potenza di una
delle voci più forti della nuova scena italiana. Diviso in 35 capitoli brevi e
fulminanti come canzoni, Lo spacciatore di carne getta una sguardo straniato
sulla vita studentesca, superandone i cliché e portando invece alla luce gli
aspetti più ancestrali. Sangue, destino, amore e follia sono gli archetipi su
cui Sangiorgi costruisce questo romanzo che sembra ispirarsi al mito, che gioca
con la lingua e la scrittura e ci regala il ritratto inedito di una generazione
in lotta con il futuro. Un libro appassionato e viscerale, come il rock
migliore.”
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