Con tutto il cielo in
gola è il nuovo romanzo di Daniela Palmieri. Ritratti e frammenti di vite di
periferia dove la penna dell'autrice è come un pennello per un'artista tanto i
ritratti descrivono perfettamente i personaggi con le loro ansie, i loro dolori,
le loro frustrazioni, i loro rancori alternandosi in un turbinio di vicende
narrate con estrema maestria. E dopo un
po' non stanno più tra le pagine del libro, ma escono e vanno incontro al
lettore quasi potessero dialogare con lui. Sembra a volte di sentire gli odori,
gli umori e i rumori di una periferia che spesso affonda le sue ombre nel
dolore che la vita non è stata avara a portare nelle case. Il racconto è fluido
e lo scorrere e l’alternarsi costante delle vicende fa pensare al movimento
lento ma continuo delle onde sulla riva del mare silenziose ma capaci di
lasciare un segno. Vite fatte di fatica, di desideri espressi ma mai
realizzati. La noia che affiora continua
fa da argine ad un futuro sognato ma scomodo da rincorrere ed impedisce
spesso di pensare a qualcosa di positivo e di possibile quasi a volersi
abituare per pigrizia e diffidenza ad una diversa svolta della propria
esistenza. Vivono nei palazzoni di periferia con il "piccolo bar"
testimone di serate inutili .L'autobus che riporta a casa corpi stanchi per una
giornata che volge alla sera e con gli anni che se ne vanno insieme al
tramontare del sole. Antonio, Matilda, Beba, Irina, Maria Luisa, Faustino, Ivan,
Anna, Rita, Daniele, Nerone. Personaggi che raccontano di un tempo dove era
importante il pranzo della domenica, la partita di calcio ,la politica e non
importava se la fatica inghiottiva le giornate. Antonio e Matilda quarant'anni
lui, sedici lei sono vicini di casa ma anche di destino che ha privato entrambi
della figura paterna che una morte prematura ha sottratto agli affetti.
Entrambi sono costretti ad una vita economicamente difficile. Antonio con un
passato in Svizzera non lavora vive con
la madre Maria Luisa che cerca di andare avanti con fatica e lavoro e troverà
in Faustino un compagno per sconfiggere una vecchiaia in solitudine.Matilda
insieme alla madre e alla sorella dopo la morte del padre hanno dovuto
rinunciare agli agi a cui erano abituate. Matilda accoglie la sua femminilità
con riserva le bastano poche cose e lo studio la distrae dai pensieri. Beba
invece rincorre ancora un fievole desiderio di apparenza per scrollarsi di
dosso un possibile odore di povertà. Irina fa la badante e spera in un futuro
migliore. Ha una famiglia nel suo paese e i soldi servono per loro. Poi c'è
Ivan amico di Antonio e di manifestazioni politiche, c'è Anna la sciampista che
lavora a casa in nero. Daniele e Rita cercano un cammino diverso fatto di
piccoli traguardi. Nerone ha lasciato in Senegal più di una moglie e sopporta
con fatica il peso del sacco della sua merce e gli sguardi della gente a cui
chiede un euro. Poi affiorano i ricordi lontani della politica e del comunismo
che Antonio sbandiera con veemenza. Il funerale di Berlinguer e i tanti pugni
chiusi. "Antonio e' un uomo che vuole sentirsi utile e forse gli serve che
gli altri lo considerino speciale. Non sa stare nel fondo del tempo, in
quell'oscurita' dove niente riluce. Antonio teme la noia come il più triste dei
mali, quel poco di bellezza che si porta sul viso l'ha reso vanesio.....e nel
vuoto la rabbia aumenta, ogni giorno trascorso senza niente da fare nutre
l'odio e prosciuga i buoni sentimenti." Daniela Palmieri con sapiente
indagine psicologica fa muovere tutti i personaggi in uno spazio ben
definito. Sono uomini e donne il cui destino non ha riservato gioie e
anche se la noia appartiene ad ognuno di loro emerge nel loro modo di
affrontare la vita la capacità di aprire le braccia ad un nuovo giorno che
anche se non porterà nulla di nuovo serba uno spazio al sogno che permetterà
comunque di continuare a vivere.
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