sabato 27 settembre 2008

Malata di Amore di Scrittrice75

Ho scoperto di essere malata da qualche anno. Quando dico malata, non intendo malata nel vero senso della parola, ma malata di testa.
Non voglio neppure dire di essere pazza, assolutamente. Ho solo un piccolo, se così si può definire, difetto: il mio sport preferito è fare innamorare gli uomini. Badate bene, ho detto fare innamorare, non farci sesso.
So già cosa vi starete domandando: quale differenza c’è?
C’è una enorme differenza. Chi punta solo al sesso, se ne frega dei sentimenti. Chi, invece, è affetto dalla mia malattia, non riesce a ritenersi soddisfatto se non ottiene l’amore del povero malcapitato di turno.
Un’altra delle caratteristiche che contraddistingue la mia patologia è che, non mi sento in dovere di scegliere la mia prossima vittima a seconda dell’età. Quindi 20, 30, 40, 50 anni non fa alcuna differenza. Oltre i cinquant’anni no, in quel caso si andrebbe oltre il limite della decenza.
Non sono una modella od una attrice. Sono una bella ragazza, come ce ne sono tante, ma dalla mia ho una cosa che molte donne non hanno, oppure non sanno sfruttare bene.
Io sono capace di rendere un uomo felice facendolo sentire speciale. Questo è il mio segreto.

ooooooooooooooooooo

Allora cominciamo con le presentazioni: mi chiamo Anna ed ho 30 anni. Lavoro, sono impiegata in una grande azienda chimica. Sono fidanzata da anni con Fausto. Lui è un agente immobiliare. Fausto mi ama ed io lo amo. Quando iniziai la mia storia con lui, ero innamorata nel modo giusto.
Vale a dire che ho cominciato ad amarlo follemente e l’ho desiderato con tutta me stessa. Con lui non ho utilizzato giochetti per conquistarlo. Sono stata me stessa.
C’è da dire che forse allora non ero ancora capace di utilizzare questa mia arte della seduzione.
Comunque la nostra relazione va avanti da cinque anni. Cinque anni di felicità.
Quello che ha contribuito a fare precipitare le cose è stato quando un mese fa, Fausto mi ha chiesto di diventare sua moglie.
Sul momento sono rimasta senza parole. Devo ammettere che non mi sono sentita felice. E’ normale questo? Di solito quando si riceve una proposta di matrimonio dall’uomo che si ama non si dovrebbero fare i salti di gioia?
Comunque non mi sono posta troppe domande. Gli ho risposto di sì.
“Fausto, ti amo tanto.” Mentre pronunciavo queste parole, lui intanto mi infilava al dito un bellissimo anello di fidanzamento. Un solitario che riluceva di mille bagliori.
Da quel momento in poi, posso dire di non essere più stata me stessa.
D’accordo con Fausto abbiamo fissato la data del matrimonio per il 16 giugno dell’anno successivo, abbiamo cominciato a muoverci per scegliere il ristorante, la chiesa, gli addobbi e tutto quello che necessitava per organizzare un ottimo matrimonio, ma in quei momenti la mia testa era altrove. Tra parentesi non so neppure io dove stava di casa, perciò non domandatemelo.
L’unica cosa certa era che non riuscivo proprio a concentrarmi sui grandi problemi che inevitabilmente un matrimonio comporta. Per questo motivo spesso ero poco entusiasta.
Chi davvero non riusciva a restare nella propria pelle per il grande evento era mia suocera Camilla. Da quando le avevamo annunciato la lieta notizia, aveva cominciato a sfogliare e leggere tutte le riviste del settore per cercare il meglio del meglio.
“Sarà un evento indimenticabile… Fidatevi ragazzi” continuava a ripetere.
Io mi fidavo talmente tanto, che avevo fatto scegliere quasi tutto a lei. Flavio, comunque, doveva avere notato questa mia estraniazione a tutta la situazione, infatti un giorno mi domandò: “Non mi sembri molto interessata a curare i dettagli del nostro matrimonio. O sbaglio?”
“No assolutamente, ti sbagli. E’ solo che tua madre è bravissima e mi fido di lei”
Fortunatamente il discorso non fu più ripreso.
Da allora però, cominciai a sentire crescere dentro di me una specie di inquietudine. E’ difficile spiegare come mi sentissi realmente. Sfatiamo subito un mito: non avevo voglia di tradire il mio fidanzato. Con lui stavo bene, e non sentivo la necessità di fare altre esperienze.
Però ci doveva essere qualcosa che mancava alla mia vita. Non era il sesso e non era l’amore, cos’era allora?
Continuavo a rimuginare su questa cosa e non riuscivo a trovare una risposta. Ad un certo punto rinunciai a capire, se mi sentivo così inquieta forse era solo dovuto all'agitazione per il mio prossimo matrimonio. Del resto un matrimonio ti cambia la vita.
Quando cominciai a rilassarmi ed a non pensare più ossessivamente alle sensazioni a volte di soffocamento, a volte di serenità che a tratti mi coglievano, cominciai a comportarmi in modo strano con gli altri.
Cominciò tutto per caso, se così si può dire.
Frequentavo una palestra, tre volte a settimana e lì avevo conosciuto un mio coetaneo. Eravamo diventati amici, ci aspettavamo sempre quando dovevamo iniziare gli esercizi e lo stesso, dopo la doccia a fine allenamento, uscivamo insieme e spesso ci fermavamo in un bar per bere in aperitivo in allegria.
Il suo nome era Fabrizio. Una donna capisce sempre quando un uomo è interessato a lei, ebbene Fabrizio era interessato a me. Quando quel pomeriggio gli confessai che il mio fidanzato mi aveva chiesto di sposarlo, qualcosa dentro di lui mutò.
Dalle volte successive, infatti, cominciò ad evitarmi. Notai immediatamente il cambiamento in lui.
L’unico problema era che non volevo fare a meno della sua compagnia, non volevo fare a meno di lui.
Per questo motivo, cominciai a comportami da stupidina. Dovevo assolutamente convincerlo a tornare ad essere mio “amico”, volevo di nuovo le sue piccole attenzioni che tanto mi rallegravano.
Quel pomeriggio mi avvicinai a lui. Stava facendo un esercizio di pesi sulla panca.
“Fabri” dissi piazzandomi davanti a lui nei miei shorts ultra attillati.
Lui interruppe l’esercizio e si rialzò per guardarmi. “Ciao Anna” mi rispose semplicemente.
“Fabri, ho bisogno di un favore enorme da te” iniziai.
“Che tipo di favore?” mi domandò asciugandosi il sudore dalla fronte con l'asciugamano.
“Sei il migliore informatico sulla piazza… Ti va di spiegarmi, quando usciamo dalla palestra, due cose su Windows Vista? L’ho appena istallato sul mio portatile. Ce l’ho dietro. Se hai voglia dopo andiamo nel nostro bar preferito. Ti offro l’aperitivo in cambio di un aiutino” gli dissi con occhi ammiccanti.
“Non so, veramente avrei un impegno..” disse
“No ti prego dai…” mi accovacciai al suo fianco e gli poggiai le braccia sulle gambe muscolose. Poi avvicinai le mie labbra al suo orecchio e gli sussurrai: “Forza.. non siamo amici? Perché ultimamente mi eviti? Ti sto antipatica? Ti ho offeso” gli domandai
“No, no assolutamente. Va bene dai. Ci vediamo dopo allora” cedette finalmente.
“Grazie sei un tesoro” gli dissi sorridendo felice stringendomi al suo braccio.
Lo vidi chiaramente deglutire ed arrossire leggermente. Quando mi alzai per tornare al mio tapis roulant sentii su di me il suo sguardo che mi seguiva ed in quel momento mi resi conto che ero felice di averlo convinto a vederci. Mi mancavano troppo le sue premure verso di me, i suoi complimenti....
Ma mi mancavano solo queste cose? Pensai in un attimo di lucidità.

Più tardi, ci recammo insieme nel nostro locale preferito. Mi sedetti in un tavolino d'angolo ed invitai Fabrizio.
“Sono felice che tu sia venuto con me... avevo notato che mi evitavi. Per un attimo ho avuto il dubbio che ti avessi offeso” gli dissi
“No, il problema, se così si può dire è un altro” mi rispose
Lo osservai in viso. Fabri era il tipico ragazzo carino, ma timido. Non che non cercasse di abbordare le ragazze, ma quando si trattava di affondare il colpo di solito ci andava giù cauto.
A mio avviso avrebbe potuto essere più sicuro di se stesso, era un ragazzo con lineamenti regolari, capelli corti castani e due bellissimi occhi verdi. In più si era forgiato un fisico niente male con palestra e pesi.
“Cosa significa che il problema è un altro?” gli domandai
“Lasciamo perdere Anna... Prendi il Pc così ti spiego come funziona Windows Vista”
Cominciò a farmi vedere tutte le nuove caratteristiche del sistema operativo ed io, mentre parlava, gli fissavo le labbra sorridendo.
“Sei un fenomeno davvero” lo interruppi
Lui si voltò a guardarmi e ci trovammo a pochi centimetri di distanza. Poi mi chiese: “Ma mi ascolti si o no?”
“Certo, ho capito tutto cosa credi.... Sai cosa penso Fabri? Penso che quando sei intento a spiegare procedure informatiche sei più affascinante del solito” gliela buttai. Io calcolavo e ponderavo tutto prima di colpire. Sarei stata una ottima giocatrice di poker.
Lo vidi nuovamente deglutire ed in quel momento compresi che io gli piacevo moltissimo, non un pò.
“Mi fai male se mi dici che ti affascino sai? E' meglio che tu non me lo dica. Anzi no, è meglio che tu mi dica che non ti piaccio per niente” sbottò
Ed in quel momento compresi che io a Fabrizio non piacevo soltanto: lui era preso di me.
Questo pensiero mi fece gonfiare d'orgoglio.... Al posto di sentirmi colpevole per averlo, tra virgoletto, illuso ed ammettere a me stessa che avrei fatto bene ad evitarlo per non innescare ulteriori problemi, io mi sentivo una Dea.
Questo fu l’inizio della mia “malattia”. Dalla quale non ho mai avuto alcuna intenzione di guarire.


Continua..............




Mi chiamo Angela ed ho 33 anni. Lavoro nel settore chimico e sono una addetta al servizio qualità.
Sono sposata e mamma di due bambini.
Adoro scrivere. Scrivo da anni, ma sempre racconti brevi o novelle. Ho deciso di cimentarmi in un romanzo l'anno scorso e da lì è nato il mio Pensa a ciò che desideri davvero.
Avevo iniziato a pubblicare quache capitolo del racconto sul mio blog, ma poi ho fermato tutto. Grazie per i complimenti e spero torniate sul mio blog per leggere il seguito di Malata d'Amore.

fonte iconografica di Telma Perdigao

4 commenti:

scrittrice75 ha detto...

ciao, ho fatto un link al tuo blog dal mio. Un saluto da angela.
Molto bella la foto.

Anonimo ha detto...

Letto!;)
Brava Angela!!!

Bello questo Blog! Mi piace molto, complimenti!

Pupottina ha detto...

ciao. anche questo è bellissimo!

Jessica ha detto...

Favoloso, mi sento euforica per questa nuova scoperta.
Bellissimo blog e stupenda storia, incuriosisce molto