venerdì 31 dicembre 2010

CRESCERE IN MOVIMENTO di Giuliana Pento (Pensa MultiMedia)







Il volume affronta una serie di percorsi riguardanti diversi aspetti dell'educazione al movimento. Per fondere dimensione teorica e pratica didattica il libro è completato da esperienze concrete realizzate nella scuola per l'infanzia. Il lavoro è uno stimolo per coloro che si occupano di attività motoria in ambito educativo, in una prospettiva culturale centrata sul senso profondo della corporeità e sulla gioia di far movimento


giovedì 30 dicembre 2010

Sisters’ diary di Ilaria D’Alessandro (Enzo Delfino editore)


















Alice sta per entrare nei suoi 14 anni e vive il mondo con la semplicità schietta della sua età, turbata solo da piccoli problemi a scuola, qualche difficoltà comunicativa e impercettibili imperfezioni estetiche.

Quando l’alcol, le droghe, le bugie entrano nella sua vita, insieme ai suoi nuovi amici, niente sembra esserne minimamente toccato.
La vediamo esplorare il mondo dello sballo con la stessa tranquilla curiosità con cui vive le sue nuove amicizie, lo spirito di gruppo, le prime esperienze coi ragazzi, senza mai giudicare né temere di essere giudicata... finché non si ritroverà sola davanti allo specchio.

mercoledì 29 dicembre 2010

Natuzza Evolo. Il miracolo della vita di Luciano Regolo (Mondadori)




















Questa è la storia di Natuzza Evolo, una donna calabrese semplice, coraggiosa, piena d'amore, diventata senza volerlo la più grande mistica cattolica dei nostri tempi. "Santa subito!" invocava la folla, immensa, radunata per i suoi funerali lo scorso novembre. E in attesa che la Chiesa concluda il suo percorso di valutazione, rimane certo che si è trattato di una persona unica, straordinaria, estremamente affascinante, chiaramente accomunabile ad altre figure eccezionali, una su tutte Padre Pio. Con il frate di Pietralcina Natuzza ha condiviso le iniziali difficoltà e incomprensioni col mondo ufficiale, contrapposte a un immenso affetto popolare. Ma anche carismi come le stigmate, la bilocazione, l'emografia, la preveggenza, le guarigioni inspiegabili e altri piccoli grandi miracoli. Questo libro è la prima importante biografia, scrupolosa, completa, riconosciuta, di "mamma Natuzza", come amano chiamarla i suoi moltissimi seguaci. Il suo autore, Luciano Regolo, oltre a essere un giornalista e uno scrittore di grande esperienza, l'ha incontrata la prima volta quasi trent'anni fa, l'ultima poco tempo prima che lei morisse.

martedì 28 dicembre 2010

Quotidianizzare la matematica di Cinzia Bonotto (Pensa MultiMedia)













In questo volume si discute come nelle attività in classe si possano e debbano ricreare almeno parzialmente quelle condizioni che rendono l'apprendimento extrascolastico spesso più efficace. Le esperienze proposte rientrano in quel tipo di attività, poco presenti nella realtà scolastica che possono preparare gli individui a sintonizzarsi adattivamente con il tipo di situazioni che incontreranno fuori dalla scuola.
L'autrice è professore ordinario di Didattica della Matematica nella facoltà di Scienze della Formazione della Università di Padova.

lunedì 27 dicembre 2010

FENOMENOLOGIE SERIALI / SERIAL PHENOMENOLOGIES di Caterina Davinio (Campanotto editore)












I

Dove inclina la curva vana,

impronunciabile

della tenerezza

(smisurata parola)

Dove fiatano battito di palpebre, inesauste ciglia

(e ancora)

Si raggrumava il mio ora e l’allora, e il

Poi e il per sempre (in ewig)

In eterno.

I

Where the vain curve inclines,

Unpronounceable

Of tenderness

(immeasurable word)

Where dare breathe beating of eyelids,

Non-exhausted lashes

(and yet)

Clotted my now and before, and the

Then and forever (in ewig)

For eternity.

Caterina Davinio (Foggia, 1957). Ha vissuto a Roma dal 1961 al 1996, dove dopo la laurea in Lettere si è occupata d’arte contemporanea e poesia dei nuovi media come autrice, curatrice e teorica. Tra i pionieri della poesia digitale nel 1990, è stata l’iniziatrice della Net-poetry in Italia nel 1998. Fra le sue pubblicazioni: Còlor còlor (romanzo, Campanotto, 1998), Tecno-Poesia e realtà virtuali (saggio, Sometti, Mantova 2002, con prefazione di Eugenio Miccini. Nella collana Archivio della poesia del 900). Il suo lavoro multimediale è stato esposto in molti paesi in Europa, Nord e Sud America, Asia, Australia, sei volte in progetti nella Biennale di Venezia ed eventi collaterali dal 1997. Tra le biennali internazionali: Atene (2007), Sidney (on line, 2008), Biennales de Lyon (1999, 2007), Liverpool (Indipendents, 2006, 2008), Biennale dei nuovi media (Merida, Messico 2003) e altre. Vive a Monza e a Lecco.

Caterina Davinio (Foggia, 1957). She lived in Rome since 1961 until 1996, where, after graduating in Italian Literature, she devoted herself to contemporary art and new media poetry as author, curator and theoretician. Among the pioneers of digital poetry in 1990, she was the initiator of Net-poetry in Italy in 1998. Among her publications: Color Color (novel, Campanotto, 1998), Tecno-Poesia e realtà virtuali (Techno-Poetry and Virtual Realities, essay, Sometti, Mantua 2002, with foreward by Eugenio Miccini. In the series Archivio della poesia del 900). Her multimedia work was featured in many countries in Europe, North and South America, Asia, Australia, six times in projects in the Venice Biennial and Collateral Events since 1997. Among the international biennials: Athens (2007), Sidney (on line, 2008), Biennales de Lyon (1999, 2007), Liverpool (Indipendents, 2006, 2008), New Media Art Biennial (Merida, Mexico 2003) and others. She lives in Monza and Lecco.

domenica 26 dicembre 2010

Le tre scimmiette di Annalisa Ferruzzi (Aisara)











“Giacomo preme INVIO e sorride soddisfatto. E’ certo che il suo post provocherà una piccola reazione a catena con la quale trastullarsi per giorni. Nel forum “ I problemi dell’amore” si è fatto una certa reputazione, un misto di maschilista e corteggiatore all’antica, rispettoso delle donne ma impietoso nel sottolinearne i difetti. E la cosa più buffa è che riscuote il maggior successo con le giovani, mentre con le cinquantenni lo attaccano acide e incazzate. La psico-sessuologa che modera il forum è dovuta intervenire più volte per sedare i toni, ma lui ne esce sempre come un angioletto, visto che sono le stesse forumiste a prendere le sue difese. Rilegge un paio di interventi, indeciso se rispondere. Ci sono argomenti stuzzicanti, ma sin dall’inizio si è riproposto di non esagerare e la scelta si è rivelata giusta”.

La realtà virtuale s’intreccia e si confonde con la quella reale. Gloria, insicura e frustrata, Giacomo, mediocre e superficiale, e la loro figlia Niki, adolescente complicata e anticonformista, cercano in Internet, nascosti dietro un nickname, la collocazione nel mondo che la società nega loro. Ma proprio attraverso la fuga dalla vita reale, con un compesso gioco di maschere, si svela inaspettata la verità che non volevano vedere, sentire, dire. Con una leggerezza solo apparente, Annalisa Ferruzzi smaschera le nostre piccole nevrosi quotidiane.

sabato 25 dicembre 2010

Geo-scoprire il mondo di Lorena Rocca (Pensa MultiMedia)







La riflessione in questo volume si pone come punto di partenza che porta l'attenzione sulla costante necessità per il docente di intraprendere un instancabile lavoro di teorizzazione del quadro epistemologico e scientifico che caratterizza la disciplina geografica e delle metodologie didattiche in grado di dare maggiore espressione al quadro teorico stesso.


Lorena Rocca è ricercatrice presso il Dipartimento di Geografia della Università di Padova e si occupa da tempo della formazione degli insegnanti. Coordina, presso la fondazione ENI "E. Mattei" il progetto PANDORA. Si interessa di nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione.

venerdì 24 dicembre 2010

AVVICINARSI ALLA SCIENZA di Orietta Zanato Orlandini (Pensa MultiMedia)












Oggi è sempre più frequente l’appello alla promozione di una cultura scientifica qualificata, vista come una delle risorse culturali capaci di metterci in grado di comprendere i cambiamenti vorticosi che contraddistinguono la nostra epoca, e di prendervi parte in modo consapevole. Nelle pratiche, tuttavia, più che un’idea di scienza come sapere critico, consapevole dei propri limiti e prudente, rigoroso e demistificante, spesso prevale una concezione dogmatica, che guarda alla scienza come sapere certo, definitivo, oggettivo, vero e – intrecciata alla tecnica – la trasforma nello strumento più efficace di cui gli esseri umani dispongono per soggiogare la Natura.
Questo libro si propone di far riflettere sulle caratteristiche dell’educazione scientifica e sulla sua praticabilità nella scuola dell’infanzia: a partire dalla considerazione dei connotati socio-culturali ed epistemologici della scienza ci si chiede quale senso essa abbia in rapporto all’educazione del bambino e alle sue caratteristiche di sviluppo, quali siano i vincoli che queste ci pongono, ma anche le possibilità che ci aprono.
Se pensiamo alla conoscenza scientifica come a un “bagaglio” di contenuti da trasmettere, è evidente che essa ha ben poco da offrire ai nostri bambini; ma se la consideriamo come uno strumento per conoscere il mondo – modalità via via più raffinata per individuare problemi, porre domande e cercare risposte, modificare la propria opinione attraverso pratiche di indagine e di messa alla prova – allora capiamo come sia possibile e desiderabile avvicinarsi alla scienza fin dai primi anni di scuola.

Orietta Zanato Orlandini è professore associato nella Facoltà di Scienze della Formazione e svolge la sua attività di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Padova. Si occupa di formazione degli educatori e degli insegnanti in rapporto alle tematiche dell’ambiente, del paesaggio e della sostenibilità, e all’educazione scientifica nella scuola di base. È membro del Centro Interdipartimentale di Pedagogia dell’Infanzia e del Centro di Ateneo di Ecologia Umana.

giovedì 23 dicembre 2010

CO-EDUCARE I BAMBINI di Paola Milani (Pensa MultiMedia)













Scuola e famiglia condividono la mission dell'educare: entrambi i soggetti educano, anche se con competenze e specificità proprie. Negli ultimi anni sembra, però, che divenga sempre più difficile l'educare insieme: molti genitori vedono la scuola come una “scatola nera”, una black box da cui si sentono spesso esclusi, molti insegnanti, d'altro canto, non perdono occasione di lamentarsi del fatto che i genitori non partecipano alla vita della scuola e li descrivono come dimissionari e assenti o, all'estremo apposto, invadenti e arroganti. Mai come oggi genitori e insegnanti sembrano lontani, arroccati entrambi su posizioni critiche, causa di diffidenza più che di fiducia reciproca. Eppure, concordemente, si ritiene che né la scuola, né la famiglia, possano, nell'attuale contesto di grande trasformazione sociale, farcela da sole: educare è troppo difficile, è un compito che non sopporta più la solitudine. I continui insuccessi dell'educazione e i fallimenti scolastici in aumento costituiscono la prova di questo e dovrebbero essere occasione di un ri-posizionamento profondo di entrambi i soggetti nei confronti l'uno dell'altro.
Una delle ragioni del grande malinteso fra scuola e famiglia consiste probabilmente nel fatto che gli insegnanti non hanno ancora una formazione adeguata a saper accogliere e intrecciare il loro sapere con quello dei genitori, per provare a costruire un reale partenariato. Questo libro si presenta dunque come un piccolo supporto per iniziare un percorso formativo con gli insegnanti, con particolare attenzione a quelli della scuola dell'infanzia, perché possano apprendere a educare i bambini insieme, e non nonostante, ai loro genitori.

mercoledì 22 dicembre 2010

Durata, esistenza, eternità in Marsilio Ficino di Luana Rizzo (Pensa MultiMedia)













Il volume si propone di ricostruire i tratti fondamentali della riflessione leibniziana sui temi del diritto e della politica. In relazione al primo versante, vengono analizzate le varie «forme» del concetto di «giustizia» individuate da Leibniz ...

martedì 21 dicembre 2010

GIUSEPPE RENZI. Scetticismo e religiosità nel Novecento italiano di Tiziana Giuffrè (Pensa MultiMedia)













Il volume presenta il pensiero di Giuseppe Rensi e analizza, in particolare, la tematica relativa allo “Scetticismo e religiosità” all’interno del contesto storico-culturale del primo Novecento italiano.Pensatore inquieto, controcorrente, dissacratore spietato di miti, distruttore radicale di tutte le idolatrie, Rensi ha sempre, orgogliosamente, rivendicato il diritto di contraddirsi, di cambiare posizione. È stato un maestro inquieto del Novecento italiano. Le sue polemiche antidogmatiche, la sua fede in una filosofia intesa come lezione da utilizzare nella concretezza del vissuto di ogni uomo, lo propongono, ancora oggi, come intellettuale impegnato a mettere in crisi i fondamenti dogmatici di tutte le branche del sapere: dall’etica all’estetica, al diritto, alla filosofia.
Se fosse vivo sarebbe ancora all’opposizione e, mentre l’assurdo non è ancora scomparso e prospettive non meno assurde ci minacciano, ripeterebbe i suoi sarcasmi contro gli illusi credenti nella storia retta dal Logos.

lunedì 20 dicembre 2010

Contro il lavoro minorile di Isabella Loiodice (Pensa MultiMedia)












La società contemporanea espone un profilo di grande complessità, caratterizzato dall’elevata tecnologicizzazione e dalla mondializzazione dei fenomeni sociali, economici e culturali. Per questo motivo richiede persone dotate di competenze intellettuali e relazionali di alto livello, idonee a gestire esperienze, situazioni e conoscenze sempre più differenziate, articolate e plurali.
Il volume individua nella scuola lo strumento privilegiato per assicurare la formazione di persone capaci di gestire in forma responsabile i processi dell’innovazione e del cambiamento, a condizione di ripensare le finalità e rivedere l’organizzazione dei processi di insegnamento/apprendimento. Questo a partire dall’acquisita consapevolezza che la scuola, attraverso meccanismi di selezione e discriminazione scolastica, si è resa corresponsabile di situazioni di deprivazione e di svantaggio socio-culturale quali il lavoro minorile.
L’analisi della complessa morfologia di tale fenomeno - che vede il lavoro dei bambini come tuttora presente e persistente, a livello nazionale e internazionale - viene utilizzata nel volume per meglio capire le ragioni delle disfunzioni concettuali e metodologico-didattiche dell’istituzione scolastica e per progettarne le linee di cambiamento futuro.

domenica 19 dicembre 2010

“LUCCICHII DELL’ANIMA” di Angela Notarnicola da domani a Cibus Mazzini









Angela Notarnicola, in arte Angià, scopre la sua naturale propensione alla pittura sviluppando, contenuti pittorici dove forme e colori esprimono la sua sensibilità artistica. Immagini e colori prendono forma consentendo l'approccio con un pubblico sempre più vasto, aprendo così una nuova fase espressiva, dove le sue opere, mature di contenuti tematici si arricchiscono di tecniche più elaborate. L’artista, che ha esposto le sue opere in Italia e all’estero e vinto numerosi premi d’arte, predilige utilizzare come apparato iconografico una continua oscillazione tra il formale e l’informale, tra l’astratto e il figurativo, sovente impiegando forti giustapposizioni policromiche a testimonianza che il reale, ciò che ci circonda, è sfuggente e quasi a volte inafferrabile. La personale di pittura nelle sale di Cibus Mazzini, è la testimonianza di un percorso dell’anima che è dialogo con l’altro in un reciproco scambio di costruzione semantica della gioia creatrice.

“LUCCICHII DELL’ANIMA” Personale di pittura di Angela Notarnicola. Dal 20 dicembre 2010 al 20 gennaio 2011. Cibus Mazzini via Lamarmora 4 a Lecce

Info: Cibus Mazzini, via Lamarmora, 4 - (piazza mazzini) - LECCE

0832.289501 - 3276880959

LO SGUARDO E L'IMMAGINE. Per una pedagogia del cinema di Marilena Lucente (Pensa Multimedia)













Migliaia di immagini ci catturano ogni giorno. Quelle rassicuranti della pubblicità, quelle della vita vera, che cercano di emulare la finzione.
Sfruttando tutta la carica emotiva delle immagini, il cinema ha contaminato profondamente il mondo, reinventandolo in forma narrativa: ogni film una storia, che prende vita nella vita dello spettatore, che racconta e ci racconta. Storie che raccogliamo, che dimentichiamo, che ci portiamo dentro per sempre, che condividiamo con gli altri spettatori.
Tra lo sguardo e l’immagine si inscrive la pedagogia del cinema attraversando i confini sempre più incerti tra realtà e finzione, immaginazione e rappresentazione. Perché compiere un’esperienza di visione significa conoscere attraverso le immagini, scoprirne la forza emotiva, riconoscere la ricchezza delle narrazioni, orientarsi nel linguaggio degli audiovisivi. Tappe irrinunciabili di un attuale itinerario di formazione.

sabato 18 dicembre 2010

EDUCAZIONE AI BENI CULTURALI E AMBIENTALI. Dall'immagine al paesaggio, dall'ecomuseo alla città di Maria Vinella (Pensa Multimedia)













Come guardiamo un paesaggio? E un quadro? Sappiamo entrare sin dentro un’opera d’arte? E un bosco? Sappiamo descriverlo? La nostra memoria è capace di ricordare il profilo di un’architettura antica? Sappiamo immaginare di quante cromie è dipinto un giardino?...

venerdì 17 dicembre 2010

LA FAMIGLIA. Una realtà complessa (nuova edizione riveduta e ampliata) di Angela M. Volpicella (Pensa MultiMedia)








Nell’immaginario collettivo la famiglia è un ambiente che ama, che protegge, che aiuta, che insegna, che insegna e impara ma, oggi, più che mai, la famiglia è sotto i riflettori dell’opinione pubblica e dei mass-media, sconvolta dal susseguirsi di episodi delittuosi che si consumano tra le mura domestiche. Studiata da psicologi, sociologi, pedagogisti, criminologi, psuchiatri, la famiglia si presenta come un punto interrogativo, nodo irrisolto della nostra società.
Riflettere sulla genitorialità, sul problema delle forme, dei modi e delle intensità del sostegno alla famiglia significa educare alla "genitorialità diffusa", un tema, questo, che si propone quale incentivo a pensare, come passaggio da un individualismo narcisistico a forme cumunitarie di vita e di progettualità.


A.M. Volpicella è professore associato di Pedagogia generale e Sociale nella Università di Bari, Facoltà di Lettere e Filosofia. I suoi interessi prevalenti ruotano nell'ambito delle problematiche legate ai minori e alla famiglia. Per i nostri tipi ha pubblicato Adolescenza tra crisi e progetto (Lecce 2001)

giovedì 16 dicembre 2010

L'ADOLESCENZA. Rischi e opportunità di Angela Maria Volpicella (Pensa MultiMedia)













Il compito evolutivo dell’adolescenza è la costruzione dell’identità e dell’autonomia individuali. La costruzione del Sé avviene in maniera relativamente semplice, naturale e senza problemi, in strutture sociali statiche e portatrici di modelli e valori ben definiti. Nelle società dinamiche e complesse come la nostra, la costruzione dell’identità avviene, invece, con difficoltà e in forma quasi sempre traumatica. L’adolescenza – età della vita nel corso della quale si realizza questa delicata costruzione – consente di pervenire a concezioni del mondo e a modelli esistenziali che segnano a volte profonde cesure tra le generazioni.
Uno dei fattori che regolano la fluidità o la difficoltà patologica di questa fase critica di passaggio, coincide con la possibilità di vivere autonomamente esperienze inedite, spesso in contrapposizione all'universo genitoriale.
Il testo analizza gli ambienti di vita in cui l’adolescente sperimenta la costruzione della propria identità – famiglia, scuola, gruppo dei pari, etc. – proponendo alcuni modelli per l’elaborazione della relazione di aiuto.

mercoledì 15 dicembre 2010

CITTÀ E TERZA ETÀ. Tra memoria e progetto di Rossella D'Ugo (Pensa MultiMedia)













Il presente volume affronta la complessa questione degli anziani all’interno degli scenari della città contemporanea. Si analizzano le rappresentazioni sociali della vecchiaia, gli stereotipi, le situazioni di marginalità alla luce delle più attuali concezioni scientifiche e pedagogiche che, al contrario, evidenziano la creatività evolutiva attiva e l’educabilità del soggetto-persona a tutte le età della vita. Si discute, altresì, il ruolo delle istituzioni formative nella dimensione verticale dell’educazione permanente e in quella orizzontale di una città educativa attenta alla cultura, all’inclusione e al benessere personale e sociale: la sola in grado di promuovere costruttivi scambi intergenerazionali.

martedì 14 dicembre 2010

Come vedi ti penso di Caterina Gerardi (Milella edizioni)







Il volume si compone di 30 foto analogiche in bianco e nero scattate da Caterina Gerardi ad altrettante sculture femminili, accompagnate da testi brevi di 32 autrici.

Una sorta di Spoon River al femminile, un affascinante racconto per parole e immagini ispirato dal desiderio di dar voce a quelle figure di donne di pietra del primo Novecento, attraverso la meditazione di donne di oggi.

I testi che accompagnano le immagini sono di Chiara Zamboni, Marinilde Giannandrea, Bruna Morelli, Francesca Brezzi, Rosetta Stella, Renate Siebert, Fiorella Cagnoni, Cristina Morini, Françoise Collin, Lidia Ravera, Ilderosa Laudisa, Barbara Alberti, Letizia Paolozzi, Sylvie Coyaud, Suor Luciana Mirjam Mele, Marisa Forcina, Maria Luisa Boccia, Angela Cascone, Alina Marazzi, Mariolina Venezia, Luciana Percovich, Luisa Ruggio, Franca Chiaromonte, Diana Chuli, Ada Donno, Margherita Hack, Maria Cristina Crespo, Rosella Simone, Nella Condorelli, Giuliana Sgrena, Marina Senesi, Joumana Haddad

lunedì 13 dicembre 2010

Il segreto del gelso bianco di Antonella e Franco Caprio (Besa editrice) è ufficialmente finalista al Premio Letterario “Via Po” di Torino












Il segreto del gelso bianco di Antonella e Franco Caprio (Besa editrice) è ufficialmente finalista al Premio Letterario “Via Po” di Torino insieme, tra gli altri, a “Nonna Carla” di Alain Elkann, “L’ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini, e “La sposa gentile” di Lia Levi. Questo romanzo è la vera storia di un segreto, confidato da una bambina dapprima a un albero di gelsi bianchi e poi affidato alle pagine di un diario. Diario che chiede di divenire romanzo e che quindi narra anche di se stesso. Ma è soprattutto la storia di una donna, Marianna, della sua famiglia e di un piccolo paese che nel tempo si evolve pur restando avviluppato alla sua essenza rurale. Una saga che si dipana nell’arco di tutto il XX secolo, tra la Murgia pugliese, gli Stati Uniti d’America e la città di Torino, narrando l’avventura di affanni quotidiani, di sentimenti e amori, di gioie e di sofferenze, di superstizione e di religiosità, di maldicenza e di solidarietà. Il tutto velato da un alone di magia e condito con il sale dell’ironia.

Vincitore del Premio Letterario“LibriaMola” 2010, il romanzo di Antonella e Franco è ora finalista al Premio Letterario “Via Po” di Torino.

Antonella Caprio è nata nel 1964 a Torino dove vive ed esercita la professione di insegnante. In passato ha collaborato con alcune case editrici per progetti didattici.

Franco Caprio è nato a Torino nel 1961 e vive a Conversano (Ba). Esercita la professione di medico, sia nel settore dell’emergenza che come specialista in dermatologia e venereologia. Ha pubblicato vari articoli per riviste scientifiche.

Il segreto del gelso bianco è il loro primo romanzo, scritto a quattro mani.

domenica 12 dicembre 2010

LA PSICOFISIOLOGIA A TORINO: A. MOSSO - F. KIESOW di Maria Sinatra (Pensa MultiMedia)













Nota solo per le ricerche sulla fatica e sulla respirazione in alta quota, la Scuola fisiologica di Torino rappresenta, di fatto, molto di più. Non a caso vi si formarono illustri fisiologi e psicologi italiani del Novecento, tra i quali G. Fano, M.L. Patrizi, A. Gemelli, M. Ponzo.
Sullo sfondo di una ricostruzione storica della cultura scientifica europea ottocentesca e avvalendosi di materiale d’archivio, il testo offre un quadro esauriente e inedito degli iter personali dei due principali protagonisti, A. Mosso e F. Kiesow, e del loro lavoro svolto nei più svariati campi d’indagine con l’applicazione di particolari metodologie sperimentali e tecniche strumentali che contribuirono a fondare una ‘scienza’ italiana, riconosciuta in ambito internazionale.

sabato 11 dicembre 2010

FILOSOFIA SCIENZE UMANE E RAZIONALITÀ. Peter Winch e il relativismo culturale di Francesca Romana R. Luciani (Pensa MultiMedia)













Questo volume ricostruisce sul piano storico-filosofico il dibattito sulla razionalità (Rationality-debate) sviluppatosi nell'epistemologia delle scienze umane e sociali a cavallo tra gli anni Settanta e Novanta del XX secolo e in particolare il ruolo di protagonista che in esso ricoprì il filosofo inglese Peterr Winch (1926-1997) con la sua lettura "forte" del paradigma filosofico di Wittgenstein. Centrale nel dibattito in questione è il tema del relativismo, inteso in tutte le sue declinazioni filosofiche e scientifiche, e dei suoi rapporti problematici con la defnizione del concetto di razionalità. L'atytraversamento critico in chiave "anti-relativista" del confronto tra universalisti e relativisti che si svolge in questo libro vuole illuminare l'eredità che di quel dibattiuto permane nel panorama culturale e filosofico contemporaneo.

giovedì 9 dicembre 2010

NIETZSCHE TRA WAGNER E BIZET. La carmen di Bizet vista da Nitzesche di Laura Abbatino (Pensa MultiMedia)













Nietzsche dimostra sin da giovanissimo una gran passione per la musica. Si dedica dapprima allo studio del pianoforte, poi alla composizione, scrivendo nel corso della sua vita circa settanta brani per pianoforte, coro, voce, violino. Legatosi al grande Wagner, comincia ad accostarsi alla musica del futuro. Dopo la rottura con Wagner, assistendo in Italia ad una rappresentazione della Carmen di Bizet, ne rimane affascinato. La esalterà profetizzando che "è la migliore opera che vi sia; e quanto a lungo noi vivremo, figurerà in tutti i repertori d'Europa“. La passionalità spegiudicata e fatale di una sigaraia siviglaina, uccisa perché riluttante a un amore finito, lo conquista letteralmente e da allora in poi la musica mediterranea di Bizet costituì per lui l'antitesi polemica alla musica decadente di Wagner.
Laura Abbatino, nata a Matera nel 1972, diplomata in violino, è membro dell'orchestra ICO "Tito Schipa" di Lecce dal 1996. Si è laureata in filosofia presso l'università di Lecce con il massimo dei voti, la lode e la dignità di pubblicazione sotto la guida del Prof. Domenico M. Fazio.
Con quest'opera è risultata vincitrice del 2. premio (sezione saggistica) al Concorso nazionale Letterario "La città dei sassi", Matera 2006.

mercoledì 8 dicembre 2010

NELLA CASA DI BORGO SAN NICOLA CON LE DONNE, NEL CARCERE di Caterina Gerardi (Pensa MultMedia)












Girato nel carcere femminile di Lecce, questo lavoro - senza prevenzioni e senza indulgenze, attraverso interviste ed incontri - indaga la vita, le considerazioni, le aspettative e le nostalgie di un gruppo di donne detenute in regime di Alta Sicurezza. Caterina Gerardi sostiene che: "Il carcere non è per le donne".

domenica 5 dicembre 2010

Nicoletta Calabrese e il Passaporto di Bacco












Passaporto di Bacco, evento nazionale ideato da Nicoletta Calabrese, presidente dell’Associazione Culturale Diotima, rivolta ai Licei Artistici e alle Accademie di Belle Arti e realizzato grazie a Porsche Italia, promotore del progetto sin dal suo nascere, avrà una speciale edizione regionale in Puglia. Infatti si svolgerà la seconda edizione del progetto “etichette d’autore” con il prezioso contributo dell’Assessorato alle Politiche Agroalimentari della Regione Puglia e di partner prestigiosi quali: Centro Porsche Bari, Fondazione Marisa Bellisario, Valtur SpA, Cathay Pacific Limited e da CARVINEA e TORMARESCA, aziende di eccellenza del settore vitivinicolo pugliese.

Il momento della fioritura e del germogliamento del grappolo e la ricerca dei percorsi Caravaggeschi saranno due dei focus topici di un altro momento del progetto: la realizzazione del servizio fotografico itinerante dall’auto porsche di Marco Pavan sul tema “Il germogliamento della vite e la ricerca dei percorsi Caravaggeschi”.

L’obiettivo di questa seconda edizione del concorso è quello di valorizzare e far conoscere la creatività dei giovani artisti pugliesi e, creare reali opportunità d’uso delle stesse sia in ambito regionale e nazionale,sia in ambito internazionale.

“Arte e vino – dichiara l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno – sono un matrimonio perfetto per veicolare una nuova cultura del territorio e valorizzare la produzione vinicola pugliese. Sia l’arte che il vino racchiudono in essi una natura materiale e al contempo spirituale: l’incantesimo dell’uomo che riesce a creare. In Puglia, poi, la tradizione produttiva enologica ha scritto il codice genetico delle nostre stesse comunità, consegnandoci oggi la responsabilità di valorizzare un patrimonio inestimabile di saperi e sapori. Quando, poi, con l’espediente artistico si riesce a parlare ai più giovani, al loro talento creativo, alla loro fantasia, al loro entusiasmo, allora abbiamo una speranza in più di consegnare nelle mani migliori l’eredità per il futuro”.

Anche quest’anno il concorso prevede una sezione speciale dedicata ai 150° dell’annivesario dell’Unità d’Italia, dedicandogli una delle tre opere in concorso. La sezione speciale dedicata all’anniversario chiede quindi ai giovani artisti di esprimere attraverso i lavori quanto la tradizione enogastronomica abbia sempre avuto per il suolo italiano, un significato che andasse ben oltre il vanto in merito di standard qualitativi e si connotasse come un vero e proprio elemento assimilabile alla tradizione e alla cultura del popolo del Paese.

Tutte le informazioni e il materiale delle precedenti edizioni sono disponibili sul sito: www.diotima.it

L’America Latina tra sviluppo, dipendenza e diritti umani di Marta Vignola (Besa Editrice)













Per ricostruire la genealogia dell’attualità era opportuno partire dal Cile come case study. La necessità di ripercorrere la biografia cilena nasce dalla possibilità di osservare l’attuale crisi neoliberista globale da lontano, fin dal suo esordio. Il Cile è stato il primo Paese a sperimentare sul corpo sociale il fallimento delle teorie friedmaniane e a sopportare una duplice forma di impunità: quella legata alla violazione dei diritti umani commessi dallo Stato terrorista del dittatore Augusto Pinochet e quella legata alle conseguenze delle politiche neoliberiste. Finora il continente latinoamericano è stato raramente considerato un possibile terreno di studio rispetto alle strategie politiche, economiche e sociali che sono state messe in campo tanto dagli attori istituzionali quanto dalla società civile, nonostante proprio nel cortile di casa nord americano la stessa crisi che sta attraversando oggi l’occidente sia passata quasi un decennio fa. La crisi capitalista e i processi di globalizzazione nel continente desaparecido si sono trasformati in una opportunità di ridisegnare una forma di economia e di politica non finalizzata alla massimalizzazione del profitto ma alla produzione di un’etica sociale alternativa a quella del mercato. Movimento Nazionale Imprese Recuperate, Indigeni, Piqueteros, Organizzazioni per i Diritti Umani, questo è lo specchio dove potremmo guardare, questo è ciò che il dopo neoliberismo ha prodotto, in parte, nella società latinoamericana. E lo potremmo fare iniziando anche a immaginare una decolonizzazione del pensiero, per imparare dal sud attraverso una epistemologia del sud. Un sud (o meglio una molteplicità di sud) non inteso come area geografica ma come metafora dei dominati e degli oppressi, come luogo in cui le conseguenze della globalizzazione sono state pagate in termini di povertà, arretratezza e sfruttamento. Un sud che però oggi è in grado di rovesciare un canone economico, politico, sociale ed epistemologico e ripartire verso forme di sviluppo indipendenti e autonome.

Marta Vignola si occupa da anni di tematiche relative alla tutela dei diritti umani con particolare riguardo all’America Latina oltre che di temi relativi alla sociologia politica e al diritto internazionale. Tra le sue pubblicazioni: A national way to international justice? International courts vs. national proceedings in Critical Review of Social and Juridical Sciences, Universidad Complutense de Madrid, n. 24, 2009; Situazione giuridica delle minoranze indigene in Cile in I diritti dei popoli indigeni, a cura di F. Marcelli, Aracne editrice, Roma 2009; Quale diritto nell’era della globalizzazione in Diritti dell’uomo – Cronache e battaglie (Organo dell’Unione Forense per la tutela dei diritti dell’uomo), n. 2, Roma 2008.

sabato 4 dicembre 2010

Simonetta Pensa consiglia "SENZA ALCUN BISOGNO" (PENSA MULTIMEDIA) IL 6 DICEMBRE A LECCE












La questione del rapporto fra l’uomo e i suoi bisogni è una questione cruciale sia per la nostra comprensione dell’economia politica, sia soprattutto per la delimitazione del suo campo di significato. Parafrasando il noto detto, potremmo dire: dimmi cosa pensi del bisogno umano, e ti dirò come pensi l’economico. A un’uscita dal bisogno mediata tradizionalmente dal riconoscimento di una finitezza dei bisogni, e dunque della necessità e della possibilità di una misura, il pensiero moderno, lungi dall’approfondire ciò che in quella finitezza resta da pensare, contrappone piuttosto, per rovesciamento, un’infinitizzazione del bisogno come molla stessa dell’umanizzazione dell’uomo. Questo libro non si limita tuttavia a gettare luce sulla questione di cui si occupa. Nella misura precisa in cui fa luce, esso lascia anche apparire un’ombra. Quest’ombra, che si manifesta innanzitutto come dissoluzione di ogni rappresentazione tradizionale della misura e dunque come distruzione di ogni fondamento esterno all’agire economico, non è tuttavia un vuoto da colmare, ma una mancanza da pensare. In gioco è in effetti il rapporto fra economia e politica, fra scambio e collaborazione, fra bisogno individuale e vita in comune. L’esperienza di un altro rapporto con la mancanza sarebbe la grazia che potrebbe contraddistinguere un pensiero rinnovato dell’economico.

(dalla Prefazione di Massimo Amato)


SENZA ALCUN BISOGNO DI MICHELE BEE (PENSA MULTIMEDIA)

6 dicembre 2010 ore 18,00

Sala della Grottesca - Rettorato dell'Università del Salento

P.zza Tancredi 7 Lecce

Interverranno prof. Mario Signore (Università del Salento)

Prof. Massimo Amato (Università Bocconi - Milano)

giovedì 2 dicembre 2010

“I’M WHERE I LIVE”, un biospazio a Muro Leccese












Sono poche le zone “free” per la ricerca artistico culturale (soprattutto se penso al Salento). Come pochi sono i momenti di confronto dove poter costruire progettualità o realizzare concretamente azioni e passaggi operativi per dare forma e sostanza alle idee. Ma di uno spazio come quello che ho visto a Muro Leccese, e di cui si sente parlare da qualche tempo a questa parte, qui in “casa nostra”, nella terra del sole, del mare e del vento, non lo avrei mai minimamente immaginato. Parlo di “I’M WHERE I LIVE”, ovvero “Sono dove vivo”, un luogo vero, fisico, materico, realizzato dal fotografo e interior designer Emanuele Spano. Immaginate un unico “organismo” dove le arti per immagini dall’architettura, all’arte contemporanea, all’interior design sino alle idee più “cool” circa l’abitare trovano la loro allocazione. “I’M WHERE I LIVE”, è la transustanziazione della bottega neorinascimentale, o meglio il Rinascimento che si fa tecno/contemporaneo, tanto da venire scelta fin dalla sua fondazione come set di alcune delle campagne delle aziende più “up”del momento.

Emanuele Spano nasce nel 1978. Il suo curriculum formativo parte fondamentalmente da due esperienze di forte impattivo creativo ed emotivo: il FORMA ovvero il Centro Internazionale di Fotografia e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA). Emanuele Spano è visual designer, photographer, street photographer e molto, molto di più. Con l’architetto Yona Friedman, realizza per il Mart di Rovereto una casa/installazione di origami. Nel suo entourage circolano nomi “immensi” come Peter Gehrke o Eikoh Hosoe. È stato assistente/fotografo ufficiale per campagne pubblicitarie di aziende del calibro di Armani, Yamamay, Richmond. “I’M WHERE I LIVE”, questo nome evocativo che è anche un habitat di vita nasce grazie a uno spunto di della grande Marina Carrara direttrice della storica rivista CASAVIVA. Ora Emanuele Spano sta lavorando ad un progetto per immagini di “eco-visione” dove l’obiettivo cattura ombre, immagini, colori, quasi fosse senziente. Un progetto di intelligenza biologica della fotografia.


mercoledì 1 dicembre 2010

Il prezzario della rinomata casa del piacere a cura di Stefano Donno e Anna Chiriatti (Kurumuny). Intervento di Luisa Ruggio





















Una piccola chicca per gli amanti del genere. Nel 2008 è nato a Parigi il gigantesco archivio on line di fotografie erotiche d’epoca, contiene più di tremila scatti in bianco e nero, risalenti al periodo che va dal 1850 al 1950. La storia del sito affonda le radici nel dna di un parigino, Alexandre Dupoy, collezionista di foto spinte e proprietario di una libreria erotica. La casa editrice salentina Kurumuny pubblica il “Prezzario della rinomata casa del piacere“, un piccolo libro curato da Anna Chiriatti e Stefano Donno e nel quale, accanto a fotografie di nudi in senso classico, eleganti e appolinei - distanti dalle immagini contemporanee stilizzate digitalmente per essere destinati alla pubblicità dei giornali - campeggiano le parole intense dei poeti. Perciò, come sottolineano i curatori nell’introduzione, il Prezzario di Kurumumy è una galleria di fotografie reali, un manifesto della bellezza imperfetta e non certo un catalogo hardcore.
Tra uno scatto in seppia e l’altro i Canti erotici dell’Armenia e quelli dei Tuareg, quelli dei Beduini, degli zingari di Mosca, i versi di Verlaine, di Neruda, dei Turcomanni dell’Altai, dei Berberi del Rif e di Keats, di Whitman e di Lorca, e ancora Parini, Gozzano.
Cartoline postali per un erotismo quasi romantico come si legge nella nota dell’editore che racconta la collaborazione con Cecilia Mangini, regista documentarista pugliese che ha donato i documenti fotografici suggerendone la pubblicazione avvenuta quando - proprio come in un aneddoto romanzesco - l’editore rintracciò in un mercatino dell’usato la targa in lamiera con gli onorari e le prestazioni che le case del piacere offrivano ai loro clienti, una targa che è diventata, poi, la copertina di questa raccolta di poesie e immagini.