Questo libro nasce dalla
“condivisione”. E basterebbe dire questo per caratterizzarlo. Una condivisione
di esperienze, di dolori, di gioie, di follie, ironie, modi di vedere la vita,
di amori, di viaggi in giro per il mondo alla ricerca degli ultimi e di se, che
hanno regalato a chi le ha vissute, una visione splendida della propria
esistenza e di coloro che li circondano. Nella storia di Irene, Federico,
Stefano, Isabel ci sono le storie di amici raccontate davanti ad un aperitivo
in un bar di un piccolo paese di mare. Storie vere, divertenti, assurde,
coraggiose, a volte dolorose ma sempre reali, che fanno parte della vita.
Storie d’amore spesso finite per l’incapacità di guardare l’altro come una
persona da rendere felice e non come qualcuno da cui aspettarsi la felicità a
tutti i costi. Storie di amici che hanno saputo essere risorsa l’uno per
l’altro, sostenendosi, sentendosi parte della stessa favola, di quella che alla
fine gli eroi si salvano sempre tutti, trovando ognuno la propria felicità. C’è
un viaggio in Africa ispirato da una grande voglia di conoscenza e condivisione
di una miseria a noi sconosciuta. L’esperienza di Federico, un ingegnere che
sceglie di rinunciare alle vacanze al mare per andare in un villaggio del Togo
ad aiutare la popolazione a costruire una scuola. Si misura con la difficoltà
della vita della jungla e gli stenti di un’alimentazione spartana ma anche con
un popolo che lo segna profondamente mostrandogli un modo autentico di
sostenersi l’un l’altro. Il suo maestro in quei giorni si chiama Fafali, ha
dodici anni e vive in una capanna accanto alla sua, tra loro nasce un rapporto
di amicizia fatto di aiuto reciproco al lavoro, corse nella foresta,
arrampicate sugli alberi e partite di calcio interminabili. Salutarlo sarà la
cosa più difficile del suo viaggio in Africa. Ma dentro c’è anche la capacità
di attraversare la vita, con il sorriso nell’animo, di quei sorrisi che quando
li incroci tutto diventa più vero. Questo libro non è autobiografico ma
l’autrice racconta la vita e nella vita si sa ci identifichiamo tutti e magari
anche lei è un po’ come Irene, chissà.
Paola Basile, 38 anni, è nata e
cresciuta a Bagnoli, un quartiere di Napoli a metà tra l’industriale e il
balneare in cui si è formata tra il mare e l’amianto, ha un figlio di 16 anni,
già autrice per Albatros nel 2011 di C’è un tesoro in ogni dove.
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