giovedì 26 gennaio 2017

Quanta fatica per un saluto!!! Intervento di Paola Scialpi



Camminando per strada è difficile ormai incrociare gli sguardi di chi ci passa a fianco, o sono distratti o hanno gli occhi incollati al cellulare. Se per caso qualcuno si permette di salutare con un semplice buongiorno o buonasera pur non conoscendo l'altro passante non solo non c'è risposta ma veniamo investiti da uno sguardo truce che sa di: " ma chi ti conosce". Eppure un tempo salutare era una forma di rispetto verso il prossimo. Un semplice saluto faceva sorridere e riempire forse un pò di più una vuota giornata per una vecchietta sola. I giovanissimi non conoscono questa forma del vivere civile e purtroppo nessuno glielo insegna. Certo la nuova generazione dei genitori è presa dalle mille difficoltà, il lavoro che a volte c'è a volte no , problemi sentimentali, separazioni e i figli? Crescono come capita ; se va bene si è fortunati, se ci sono i nonni ancora meglio altrimenti dilagherà l'aridità, l'isteria galoppante anche tra i giovanissimi per un paio di scarpe a cui si è dovuto rinunciare o all'ultimo modello di jeans .Bisognerebbe cercare di ritagliarsi un pò più di tempo per le cose che contano veramente: il dialogo, l'attenzione verso gli altri, il rispetto per gli anziani, credere nei valori veri : quelli dell'anima.Ed il saluto? Anche questo rientra nel percorso educativo. Non esiste più il saluto, non esiste far passre da una porta una signora se siè giovani uomini e così via. Io l'altra mattina passeggiando in una viuzza del centro storico leccese sono passata dinanzi ad un piccolo negozietto di sciarpe , orecchini ed altri piccoli oggetti. Fuori dalla porta c'era una signora , credo indiana o del Marocco ( non ha importanza) Ho salutato, ho detto semplicemente buongiorno . La signora mi ha guardato come fossi un extraterrestre e poi vedendo che comunque avevo  le sembianze umane mi ha risposto. Mi ha detto " è il primo saluto che ricevo oggi". Pensate....erano già le tredici !

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