Come fece come non fece è una
raccolta di fiabe fatte di immagini, luoghi, atmosfere, suoni di paesi e città,
voci di uomini e di animali, odori antichi di case umili o profumi esotici di
sfarzosi castelli, di malìe e incantamenti alla controra. Immagini lontane, nel tempo e nello spazio,
di principi e principesse che vivono e rivivono tra gli ulivi contorti e tra
gli spinosi fichi d’India. Dietro ogni favola c’è il volto rugoso di un vecchio
che fu bambino, la sua voce sfiatata e i gesti delle sue mani nodose che
raccontano storie vere, camuffate da fiabe.
Un libro attraverso cui i bambini possono apprendere gli strumenti per
affrontare la vita, perché si narra di grandi difficoltà e pericoli da
superare, di magie e incantesimi buoni e cattivi, di viaggi straordinari; ma
Come fece come non fece è anche un libro per gli adulti che possono svegliare i
ricordi custoditi in un angolo della memoria e ritrovare il tempo in cui furono
bambini attraverso la fascinazione di un racconto. Le favole qui pubblicate
fanno parte di un lavoro di ricerca e documentazione più ampio e complesso
condotto dall’autore sulla cultura orale salentina. Le favole sono state
registrate direttamente dalla viva voce dei narratori in dialetto salentino e
sono state trascritte mediante una traduzione libera dove si combinano le
immagini e i giri di frase più espressivi caratteristici della lingua
dialettale con un impianto linguistico italiano, in questo modo la lingua è
parte integrante del paesaggio perché contribuisce in modo determinante a
identificare i luoghi in cui si svolgono le azioni e i personaggi stessi delle
favole.
Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
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