“È un linguaggio profondo e
complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con
noi, ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo
passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono,
"un'isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati".
Così, attraverso il filtro essenziale della memoria e del sogno, Dacia Maraini
ci racconta in questo libro intenso e intimo come Bagheria coloro che ha amato,
che l'hanno amata e che vivono ora solo attraverso i ricordi: "nel
giardino dei pensieri lontani" rievoca e incontra la sorella Yuki, il
padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti - l'ultimo compagno scomparso
prematuramente per una malattia crudele - l'amico carissimo Pasolini e
un'inedita e fragile Maria Callas. Perché il racconto ha il potere di
accogliere e abbracciare come in una grande festa le persone amate, restituendo
al momento della fine, che oggi sempre più si tende a negare, a nascondere,
quel sentimento estremo di bellezza e consolazione che gli è proprio. Dacia
Maraini ci regala una storia sincera e struggente, un ritratto memorabile di sé
che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore.”
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