L’Università si affaccia al terzo millennio con un compito fondamentale: contribuire alla creazione dell’Europa della conoscenza, un’Europa che necessita di lavoratori dotati di un alto livello di istruzione e di nuove competenze e abilità. Gli atenei sono chiamati a costruire legami con i portatori di interessi sociali, economici e culturali progettando i percorsi formativi secondo ottiche di qualità e di flessibilità per poter rispondere ad una popolazione studentesca estremamente variegata che comprende anche la formazione lifelong.
la ricerca indaga come il laboratorio, elemento costitutivo dei nuovi curricoli, possa “provocare” cambiamento modificando la qualità degli apprendimenti e dei curricoli. L’esperienza laboratoriale si pone come “cerniera” in grado di saldare tempi, modi e qualità della preparazione formale e della preparazione pratica, essendo in grado di integrare fra loro conoscenze e saperi di base della professione, da un lato, ed esperienze e modelli di professionalità agita, dall’altro. Proprio l’integrazione tra i saperi dichiarativi (insegnamenti), procedurali (laboratori) e contestuali (tirocinio) rende adeguati i profili culturali e professionali dei Corsi di Laurea alle dinamiche del mondo del lavoro, ritenute di fondamentale importanza nei documenti e nelle conferenze che, a partire dal Processo di Bologna, accompagnano la riflessione e la progettazione curricolare nell’istruzione superiore.
Il testo intende offrire a tutti coloro che si occupano di didattica universitaria e di formazione, un contributo di studio e di ricerca sui significati e sui modelli di laboratorialità possibili all’interno di percorsi formativi dell’area delle Scienze Umane, presentando inoltre proposte di modellizzazione che delineano in modo funzionale diverse articolazioni di laboratorio.
Esso include anche la descrizione di alcuni laboratori attivati presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Padova, utile per una riflessione sull’implementazione a livello universitario di esperienze didattiche basate sulla pratica.
EMILIA RESTIGLIAN, dottore di ricerca in Scienze Pedagogiche e Didattiche, collabora con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Padova dove si occupa di didattica, progettazione e metodologie di ricerca. Conduce laboratori e seminari presso alcuni Corsi di Laurea e Master della Facoltà di Scienze della Formazione.
la ricerca indaga come il laboratorio, elemento costitutivo dei nuovi curricoli, possa “provocare” cambiamento modificando la qualità degli apprendimenti e dei curricoli. L’esperienza laboratoriale si pone come “cerniera” in grado di saldare tempi, modi e qualità della preparazione formale e della preparazione pratica, essendo in grado di integrare fra loro conoscenze e saperi di base della professione, da un lato, ed esperienze e modelli di professionalità agita, dall’altro. Proprio l’integrazione tra i saperi dichiarativi (insegnamenti), procedurali (laboratori) e contestuali (tirocinio) rende adeguati i profili culturali e professionali dei Corsi di Laurea alle dinamiche del mondo del lavoro, ritenute di fondamentale importanza nei documenti e nelle conferenze che, a partire dal Processo di Bologna, accompagnano la riflessione e la progettazione curricolare nell’istruzione superiore.
Il testo intende offrire a tutti coloro che si occupano di didattica universitaria e di formazione, un contributo di studio e di ricerca sui significati e sui modelli di laboratorialità possibili all’interno di percorsi formativi dell’area delle Scienze Umane, presentando inoltre proposte di modellizzazione che delineano in modo funzionale diverse articolazioni di laboratorio.
Esso include anche la descrizione di alcuni laboratori attivati presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Padova, utile per una riflessione sull’implementazione a livello universitario di esperienze didattiche basate sulla pratica.
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