Il presente volume prende in esame l’intero corpus delle prose di Attilio Bertolucci apparse in riviste letterarie, periodici o volumi nell’arco di un sessantennio dell’attività letteraria dello scrittore, a partire dagli anni Quaranta. Si tratta di quasi mille scritti che solo in minima parte sono stati raccolti in due libri, Aritmie (1991) e Ho rubato due versi a Baudelaire (2000) secondo una scelta operata dall’autore.
La prosa bertolucciana, poco studiata rispetto alla più famosa poesia, si inoltra nel mondo della letteratura, dell’arte, del cinema e della società rivelando aspetti interessanti dell’attività letteraria e della vita dell’autore, per la prima volta esplorati in un lavoro unitario, rappresentato da questo “viaggio”. Le prose sono presentate in base alle occasioni che le hanno mosse ed ai diversi ruoli che Bertolucci ricopre per le numerose riviste con cui egli ha collaborato, senza mai distogliere lo sguardo dalla produzione lirica dell’autore, i cui motivi si ripercuotono in queste pagine, in uno stile che gli è proprio, conferendo ai suoi scritti l’aspetto di un lungo, seppur “spaginato”, romanzo di formazione.
La prosa bertolucciana, poco studiata rispetto alla più famosa poesia, si inoltra nel mondo della letteratura, dell’arte, del cinema e della società rivelando aspetti interessanti dell’attività letteraria e della vita dell’autore, per la prima volta esplorati in un lavoro unitario, rappresentato da questo “viaggio”. Le prose sono presentate in base alle occasioni che le hanno mosse ed ai diversi ruoli che Bertolucci ricopre per le numerose riviste con cui egli ha collaborato, senza mai distogliere lo sguardo dalla produzione lirica dell’autore, i cui motivi si ripercuotono in queste pagine, in uno stile che gli è proprio, conferendo ai suoi scritti l’aspetto di un lungo, seppur “spaginato”, romanzo di formazione.
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