Sideralgia di Marta
Vigneri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato il 30 aprile 2017 da
Serena Gatto dell’Associazione Grifondoro presso il Caffè Letterario di via G.
Paladini 46 a Lecce ore 19,30 Interverrà l’editore Stefano Donno.
DALLA PREFAZIONE di
FRANCESCA TUSCANO - “Che poesia è dunque LA poesia di Sideralgìa? Ma sarebbe
meglio dire cosa non è: non è poesia del sentimento, inteso come necessità
espressiva di un’intimità non mediata, ingenua (…) La poesia di questa raccolta
è invece densa di sottotesto, mediata, e se di sentimento parla lo fa con
evidente consapevolezza formale, oltre che tematica. Non è poesia per signore
con cagnolino da grembo (come avrebbe detto Majakovskij). La poesia di Marta
(qui il nome non è dell’autrice, ma della voce che agisce, nella raccolta) è
poesia dell’urlo (comunicativo), che nasce dal suo opposto, l’afasia che ha
conosciuto, carnalmente, l’Ospite, e la sua distruzione. E perciò la scelta
linguistica diventa discrimine (come sempre è nella poesia, peraltro, quando è
poesia). La scelta (ideologica) di Marta è quella di chi avverte il dovere,
oltre che la necessità, di definire il reale attraverso un sistema di indagine
non semplicemente percettivo. Esistono molte lenti per mezzo delle quali si
assume il reale (…). Marta usa lenti che non riproducono in nettezza, ma in
profondità.”
DALLA POSTFAZIONE di
MARCELLO BUTTAZZO – “La sua è poesia filosofica, d’un progressivo incedere,
d’un elegante procedere. Filosofica perché va a fondo dell’essere, scava
intimamente nelle scaturigini dell’esistente, rivelando e mostrando sempre
tracce consistenti di vita vissuta. Quella di Marta Vigneri è poesia di fisica
ponderatezza. Il corpo balena, respira, parla, declama, evoca, echeggia. “Il
corpo violato è padrone miserabile del tempo fortuito, trafitto dal ferro
azzurro e affilato”. . Versi dell’alterità quelli di Marta, perché l’Autrice
non si rinchiude mai in uno sterile fortino di egocentrismo: tutt’altro. Con le
sue parole d’amore, di gioia e di dolore, getta un ponte conoscitivo e
prolifico con l’altro da sé. I suoi versi non sono uno specchio di vacuo
egotismo, ma un veemente e intenso treno in corsa, con cui la poetessa ci
invita al viaggio.”
Marta Vigneri è nata a
Galatina, in provincia di Lecce, nel 1978. Laureatasi in Filosofia presso
l’Università degli studi di Lecce, ha successivamente conseguito il titolo di
Dottore di Ricerca in “Scienze della Mente e Teoria dei Significati” nella
medesima Accademia. Sogna di vivere in un querceto, dove le sia garantito
l’amore di un gigantesco cane corso dagli occhi di stagnola. E la vita,
inventata, della scrittrice di cose minime.
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