Avete fatto caso come
un italiano medio si trasformi da dottor Jekyll in mister Hyde quando entra
nella sua auto e mette le chiavi nel cruscotto? E' proprio così. Sembra quasi
che aspetti il momento di scorrazzare
con la sua auto, magari di grossa cilindrata per affermare lo status symbol, per
fare emergere la proprio supremazia. Non
conta che quotidianamente ci ricordino il rischio di incidenti per l'uso di
telefonini in auto, non conta che il pedone quando sta sulle strisce ha tutto
il dovere di essere rispettato. Ma queste sono regole, sono imposizioni dettate
dal buon senso e dalla legge e noi italiani vogliamo essere trasgressivi.
Addirittura raccontava Franco Di Mare a Uno mattina nello splendido spazio
"Sarò Franco" che un italiano all'estero si riconosce perchè è
l'unico che ringrazia quando qualche automobilista si ferma per farlo passare
pur essendo sulle strisce pedonali. Sembra che abbiamo tutti fretta, ci
infuriamo con chi non è lento ma prudente. Io alla guida non sono stata mai
lenta, anzi sempre prudente, eppure un giorno sono stata anche io vittima, per
così dire del bullismo automobilistico. Un signore con affianco un bambino ha
ritenuto lenta la mia guida e per sollecitarmi mi ha salutato alzando il dito
medio. Ovviamente ho fatto finta di niente per non innescare chissà quale
miccia. Ma pensavo quale esempio ha dato quel genitore al proprio figlio? Anche
questi comportamenti degli adulti favoriscono il fenomeno del bullismo.
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