Alcuni anni fa, spinta
dalla curiosità e dall'invito di alcuni amici, mi sono recata in Sardegna .
Volevo verificare quanto di vero c'era nella gara di bellezza del loro mare nei
confronti del nostro, quello salentino e pugliese. Ho scoperto un mare
splendido che specchiandoti dentro, per la diversa natura della sabbia, sembra
possa farti cogliere una miriade di diamanti, tanto è il luccichio dell'acqua. Il paesaggio
è naturalmente diverso dal nostro ma la bellezza è uguale. Ero a San Teodoro nella Gallura. Ho scoperto
spiagge di un colore indescrivibile e poi quella dei confetti: un'infinita
distesa di pietre bianche simili ai confetti della sposa. Poi i murales di Orgosolo che ti accompagnano
in una zona certo più riservata e più silenziosa rispetto alla grande vivacità
della costa. Ma quello che mi ha conquistata, non è stato solo il paesaggio ma
il carattere della gente. Ospitali, grande rispetto dell'amicizia, concetto
profondo della riconoscenza, grandi lavoratori ed anche il loro accento nel parlare
simboleggia la loro forza, la loro tenacia. Per non parlare della cucina (
formaggi, dolci, carne e tanto altro). Ieri ho avuto la conferma della
generosità di questa gente. Alcuni
pastori sardi hanno regalato mille pecore agli allevatori di Cascia che hanno
perso molti capi di bestiame sia per la neve che per il crollo delle loro
stalle dopo il terremoto. Questi sono i gesti da cui imparare per chi
vuole erigere muri, per chi fa distinzione tra Nord e Sud . L'Italia è una sola
dal 1861 e chi non lo ricorda vuol dire che anche quando andava a scuola si è
perso le lezioni sull'Unità d'Italia forse perchè era assente o perennemente in
bagno.
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