L’antologia raccoglie
le voci di alcuni tra i più importanti poeti italiani e stranieri che hanno
partecipato alle settima edizione del Festival Internazionale di Poesia Europa
in versi, che si tiene ogni anno a Como ed è organizzato da La Casa della
Poesia di Como. Sono stati inseriti nell’antologia anche i testi poetici dei
vincitori del Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Europa in versi, il
cui presidente di giuria è il poeta Milo De Angelis. L’edizione del 2017 è
stata dedicata al rapporto tra poesia, scienza e tecnologia, quest’ultima
intesa come applicazione delle scoperte scientifiche nei vari campi delle
attività umane. Ambiti che a prima vista potrebbero sembrare molto distanti tra
loro, ma che hanno invece molti aspetti in comune. Scienziati e poeti hanno
infatti la stessa inesauribile sete di conoscenza, la felicità della ricerca,
la tensione profonda che spinge a cercare di illuminare quanto più possibile il
mistero in cui siamo immersi, la straordinaria capacità di immaginazione e
l’aspirazione alla bellezza, che accomuna, a chiarire quanto sopra affermato, un
sonetto ad una chiara, breve e intensa formula matematica. Ecco quindi, alcuni
esempi tra i vari poeti antologizzati: Bruno Galluccio nei cui testi poesia e
scienza dialogano e si intrecciano di continuo, con uno stile personale capace
di passare da versi che hanno l’asciuttezza e la brevità di formule matematiche
a versi di respiro più ampio, simili quasi
a prosa scientifica; i versi della poetessa macedone Marta Markoska, che
compone poesie utilizzando termini e metafore tratti dal linguaggio delle
cosiddette scienze dure, per esplorare la realtà, parlare di noi e del
misterioso avvicendarsi di leggi che da sempre governano le cose; o ancora il
poeta cubano Victor Rodriguez Núñez, i testi del quale spaziano dalla
riflessione sull’evoluzione delle teorie scientifiche, alla dialettica tra
ragione e fede, all’inestinguibile desiderio di esplorare il mondo che accomuna
esploratori del passato, poeti e scienziati, all’osservazione della
quotidianità che permette all’occhio attento del poeta di andare in fondo alle
cose, di vedere oltre l’apparenza; mentre Gianni Darconza ci pone di fronte al
nuovo modo di interpretare la realtà che la scienza moderna impone all’uomo,
una visione del mondo che coinvolge anche la nostra sfera emotiva e ci fa
cogliere la fragilità della nostra condizione umana; o Francoise Roy, che
alterna versi altamente lirici a versi caratterizzati da una prosa frammentata,
in una dimensione che oscilla continuamente tra la realtà e il “sogno dotato di
una sua logica ferrea, che tuttavia non ci è mai completamente chiara”, come è
scritto nella nota critica. Il lettore scoprirà in questo volume anche altre
voci significative della poesia contemporanea italiana e internazionale, come
quella di Cinzia Demi, che nella perfetta armonia dei suoi versi tratteggia
luoghi, personaggi e situazioni che coinvolgono totalmente il lettore, quasi
fossero partiture sceniche; o quella di Helen Dwyer, irlandese, dove il ricordo
di persone care che non ci sono più è legato alla concretezza degli oggetti che
a quelle persone sono appartenuti, reliquie da conservare con doloroso rispetto
e inesauribile amore. I versi di Monica Aasprong combinano elementi mitici e
sacrali, conducono il lettore nella dimensione delle fiabe nordiche e la parola
si carica di ambiguità semantica. Testi che hanno ora un ritmo salmodiante, ora
quello di una ninna nanna e che spesso superano i confini del linguaggio per
avvicinarsi a quelli della musica e delle arti visuali. Nelle poesie del rumeno
Ion Deaconescu il motivo dominante è il trascorrere del tempo e l’inesorabile mutamento
che provoca nelle cose e in noi stessi. Due sono i rappresentanti della poesia
colombiana: Giovanny Gomez, che usa il linguaggio poetico come strumento di
conoscenza e cambiamento. Come espresso nella nota critica “la sua parola si
configura in un verso totalizzante, che abbraccia e percorre tutta la tradizione
letteraria in lingua spagnola per superarla aggiungendovi il segno della
propria personalità”; Rubén Dario Lotero, che nell’asciuttezza dei suoi versi
offre al lettore immagini nitide e realistiche del suo Paese, cogliendo il
senso dei ritmi sempre uguali del quotidiano mentre i suoi personaggi sembrano vivere
sulla pagina. Infine, a rappresentare la poesia turca, Hydar Ergülen, nei cui
testi, dove prevalgono il tema dell’amore e della memoria, si avverte una vena
di misticismo e spiritualità; e il poeta Tuǧrul Tanyol, la cui poesia rivela
una profonda conoscenza della letteratura ottomana e turca e anche della
cultura europea, in particolare di quella francese. Ad ogni edizione il
Festival accoglie un pubblico numeroso e partecipe, coinvolge tanti giovani
durante gli incontri tra i poeti, i docenti e gli studenti dell’Università
dell’Insubria, dell’Accademia d’Arte Aldo Galli, del Conservatorio e delle
scuole superiori della città. Durante tutto l’anno gli studenti si preparano
sui testi dei poeti realizzando opere d’arte grafica, dipinti, disegni, video,
musiche, traduzioni o riscritture dei testi poetici sulla scia delle emozioni
da loro suscitate dalle poesie. Inoltre molti di loro partecipano attivamente all’organizzazione
dell’evento, occupandosi del book shop, accogliendo il pubblico e facendo da
traduttori e interpreti tra il pubblico e gli autori. Il Festival è dunque non solo
un’occasione importante di incontro tra il pubblico e poeti di fama mondiale,
ma anche un evento significativo perché testimonia un percorso di conoscenza e
approfondimento da parte dei giovani sulla poesia contemporanea di tutto il
mondo. Inoltre ogni anno, durante la manifestazione, è aperta la Bottega di
Poesia curata dal poeta Mario Santagostini che offre a giovani e meno giovani
la possibilità di far leggere i propri versi e avere un parere da una voce
autorevole della poesia italiana contemporanea. L’antologia, dunque, oltre ad
offrire un panorama ricco e variegato della poesia contemporanea a livello
internazionale, vuole essere anche una testimonianza dell’impegno della Casa
della Poesia di Como nella diffusione della poesia attraverso il Festival Europa
in versi e il Premio omonimo. (dall’introduzione di Laura Garavaglia)
Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento