In un panorama editoriale dominato, talvolta con ingiustificata arroganza,
dai sostenitori del darwinismo, il prof. Pellegrino De Rosa, dottore
agronomo-forestale ed esperto di ecologia e tutela del territorio, nonché
giornalista e scrittore, presenta una nuova ipotesi evoluzionistica da lui
denominata “Plasticismo evolutivo”, che si propone come possibile terza via tra
evoluzionismo e creazionismo. Nel saggio “E se Darwin si fosse sbagliato?”
l’autore tenta di affrontare la problematica evoluzionistica secondo un approccio
multidisciplinare. Partendo da osservazioni naturalistiche (criptomimetismo dei
fasmidi, rapidomimetismo dei sepiidi, presunta memoria collettiva degli insetti
sociali), fisiologiche (effetto placebo, presunta memoria degli organi
trapiantati) e neurologiche (sindrome di personalità multipla, monoideismo
ipnotico) giunge a formulare l’ipotesi che l’evoluzione delle specie viventi
sia determinata da una possibile azione ideoplastica della psiche degli
individui sulle cellule germinali.
Per spiegare, poi, alcuni aspetti della sua ipotesi fa esplicito riferimento
ad alcuni settori di frontiera (meccanica quantistica e neurobiologia
vegetale). L’ipotesi del “Plasticismo evolutivo” è stata presentata in diversi
articoli e scritti, a partire dal 2009, e costituisce il nucleo centrale di un
fortunato fanta-thriller pubblicato nel 2011 dallo stesso autore con il titolo
“Metamorfer. La gemma di Darwin”
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