Alla sua
prima esperienza con il genere romanzo Carmela Formicola, con un’acuta
sensibilità e il ritmo di un cronista, riesce raccontare la storia di
Sebastiano Mariani, “Seb”, un ex jazzista finito a suonare il karaoke in un
locale americaneggiante nella periferia barese. La sua vita si consuma nel caos
disperato, nella variopinta fauna metropolitana, nelle canzoni improbabili
cantate ogni sera da maldestri cantanti dell'ultima ora, e nel rimpianto della
sua vita perduta, quando suonava il pianoforte nei migliori club d'Italia. Ma
cosa lo ha strappato al jazz? I ricordi piovono giù a valanga, come le note di
Bill Evans e Beethoven, che sono la vera colonna sonora della sua vita, dei
suoi sogni infranti, anche per una improvvisa malattia. La malinconia e la voglia
di rivincita di Seb conquistano il lettore, che partecipa ai suoi momenti
d’insoddisfazione per la vita e al suo desiderio di riscatto. Un inaspettato
ingaggio e un nuovo progetto di vita, ridanno speranza al jazzista che non
vuole rassegnarsi al karaoke. Dopo una lunghissima notte di Capodanno passata a
riannodare i fili del passato, con tutti gli imprevisti del destino in agguato,
arriva il lieto fine, con una vena di amarezza.
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