Nell’ospizio per anziani e
sbandati che l’ha accolta negli ultimi anni, Angela ripercorre la sua esistenza
“diversa”. Ha visto la guerra da bambina, e poi la rinascita del Paese, ma ha
subito la violenza delle convenzioni; ha vissuto le turbolenze di una società
in mutamento, spaccata tra la spinta alla modernità e la ferocia di cupe
ideologie, incapace di uscire dal guscio. La sua è sempre stata una lotta
disperata e solitaria, segnata dai sensi di colpa e dall’autocensura, solo a
tratti addolcita da una maternità che ha difeso con le unghie e coi denti. Ma
la contraddizione e la menzogna a cui si è condannata da sé hanno finito con lo
straziare il rapporto più prezioso spingendola alla fuga e al randagismo in
cerca di espiazione. Eppure – come per Florentino Ariza e Fermina Daza –
inaspettatamente l’amore negato trova la sua ora di riscatto e si afferma oltre
il pregiudizio e il moralismo bigotto. La storia di una donna, tra tante.
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