“Questa è una storia comune di un
amore come tanti, di due persone che si sono trovate senza essersi cercate, un
uomo ed una donna che lottano ogni giorno per quello in cui hanno creduto, la
famiglia. Ma avevano due famiglie diverse sono amanti. E’ la storia di un amore
che potrebbe non avere età o un luogo, che quando capita ti cambia la vita a
volte se la porta via a volte la rende migliore.E’ un racconto scritto dalle
emozioni e dai sentimenti che si vivono quando si è soli davanti ad una cosa
grande che non vuoi perdere e che non puoi vivere. E’ il racconto di chi non
può parlare, chiedere, domandare e a volte ha paura anche di se stesso. Non è
una storia triste anzi è una bella favola, è vita.
Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
mercoledì 30 novembre 2011
Partecipo con dei miei lavori ad Arte, sublimazione e trasfigurazione presso la CHIE ART GALLERY
Espongo alcuni miei lavori presso la CHIE ART GALLERY in Viale Premuda 27 a Milano per la collettiva
“Arte, sublimazione e trasfigurazione” 28 novembre – 3 dicembre 2011
La mostra “ Arte sublimazione e trasfigurazione “ conclude la Trilogia “ Interrogarsi sull’Arte “
ideata e curata dall’Artista Gianni Ottaviani come momento di
riflessione e d’indagine psicologica rivolto agli artisti sulla loro
necessità di fare arte. Momento di riflessione richiesto anche a chi a
vario titolo è impegnato in altri settori della creatività o del mondo
dell’arte come : Critici, Curatori, Scrittori, Poeti, Musicisti,
Galleristi, Designers ecc.che hanno inviato un loro breve pensiero sul
tema che sarà esposto assieme alle opere degli artisti’arte.
DEPA … e le quote rosa! Segnalazione a cura di Daniela Pispico
A proposito di Pari Opportunità
in un settore che non mi sarei mai immaginata, una piccola azienda salentina
investe sulle “quote rosa”. Leggete giù … (D.P.)
" Sentirsi a casa è
un'espressione comune. E’ un’espressione che tutti conosciamo e che si associa
a momenti di relax e familiarità come ad es. aggiustarsi il cuscino a letto o
su un divano, slacciarsi il nodo della cravatta, togliersi le scarpe e mettersi
le ciabatte insomma tutti segni che rendono evidente un mettersi a proprio
agio, il lasciarsi immergere in un dimensione che sentiamo nostra, a noi più
congeniale. E questo accade soprattutto quando attorno a noi anche l’ambiente
ci ispira queste sensazioni postive. Insomma sentirsi a casa significa che essa
deve essere indossata e lei deve indossare te. Un poeta islandese come il
grande Sigurdur Palsson scrisse in “La mia casa:
Non manca quasi niente// nella
mia casa. // Quasi niente// Manca il comignolo// Ci si abitua// Mancano i
muri// e i quadri sui muri// Pazienza// Non manca molto// nella mia casa//
Manca il comignolo// Che per adesso non fuma/ Mancano i muri// e le finestre//
e la porta// Ma è accogliente, la mia casa// Prego// Accomodatevi// Non abbiate
paura//Mangiamo qualcosa//Spezziamo il pane, un goccio di vino// Accendiamo il
camino//Guardiamo//no, ammiriamo i quadri// sui muri// Prego//
entrate dalla porta//o dalle
finestre//se non dai muri.”
Tutta la filosofia di Depa
Edilizia, azienda leader del settore, è racchiusa nella convinzione di voler
far sentire tutti i suoi clienti come a casa. E’ questo che ha da sempre voluto
il fondatore dell’impresa Fernando De Lorenzis, sapendo che per essere i
migliori non basta professionalità, esperienza, ma ci vuole passione e
soprattutto amore per il proprio lavoro e per la propria terra, il Salento. E’
questo che fa la differenza. Depa Edilizia srl ha realizzato opere come il
recupero dell’ex convento degli Agostiniani (Lecce); ha preso sotto la sua cura
l’Acaya golf club attraverso la realizzazione dell’ albergo, del centro
convegni e delle strutture annesse, si è occupata dell’Agriturismo La Rondine (sito in Otranto)
e del Villaggio Frassanito (complesso turistico sito in Otranto). L’azienda si
avvale di sistemi di pompaggio in grado di miscelare, trasportare ed elevare
sottofondi di pavimenti tradizionali e isolanti leggeri, malte, calcestruzzi e
inerti. La competenza del suo organico e l’utilizzo di materiali di prima
scelta sono in grado di soddisfare ogni genere di richiesta. Depa edilizia
esegue la realizzazione di massetto per montaggio di piastrelle e parquet,
rivestimenti interni ed esterni, posa in opera di scale, imbotti, stangoni e
marmi di ogni tipo e ovviamente tutti i tipi di pavimentazione. Scegli Depa e
.. ti sentirai a casa!
martedì 29 novembre 2011
Persone così cambiano il mondo di Anna Maria Cagiano de Azevedo (Youcanprint)
"I giovani hanno bisogno di
esempi positivi cui poter fare riferimento". Questa frase pronunciata da
uno dei testimoni che hanno contribuito a delineare i ritratti della
particolare galleria allestita da Anna MariaCagiano de Azevedo, mette a fuoco
l'obiettivo della curatrice.
…In questo libro sono presentate
al lettore persone divenute personaggi, loro malgrado, per avere liberamente
scelto di fare il bene, sorretti da una grande forza, una qualità che sembra
accomunarli tutti”(Dalla presentazione di Flaminia Giovanelli)
lunedì 28 novembre 2011
L’amica geniale di Elena Ferrante (E/O)
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e
poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana,
tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con
attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due
bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita
individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi
sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli
effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un
cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita
nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme
veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi
segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la
profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di
quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta
compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e
dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi
mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo
rapporto.
domenica 27 novembre 2011
Il diavolo vola a Hollywood di Lauren Weisberger (Piemme)
Brooke non ha mai creduto
nell'amore a prima vista. E invece, in una sera come tante, a un concerto nel
Village ha incontrato Julian, o meglio, ha sentito la sua voce calda e suadente
mentre si esibiva sul palco del locale, e non è più riuscita a toglierselo
dalla mente. Qualche anno dopo, Brooke e Julian sono sposati e innamorati come
il primo giorno. Certo la vita di Brooke non è una passeggiata, dato che deve
lavorare venti ore al giorno per permettere al marito di realizzare il suo
sogno di incidere un disco, anche se per ora è riuscito a ottenere solo uno
stage alla Sony. Ma il mondo dello spettacolo, si sa, è imprevedibile e, nel
giro di poche settimane, Julian si trova a cantare in un famoso programma
televisivo e l'America pare non poter più fare a meno di lui. Dal canto suo
Brooke, che per il successo di Julian ha sacrificato tutto e che ora potrebbe
godersi favolose notti in alberghi cinque stelle nel cuore di Hollywood, non
sembra poi così soddisfatta della nuova situazione. Anche perché quell'uomo
sexy che campeggia sulle copertine delle più importanti riviste non le sembra
neanche lontanamente simile al marito con cui ha condiviso gli ultimi anni. Ora
sta a lei capire se vale la pena farsi tentare dal diavolo e vivere al massimo
il successo hollywoodiano oppure tornare alla sua vecchia vita, scaldata non
dai riflettori ma da un amore vero.
sabato 26 novembre 2011
DANIELA PISPICO CONSIGLIA: "La Poesia antidoto alla Crisi"
Si rinnova anche nel 2011 l'appuntamento con il
Reading conclusivo in collaborazione con Besa editrice della "XVII
Edizione della Città del Libro di Campi Salentina", dedicato come ogni
anno alle voci della poesia e della scrittura che operano in Salento. Quest'anno,
in un moto corale di partecipazione poetica e civile, gli autori sono invitati
a portare il loro contributo nel attuale dibattito sulla crisi, una tematica
trasversale che accomuna il mondo della politica, dell'economia, degli
intellettuali di ogni generazione. In
questo 2011 che volge al termine l'informazione, i telegiornali, gli
opinionisti e la gente comune sono stretti attorno alle tematiche urgenti della
crisi, le pagine dei giornali dedicate all'economia 'rubano' più spazio
all'informazione, lessici e terminologie tecniche diventano di uso comune. Il
mondo controlla attentamente ciò che accade negli indici economici delle
superpotenze e dei paese emergenti, l'Oriente e gli USA verificano che la
situazione economica in Europa non raggiunga il tracollo e l'Europa a sua volta
sta a guardare con attenzione che cosa accade in Italia e nei paesi a rischio
del cosiddetto "PIGS". La Grecia e l'Italia, culle
della cività occidentale, luoghi dove ha avuto origine la poesia insieme al
pensiero filosofico poetante, sono sotto gli sguardi impietosi del mercato,
dove tutti sono nemici di tutti. A ciò si aggiunge l'instabilità di una
situazione politica del nostro Governo, nel quale maggioranza e opposizione più
che dettare una corrente di pensiero vagliano quotidianamente la corrente a cui
tendere. Da queste mosse prende spunto "La Poesia antidoto alla
Crisi", perché non è detto che da una crisi dell'economia e dei mercati
debba necessariamente conseguire una crisi dello stile, di una scrittura sempre
capace di rinnovarsi e raccontare i nodi del potere e della crisi stessa,
indicando a volte soluzioni più concrete di quanto non possa fare il saliscendi
delle statistiche, in un periodo, quello attuale, che mai come altri vede un
proliferare di quel grande patrimonio che è la scrittura.
"La Poesia antidoto alla
Crisi", per raccogliere in una serata le scritture di un Salento che non
resta a guardare, e al di sopra di tutti gli indici della borsa, punta l'indice
di una scrittura che incanta.
I partecipanti: Gianluca Conte,
Vittoria Coppola, Elio Coriano, Francesco De Giorgi, Gloria De Vitis, Loredana
De Vitis, Stefano Donno, Angela Leucci, Massimiliano Manieri, Pierluigi Mele,
Luciano Pagano, Francesco Pasca, Raffaele Polo, Rosy Paticchio, Maria Pia
Romano, Luisa Ruggio, Stefano Zuccalà, Osvaldo Piliego, Giancarlo Serafino,
Piera Spedicato, Milton Fernàndez, Alessandro Macchia, Mario De Vanna, Vito
Antonio Conte, Giovanni Santese, Alessandra Peluso, Riccardo Miggiano, Luigi
Partipilo
SIMONA MUCI CONSIGLIA: L’ASSOCIAZIONE PUGLIESE EDITORI (APE) FESTEGGIA IL 27 NOVEMBRE ALLA FIERA DI CAMPI SALENTINA IL SUO ANNIVERSARIO CON IL PRIMO CATALOGO E UNA GIORNATA DI INCONTRI. TREDICI DELLE VENTICINQUE SIGLE SARANNO PRESENTI ANCHE CON STAND ESPOSITIVI
È il primo nato in casa dell’Ape.
E, trattandosi dell’Associazione pugliese editori, non può che essere un
catalogo, 160 pagine a colori, ricche di dati e titoli. Nelle pagine della
pubblicazione, è possibile ritrovare, sigla per sigla, i profili
storico-culturali e le peculiarità, le collane e le eccellenze
grafico-espressive degli editori Ape, intanto saliti al numero di 25. Il
sodalizio festeggia il suo primo anno di vita proprio alla Fiera del libro di
Campi con la presentazione del catalogo. Domenica 27 novembre gli editori si
ritroveranno nella città salentina per una giornata ricca di eventi.
L’assemblea plenaria dei soci, presso la ex Biblioteca di Campi, discuterà il
Manifesto dell’Ape e le prospettive di lavoro.
In occasione della presentazione del catalogo, nel pomeriggio, alle ore
16.00, esperti del settore animeranno una tavola rotonda su “LE FIERE DEL LIBRO E LO SVILUPPO
SOCIO-ECONOMICO DEL TERRITORIO.
L’ESPERIENZA DI CAMPI SALENTINA”
Intervengono Egidio Zacheo, già
Presidente della Fondazione Città del Libro, Maria Novella Guarino, Presidente
della Fondazione Città del Libro, Alessandro Laporta, Responsabile Biblioteca
provinciale Lecce, Angela Schena, Presidente APE. Conduce Felice Blasi
L’ Ape sarà dunque presente alla
rassegna di Campi, in programma dal 24 al 27, con stand espositivi di tredici
sigle: Adda editore; Salento Books; Capone editore; Di Marsico Libri;
Florestano edizioni; Kurumuny; Edizioni Giuseppe Laterza; Lupo editore;
Progedit; Schena editore; Secop edizioni; Stilo Editrice; Tirsomedia. Farà corona uno spazio della Regione Puglia
con l’Assessorato al Mediterraneo.
In conclusione, sempre domenica
27 novembre 2011, alle ore 17,30, il consigliere regionale Sergio Blasi insieme
a Livio Muci presenteranno “Gli Stati Generali della Lettura e del Libro”. L’incontro si terrà a Bari in gennaio e avrà
come tema centrale l’editoria, il libro,
la lettura e la sua capacità di impattare sulla mobilità sociale economica e
legislativa del Paese.
venerdì 25 novembre 2011
Anna Chiriatti consiglia: Omaggio a Piero Panesi - Scritti recensioni mostre 1990 – 2011 a cura di Paolo e Sergio Torsello (Kurumuny) domani ad Alessano
Sarà presentato il volume edito
da Kurumuny a cura di Paolo e Sergio Torsello dal titolo “Omaggio a Piero
Panesi; - Scritti recensioni mostre 1990 – 2011” il 26 novembre alle ore
17,00 a
Palazzo Legari ad Alessano. Interverranno Osvaldo
Stendardo Sindaco di Alessano, Agostino Laganà consigliere delegato alla
Cultura, Luigi Nicolardi architetto, Toti Carpentieri critico d’arte, Paolo e Sergio Torsello curatori del volume
Quando Piero Panesi muore, la sua
terra e la sua epoca non ne vogliono sapere di lui. Eppure Piero non è
veramente del suo tempo: è troppo giovane o troppo vecchio, come si preferisce.
Questo libro, invece, vuole essere un omaggio a Piero Panesi, alla sua vita e
alla sua arte baciata dal genio, che sconvolge le mode artistiche, passa sopra
le convenzioni sociali e culturali. Un libro necessario, come lo definisce
Sergio Torsello, uno dei due curatori insieme a Paolo Torsello, che raccoglie
gli articoli più significativi apparsi sulla vicenda umana e artistica, nei
ventuno anni trascorsi dalla morte, corredati da trentaquattro opere che
segnano momenti salienti della produzione artistica di Panesi. Piero Panesi
nasce ad Alessano (Le), il 29 giugno 1959. Fin dall’infanzia si nota una
spiccata tendenza per l’arte figurativa, allievo poi all’Accademia di Belle
Arti di Firenze di Silvio Loffredo, Panesi mostra di essere riuscito in pochi
anni ad acquistare la padronanza del disegno e del colore, della forma
compositiva dei materiali usati. Il suo messaggio al mondo avveniva talvolta
con pennellate violente ma la sua poesia, la dolcezza d’animo trasparivano
nella maggior parte delle sue opere. Durante la sua breve esistenza, la sua
opera pittorica è rimasta completamente sconosciuta, e la vastità del suo
lavoro è stata scoperta soltanto dopo la sua morte. Dalla catalogazione
generale delle opere dell’artista, avviata nel 2006 dall’Amministrazione
comunale di Alessano nell’ambito del progetto Conservare la memoria, si è
riusciti a giungere all’identificazione di ben 621 opere, fra olii, tempere,
disegni, grafiche e una scultura, anche se molti sono i lavori ancora
sconosciuti. Un talento precoce, Panesi, ma intimista, appartato, refrattario
alle mode e alle seduzioni dell’industria culturale. A scorrere le sue opere
vengono in mente le parole di Boris Vian quando dice: «L’arte deve provocare
nel pubblico uno shock violento, che sia attraverso la gioia, la paura, il
sesso o qualsiasi altra cosa!». Lo shock, qui, viene dalla spazialità
deformata, da androgini malinconici che si crogiolano nella loro ambigua
bellezza, da quelle pennellate spesse, capaci di rivisitare attraverso la lente
di una personalissima cifra stilistica intere pagine di storia dell’arte. La
ricerca della bellezza e dell’armonia sono un denominatore comune fra la
pittura e gli scritti di Panesi, gelosamente custoditi dalla madre
dell’artista. Dalla lettura degli appunti si comprende che la bellezza,
antidoto ai mali della vita e nello stesso tempo misterioso prodotto di questi,
è cercata da Piero Panesi non solo nella pittura, ma anche nella scrittura. Amo
la pura pioggia di settembre…/ che sa ballare malinconica in punta di piedi/
sulla veste di lava di un cuore accasciato./ E la amo perché dona quei baci
trasparenti/ negli occhi angosciati…/ accarezza sottile i nervi spezzati e gli
alberi secchi,/ i campi bruciati./ Amo la pura pioggia di settembre che cura
gli squarci/ dell’anima sanguinante.
Il libro proibito di Maria Antonietta di Juliet Grey (Newton Compton)
Il ritratto di una delle
principesse più spregiudicate e ribelli della Storia. Vienna nel XVIII secolo è
una delle città più affascinanti e ricche d’Europa. Maria Antonietta, la
giovane arciduchessa d’Austria, è cresciuta qui, nel lusso più sfrenato e nella
magnifica opulenza della corte imperiale.
La sua è una vita fatta di balli,
ricevimenti e feste; i suoi amici sono nobili e re, i suoi parenti decidono i
destini di interi popoli. Ma l’immagine di felicità e perfezione che la
circonda è destinata a dissolversi. Sua madre, la rigida imperatrice Maria
Teresa, è pronta a sacrificare persino i figli alla ragion di Stato. E ben
presto, per la giovane principessa, il tempo delle scintillanti serate di gala
e dei magnifici banchetti finisce: le logiche del potere la obbligano a sposare
un ragazzo goffo e scontroso, il futuro Luigi XVI, e a partire per la Francia. La strada per
diventare regina è lunga e insidiosa: nessuno è al suo fianco per aiutarla ad
affrontare intrighi, gelosie di corte, nemici interni ed esterni e la
rivoluzione. Maria Antonietta è sola, e ha un compito troppo grande. Il
ritratto vero e appassionato di una donna che è diventata una leggenda nera,
che ha suscitato odio e invidia, ma che è stata anche una grande vittima della
storia.
Sensuale come una dea. Fragile
come una bambina. Intrigante come una star. Inchinatevi alla più affascinante
regina di Francia.
giovedì 24 novembre 2011
ANNA CHIRIATTI CONSIGLIA: NASCE SALENTO INCANTA ... e vola al MEDIMEX!
L’unione fa la forza ... “Salento Incanta” è un coordinamento di
persone fisiche e strutture che operano nel settore della world music e che
intendono promuovere la cultura musicale del territorio quale strumento fondamentale
per assicurare lo sviluppo. L’intento associativo, animato da un forte spirito
di cooperazione, matura nella particolare congiuntura che sta vivendo la nostra
regione e più in generale la cultura del paese, al fine di costituire un fronte
comune per affrontare e risolvere i problemi legati alle carenze sempre più
evidenti nelle politiche culturali e in quelle legate alla promozione e
distribuzione. L’associazione culturale “Salento Incanta” nasce dalla sinergia
di tre realtà (Dilinò, Il Tamburello.com e Kurumuny) che operano sul territorio
da anni e che, in occasione dell’edizione 2011 del festival “La Notte della Taranta”, hanno
avuto modo di sviluppare insieme un progetto di promozione del territorio
attraverso varie esperienze di produzioni, siano esse musicali, editoriali e audiovisive.
Dichiarano i fondatori di Salento Incanta: “Questa positiva esperienza ci mette
oggi nelle condizioni di costituirci in forma associativa con l’idea di creare
una struttura forte e dal carattere inclusivo, il cui scopo principe è la
diffusione, la promozione e la divulgazione dei beni immateriali e del
patrimonio culturale del territorio in cui opera, con particolare riguardo alla
tutela e alla valorizzazione delle radici culturali come condizione
imprescindibile e punto di partenza per uno scambio interculturale”.
“Salento Incanta” si propone di
acquisire per i suoi associati, attraverso il coordinamento, una maggiore forza
e una maggiore visibilità per affrontare problemi comuni del mercato della
world music, rispondendo alle esigenze di produzione, promozione, concorrenza,
distribuzione e dell’utilizzo delle nuove tecnologie.
Ora “Salento Incanta” parte
subito alla grande partecipando a MEDIMEX 2011 dal 24 al 27 novembre 2011 alla
Fiera delle Musiche del Mediterraneo negli spazi della Fiera del Levante, prima
in Italia, organizzata da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per
lo sviluppo del sistema musicale. Nasce così una nuova fucina di idee e
progetti per la musica e non solo, che parte dal Salento ma che da subito si
proietterà a livelli internazionali
INFO: 3299886391 (editor Kurumuny - Giovanni Chiriatti)
info@kurumuny.it
redazione@kurumuny.it
mercoledì 23 novembre 2011
ANTONIETTA ROSATO CONSIGLIA CASA DOLCE CASA . IL NUOVO NUMERO DI UNDUETRESTELLA
È in distribuzione il numero
autunno-inverno di UnduetreStella, la rivista-laboratorio pubblicata da Lupo
Editore che periodicamente bandisce un concorso di scrittura e illustrazione
per l'infanzia legato ad un topos letterario delle fiabe d'ogni tempo.
Il titolo di questa nuova uscita,
che raccoglie i più bei racconti e le più belle immagini giunte in redazione, è
Casa dolce Casa, luogo simbolo di tante fiabe antiche e moderne; che sia di
paglia, di legno o di mattoni come quella dei tre piccoli porcellini o di
marzapane come quella di Hansel e Gretel, la casa nel mondo delle fiabe è una
materia carica di significati.
> Case piccole che ci stanno
strette o tanto grandi da perdersi dentro, case brutte che sembrano stamberghe
e case belle come castelli, case lontane dove voler tornare e case che dalle
quali partire per cercar fortuna… sono tante quelle delle fiabe, tante quante
le fiabe stesse perché non c’è una storia senza una casa, fatata o stregata che
sia.
In questo numero, come sempre,
sono presenti autori e illustratori provenienti da tutta Italia e non solo, la
copertina è dell'illustratore argentino Gustavo Aimar, i racconti sono di
Leonello Bertolucci, Salvatore Pussumato, Daniele Iannelli, Lea Barletti,
Fabrizio Calì corredati dalle illustrazioni di Claudia Petrazzi, Chiara
D'Amato, Umberto Mischi, Mara Cannone, Chiara Armellini; il focus - a cura di
Susanna Sara Mandice - è dedicato alla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque e
all'illustratore Guglielmo Castelli, il grande poster centrale "Matilda e
Filippo" è di Giada Ricci, le ultime due pagine, come di consueto, sono
invece destinate alle recensioni di libri e spettacoli di teatro ed eventi per
bambini.
Il prossimo concorso, aperto a
scrittori e illustratori, con scadenza il 29 febbraio 2011 è La formula magica,
il bando è disponibile sul sito della casa editrice: www.lupoeditore.com, per
informazioni è possibile scrivere a redazione@unduetrestella.org.
UnduetreStella è una
rivista-laboratorio che raccoglie e pubblica testi e illustrazioni su un tema
ogni volta diverso creando preziose monografie ispirate ai tòpoi delle fiabe di
tutti i tempi. UnduetreStella è uno spazio dove sperimentare nuove forme di
comunicazione, dove osare inedite soluzioni narrative e visive muovendosi
liberamente fra immagini e parole, grafica e design; un luogo d’incontro tra
scrittori e illustratori che di volta danno vita alla rivista con opere inedite
e originali.
UnduetreStella nasce dalla volontà di dare voce a tanti artisti
contemporanei che si interessano di editoria per l’infanzia, con l’intento di
creare un circuito di appassionati e addetti ai lavori capaci di fornire nuove
chiavi di lettura per accedere alle storie di ieri e di oggi. “Sfogliando la
rivista si scoprono colori, parole, personaggi, rime e filastrocche; la
pesantezza della carta si sente tra le dita, densa, piena; ogni foglio è
un’opera.” Il formato è gigante per offrire tutto lo spazio che la creatività e
la libera espressione esigono, perché UnduetreStella è dedicato a chi non ha
paura della pagina bianca.
martedì 22 novembre 2011
220 disegni scelti di Febe Antoniutti (Lulu)
Si tratta di una raccolta di 220
disegni scelti tra le oltre diecimila opere di grafica prodotte nell'arco di
una vita. Sono soprattutto ritratti ma anche fiori e figure, eseguiti con le
tecniche classiche e cioè con la penna e con la matita, con la sanguigna e col
carboncino, con i pastelli e col pennello ad olio su carta. Una sintesi chiara
delle doti artistiche e delle capacità espressive.
lunedì 21 novembre 2011
Il colore delle emozioni di Santina Pellizzari (LULU)
Libro d'arte della pittrice
Santina Pellizzari, nata a Crespadoro ( VI ) nel 1948. Diplomatasi nel 1968
all’istituto d’arte “ N.Nani “ di Verona, diventa successivamente insegnante di
educazione artistica nella scuola media.Nella sua trentennale carriera
pittorica, l’artista per esprimere le sue emozioni si è evoluta in una continua
e minuziosa ricerca sui materiali di recupero che l’ha portata negli ultimi
anni, a partire dal 2000, a
inserire direttamente nei suoi quadri, oltre il colore acrilico, altri elementi
tipo : sabbie, garze, carte, plastiche, colle, cartoni ondulati e altri
materiali. La sua attività espositiva inizia nel 1970, partecipando al primo
concorso e successivamente nel corso degli anni a varie collettive e personali.
domenica 20 novembre 2011
PERCHE’ SCRIVERE DI ZADIE SMITH (MINIMUM FAX)
Dopo Henry Miller, Flannery
O’Connor, Raymond Carver, la collana Filigrana continua a ospitare le
riflessioni dei grandi narratori sul mestiere di scrivere. Stavolta si tratta
di Zadie Smith, autrice di romanzi che hanno scalato le classifiche di tutto il
mondo (Denti bianchi) ma anche autorevole saggista (Cambiare idea). Sono qui
raccolti due suoi saggi, mai precedentemente pubblicati in volume: «Perché
scrivere», testo di una conferenza tenuta nel giugno 2011 in occasione del
Premio Vallombrosa-Von Rezzori e «Il fallimento riuscito», originariamente
pubblicato sul Guardian.
Nell’epoca di internet, della
frammentazione delle informazioni, della spettacolarizzazione della cultura,
della frenetica corsa al consumo e al successo individuale, che ruolo può
ancora avere lo scrittore? In cosa consiste la sua rilevanza? Scrivere può
ancora essere un gesto politico? Quanta importanza ha la tecnica? Cosa serve
per scrivere bene? Da cosa si misura il valore di un libro, e del suo autore?
Che significa scrivere onestamente? Zadie Smith affronta queste domande in
maniera intelligente e diretta, a partire dalla sua esperienza di autrice e
dalla sua acutezza di critico culturale: ne escono pagine che sono al tempo
stesso un vademecum per gli aspiranti scrittori, una brillante provocazione
verso gli intellettuali, e uno spunto di riflessione affascinante per chiunque
ami la letteratura.
“Perchè scrivere* - Non vi
preoccupate: so come ci si sente. Sono stata a tante conferenze tenute da
scrittori. Spesso la sala è grande e piena di spifferi, e le sedie non sono
comode come quelle che avete a casa; c’è una lunga introduzione – specie se la
conferenza si tiene in Italia – e poi uno scrittore sale sul podio, con l’aria
a volte timida, a volte molto sicura di sé, ma sempre con la bocca un po’
troppo vicina al microfono. Il riverbero stride: lo sentite fin dentro i
molari. Esaminate lo scrittore. È proprio come ve l’aspettavate, oppure totalmente
diverso da come ve l’aspettavate, e pensare a questo vi porta via qualche
minuto, ma intanto la conferenza è iniziata: e voi vi siete persi il titolo, vi
siete persi l’argomento, sentite qualche verso di poesia in lingua straniera
sfiorarvi le orecchie... “(tratto da Perchè scrivere di Zadie Smith edito da
Minimum Fax)
* Testo di una lectio magistralis
tenuta a Firenze il 15 giugno 2011
in occasione della quinta edizione del Premio Gregor von
Rezzori.
sabato 19 novembre 2011
Scardinare l’acqua di Rita Filomeni (LietoColle)
Questa scrittura sembra contrarsi
sapendo che l’azione è figlia della potenza, in modo che ognuna delle due,
lasci intravvedere l’altra, con la quale intrattenere una dialettica di
energia. […] nella scrittura di Rita Filomeni, non abbia molto senso cercare il
levigato del nobilissimo e vincente percorso che va da Petrarca a Leopardi, ma
sia meglio parcheggiare l’attenzione del lettore dalle parti dello scorbutico
poeta cacciato da Firenze. Inoltre, nel privilegiare la struttura portante del
significato, […] questi versi occhieggiano a quella catastrofica fortuna di un
punto sensibile, un nervo scoperto, che è quello dell’assoluto, come unità di
misura nel cogliere il variegato senso della vita. (dalla prefazione di Guido
Oldani)
“Vogliono piuttosto essere,
questi versi, lavoro di ago e filo, ricostruzione uncinata di una archeologia
del presente. Sterpéto fin già troppo arido e in frantumi, il reale, martoriato
e tradito per il voluttuoso virtuale, ne costituisce l’orizzonte verticale ed
il limite. Inseparabili dai fatti di una vita e di un’epoca perversa, segnate
dalla non misura con cui si è imparato a guardare e misurare le cose, queste
poesie - leggibili in una punteggiatura visibile ed invisibile - rappresentano
il prezzo pagato e deciso a pagare per un dovere: la libertà. (L’autrice)
dalla sezione DISGIUNTURE – “cosa
nostra// per la sovraintendenza del paese// qual dente del giudizio, si fa
largo,// incuccia sanguisuga e trama ragne// maligni a bisbigliar anch’al
senato// sì contro lì non sai chi hai accanto se valigia a doppio fondo è lo
stato// che su gl’onesti com’aiuol calpesta// e vuol uno ci finisca, e sette
n’esca// dentro, mai, a vita hanno lo sconto// di pena, non li ammali
depressione:// cosa nostra altrimenti è guarigione
venerdì 18 novembre 2011
L’ULTIMO SETTEMBRE DI ELIZABETH BOWEN (NERI POZZA)
Irlanda, Contea di Cork, 1920.
Quando Hugo e Francie Montmorency giungono a Danielstown, ospiti nella dimora
di Sir Richard Naylor e di sua moglie Myra, l'impressione è che non siano
passati ben dodici anni dalla loro ultima visita. Certo, Myra è un po'
invecchiata e Francie è più che mai cagionevole di salute, ma l'illusione che
nella grande casa con il suo immenso giardino il tempo si sia fermato sembra
convincere tutti. Le chiacchiere su conoscenti comuni riprendono come se mai si
fossero interrotte, l'invito per una partita a tennis è rivolto agli stessi
vicini di sempre, la camera per gli ospiti è confortevole e curata dalla
servitù che si conviene a una famiglia della ricca società angloirlandese. In
realtà, sia in casa che fuori, il trascorrere del tempo è sotto gli occhi di
tutti. Con i Naylor vivono ora la giovane Lois Farquar, graziosa e timida
nipote di Sir Richard rimasta orfana e accolta dagli zii allo sbocciare
dell'adolescenza e, nel periodo delle vacanze, suo cugino Laurence, studente
universitario a Oxford dedito alle letture intellettuali e ai piaceri della
buona tavola. Ma, se la dimora di Danielstown accoglie nuovi arrivati pur
rimanendo immutabile nella sua solidità, l'Irlanda si sta invece avvicinando a
grandi passi alla fine di un'epoca: la guerra per l'indipendenza da Londra è
imminente e i soldati britannici di stanza sull'isola si preparano a un
conflitto che promette di spazzare via il dominio inglese e, con esso, uno
stile di vita che sopravviveva da secoli. Tuttavia, i giovani ufficiali che
visitano la tenuta partecipando ai balli e portando il loro vigore sugli
affollati campi da tennis vengono accolti dai padroni di casa con la leggerezza
di chi rifiuta di intravvedere il pericolo per il proprio chiuso e rassicurante
mondo. Solo Lois, grazie alla sua età e al suo sguardo rivolto al futuro,
riesce a prendere sul serio lo sconvolgimento che ha di fronte. Se la sua
educazione fedele alla corona la induce infatti a instaurare una relazione con
il tenente Gerald, pronto a portarla con sé nel natio Surrey, il suo animo è
attratto dalla ribellione indipendentista e dal fascino esercitato dall'amica
Marda e dal giovane Peter Connor, entrambi sostenitori del nuovo ordine
politico. E prima che sia la
Storia a risolvere il dilemma interiore di Lois, sarà la sua
capacità di capire e giudicare a salvarla dal definitivo tramonto di una
società che non le appartiene. Da una delle più grandi scrittrici irlandesi, un
romanzo dai contorni autobiografici che ci illumina su un'epoca ammantata allo
stesso tempo di splendore e decadenza.
Elizabeth Bowen è una delle più
grandi scrittrici irlandesi, nata a Dublino nel 1899. Autrice di numerosi
romanzi di successo, tra i quali La casa a Parigi (The House in Paris, 1935),
La morte del cuore (The Death of the Heart, 1938, di prossima pubblicazione in
questa stessa collana), Nel cuore del giorno (The Heat of the Day, 1949),
ricevette la laurea honoris causa in letteratura dal Trinity College di Dublino
e dall'Università di Oxford, e nel 1948 fu insignita dell'onorificenza
britannica CBE - Commander in the Order of the British Empire. È morta nel
1973.
Traduzione dall'inglese di Katia
Bagnoli
Euro 14,50
304 pagine
giovedì 17 novembre 2011
SIMONA MUCI CONSIGLIA “APPRODI e NAUFRAGI. Raccontare l’Esodo. 1991-2011”
Venerdì 18 e Sabato 19
Novembre 2011 Otranto sarà teatro di “APPRODI e NAUFRAGI. Raccontare
l’Esodo. 1991-2011”
una due giorni di immagini, convegni, riflessioni, presentazioni di libri,
conferenze e musiche dedicata ai venti anni dell’Esodo albanese in Italia. 20
Anni, tanti ne sono passati dallo sbarco dei primi 27.000, tra uomini, donne,
vecchi e bambini che per primi attraversarono il Mare Adriatico e raggiunsero
l’Italia, dalle sponde del Salento fino a Brindisi e Bari, dove approdò la
oramai leggendaria “Vlora”, partita da Durazzo. Gli albanesi che fuggivano da
una crisi e da una dittatura, trasformarono d’improvviso le loro istanze in
emergenza internazionale. Venti anni che hanno visto il mondo mutare più volte
scenari politici, moltiplicando le testimonianze e le scritture di un evento
epocale. “Approdi e Naufragi”, nasce, come esplica il titolo della
manifestazione, per “Raccontare l’Esodo” del 1991, attraverso il ricordo, le
immagini fotografiche, i racconti e la musica.
Venerdì 18 Novembre 2011,
alle ore 18.00, presso il Castello Aragonese di Otranto, verrà inaugurata la
mostra fotografica dal titolo evocativo di “IntegrAzione”. La mostra, opera di
Vittorio Arcieri, fotoreporter del “Corriere della Sera” ripercorre quegli
intensi giorni del 1991, drammatici e allo stesso tempo portatori di speranza.
Parteciperanno all’inaugurazione della mostra Simona Manca, Assessore alla
Cultura della Provincia di Lecce, Luciano Cariddi, Sindaco di Otranto, Clodiana
Cuka, Presidente di Integra ONLUS e Issi Ademi, esperto interculturale. Alle
ore 18.30 sarà la volta della presentazione de “Il naufragio” (Feltrinelli
Editore) di Alessandro Leogrande. Vicedirettore del mensile “Lo Straniero”,
Alessandro Leogrande collabora con “Saturno”, inserto culturale de “Il Fatto Quotidiano”;
nei suoi libri ha affrontato le tematiche dell’immigrazione, raccontando le
vicende dei nuovi braccianti stranieri, sfruttati nelle campagne, soffermando
la sua scrittura anche sui nuovi movimenti di protesta e scrivendo reportage
narrativi sulle nuove mafie. Presenteranno “Il naufragio”, insieme all’autore,
il giornalista e reporter della Rai, Raffaele Gorgoni, lo scrittore e
giornalista albanese Darien Levani e Nicola Fratoianni, Assessore alle
politiche giovanili e alla cittadinanza sociale della Regione Puglia. La prima
giornata di Venerdì 18 Novembre 2011 terminerà alle ore 20.00, dando il via a
un intervento musicale dei MARinARIA, un progetto musicale composto da Paola
Petrosillo alla voce, Valerio Daniele (arrangiamenti e chitarra) e composto da
Giorgio Distante (tromba), Camillo Pace (contrabbasso) Vito De Lorenzi
(percussioni e batteria) Giancarlo Pagliara (fisarmonica). I MARinARIA
eseguiranno per la prima volta il brano inedito intitolato “Quattùrdici anni”,
ispirato alla tragedia della “Kater I Rades”, la nave albanese su cui erano
stipate 140 persone e che fu speronata dalla Sibilla il 28 marzo del 1997.
Sabato 19 Novembre 2011,
alle ore 9.00, sarà la volta di un dibattito alla quale parteciperanno il
Liceo “F. Capece” e il Liceo Pedagogico “A. Moro” di Maglie, l’Istituto “S.
Trinchese” di Martano e l’IPSSEOA (Istituto Professionale Statale per i Servizi
Alberghieri della Ristorazione e del Turismo - Otranto). Il tema del
dibattito è “Dialoghi sulla letteratura delle Migrazioni”. Ne discuteranno
insieme Alessandro Leogrande, Darien Levani, Issi Ademi e Candelaria Romero.
Alle ore 11.30, presso la
Lega Navale di Otranto si terrà la conferenza stampa di
presentazione del progetto “L’Approdo. Opera per l’Umanità Migrante”, alla
quale prenderanno parte Luciano Cariddi, Sindaco di Otranto, Silvia Godelli,
Assessore al Mediterraneo per la Regione Puglia, Bruno Ciccarese per la Provincia di Lecce,
Luigi De Luca, per l’Istituto di Culture Mediterranee, Luigi Ratclif per la Biennale dei Giovani
Artisti d’Europa e del Mediterraneo e Costas Varotsos, scultore.
Sabato 19 Novembre, alle ore
18.00, presso l’Auditorium delle Suore Maestre Pie Filippine, si terrà uno
degli eventi più attesi dell’intera manifestazione, verrà infatti presentata
per la prima volta l’antologia intitolata “E il mare si lasciava
attraversare” (Besa Editrice), che ospita brani e autori albanese che
raccontano l’Esodo e i difficili anni dell’integrazione, tra il 1991 e il 2011.
Saranno presenti Simona Manca, Livio Muci, Maria Rosaria De Lumè, Darien Levani
e Issi Ademi. Nell’antologia di Besa Editrice sono ospitati alcuni degli autori
più rappresentativi della cultura albanese. Elvira Dones, Fatos Kongoli, Ron
Kubati, Amik Kasorvho, Leonard Guaci, sono solo alcuni dei nomi che compaiono
nel volume antologico che offre uno spaccato delle esperienze personali,
sociali e politiche che condussero l’Albania al 1991, con tutto ciò che accadde
in seguito e nei successivi venti anni, visto con gli occhi di chi ha vissuto la Storia.
Besa Editrice è la casa editrice
che più di tutte, in Italia e in Europa, ha dato voce alle tematiche dell’esodo
albanese, con la pubblicazione di autori tradotti in italiano e con la costante
presenza e organizzazione di convegni e eventi, con scambi culturali e azioni
che hanno saputo costruire, in questi ultimi venti anni, relazioni e occasioni
di confronto importanti, veri e propri ponti gettati al di qua e al di là del
Mare Adriatico. “E il mare si lasciava attraversare” è la testimonianza
tangibile di questo tratto che unisce la cultura albanese e quella italiana,
segno che gli approdi e i naufragi che hanno composto questo esodo lungo venti
anni hanno portato nuova linfa nel nostro paese, e altrettanta ne hanno
ricevuta, in uno scambio continuo del quale questa antologia vuole essere un
primo passo, un punto di riflessione oltre il quale proseguire in un percorso
culturale che guarda in avanti, verso nuove sponde.
Alle ore 19.00 “La Compagnia delle Poete”
presenta “MADRIGNE - Voci dell’Esodo”, uno spettacolo Adriana Langtry, Mia
Lecomte, Sarah Zuhra Lukanić, Vera Lucia de Oliveira, Helene Paraskeva, Brenda
Porster, Barbara Pumhösel, Candelaria Romero
PROGRAMMA COMPLETO
Venerdì 18 Novembre 2011
ore 18.00
Otranto - Castello Aragonese
Inaugurazione della mostra fotografica
IntegrAzione
di Vittorio Arcieri, fotoreporter del “Corriere della Sera”
con Simona Manca, Luciano Cariddi, Clodiana Cuka, Issi Ademi
ore 18.30
Raffaele Gorgoni, Darien Levani, Nicola Fratoianni
Presentano il libro
IL NAUFRAGIO di Alessandro Leogrande (Feltrinelli Editore)
Partecipa l’autore
ore 20.00
Intervento musicale dei MARinARIA
Esecuzione del brano inedito “Quattùrdici anni”
ispirato alla tragedia della Kater I Rades
Sabato 19 Novembre 2011
ore 9.00
Maglie - Liceo “F. Capece” e Liceo Pedagogico “A. Moro”
Martano - Istituto “S. Trinchese”
Otranto - IPSSEOA
Dialoghi sulla letteratura delle Migrazioni
con Alessandro Leogrande, Darien Levani, Issi Ademi,
Candelaria Romero
ore 11.30
Otranto - Lega Navale
Conferenza Stampa
di presentazione del progetto
di presentazione del progetto
L’Approdo. Opera per l’Umanità Migrante
Partecipano:
Luciano Cariddi - Comune di Otranto
Silvia Godelli - Regione Puglia
Bruno Ciccarese - Provincia di Lecce
Silvia Godelli - Regione Puglia
Bruno Ciccarese - Provincia di Lecce
Luigi De Luca - Istituto di Culture Mediterranee
Luigi Ratclif - Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del
Mediterraneo
Costas Varotsos - Scultore
Ore 18.00
Otranto - Auditorium delle Suore Maestre Pie Filippine
Presentazione dell’Antologia “E il mare si lasciava
attraversare” (Besa Editrice)
con Simona Manca, Livio Muci, Maria Rosaria De Lumè, Darien
Levani, Issi Ademi
Ore 19.00
La
Compagnia delle Poete presenta
MADRIGNE - Voci dell’Esodo
con Adriana Langtry, Mia Lecomte, Sarah Zuhra Lukanić, Vera
Lucia de Oliveira, Helene Paraskeva, Brenda Porster, Barbara Pumhösel,
Candelaria Romero
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