Irlanda, Contea di Cork, 1920.
Quando Hugo e Francie Montmorency giungono a Danielstown, ospiti nella dimora
di Sir Richard Naylor e di sua moglie Myra, l'impressione è che non siano
passati ben dodici anni dalla loro ultima visita. Certo, Myra è un po'
invecchiata e Francie è più che mai cagionevole di salute, ma l'illusione che
nella grande casa con il suo immenso giardino il tempo si sia fermato sembra
convincere tutti. Le chiacchiere su conoscenti comuni riprendono come se mai si
fossero interrotte, l'invito per una partita a tennis è rivolto agli stessi
vicini di sempre, la camera per gli ospiti è confortevole e curata dalla
servitù che si conviene a una famiglia della ricca società angloirlandese. In
realtà, sia in casa che fuori, il trascorrere del tempo è sotto gli occhi di
tutti. Con i Naylor vivono ora la giovane Lois Farquar, graziosa e timida
nipote di Sir Richard rimasta orfana e accolta dagli zii allo sbocciare
dell'adolescenza e, nel periodo delle vacanze, suo cugino Laurence, studente
universitario a Oxford dedito alle letture intellettuali e ai piaceri della
buona tavola. Ma, se la dimora di Danielstown accoglie nuovi arrivati pur
rimanendo immutabile nella sua solidità, l'Irlanda si sta invece avvicinando a
grandi passi alla fine di un'epoca: la guerra per l'indipendenza da Londra è
imminente e i soldati britannici di stanza sull'isola si preparano a un
conflitto che promette di spazzare via il dominio inglese e, con esso, uno
stile di vita che sopravviveva da secoli. Tuttavia, i giovani ufficiali che
visitano la tenuta partecipando ai balli e portando il loro vigore sugli
affollati campi da tennis vengono accolti dai padroni di casa con la leggerezza
di chi rifiuta di intravvedere il pericolo per il proprio chiuso e rassicurante
mondo. Solo Lois, grazie alla sua età e al suo sguardo rivolto al futuro,
riesce a prendere sul serio lo sconvolgimento che ha di fronte. Se la sua
educazione fedele alla corona la induce infatti a instaurare una relazione con
il tenente Gerald, pronto a portarla con sé nel natio Surrey, il suo animo è
attratto dalla ribellione indipendentista e dal fascino esercitato dall'amica
Marda e dal giovane Peter Connor, entrambi sostenitori del nuovo ordine
politico. E prima che sia la
Storia a risolvere il dilemma interiore di Lois, sarà la sua
capacità di capire e giudicare a salvarla dal definitivo tramonto di una
società che non le appartiene. Da una delle più grandi scrittrici irlandesi, un
romanzo dai contorni autobiografici che ci illumina su un'epoca ammantata allo
stesso tempo di splendore e decadenza.
Elizabeth Bowen è una delle più
grandi scrittrici irlandesi, nata a Dublino nel 1899. Autrice di numerosi
romanzi di successo, tra i quali La casa a Parigi (The House in Paris, 1935),
La morte del cuore (The Death of the Heart, 1938, di prossima pubblicazione in
questa stessa collana), Nel cuore del giorno (The Heat of the Day, 1949),
ricevette la laurea honoris causa in letteratura dal Trinity College di Dublino
e dall'Università di Oxford, e nel 1948 fu insignita dell'onorificenza
britannica CBE - Commander in the Order of the British Empire. È morta nel
1973.
Traduzione dall'inglese di Katia
Bagnoli
Euro 14,50
304 pagine
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