Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e
poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana,
tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con
attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due
bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita
individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi
sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli
effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un
cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita
nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme
veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi
segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la
profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di
quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta
compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e
dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi
mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo
rapporto.
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