“Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come
tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno
dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato
ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei
Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che
verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo,
il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli
sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori,
quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di
aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella
minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per
vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un
ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a
mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di
essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non
esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e,
soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti
rende Uomo.
Quando l'arte diventa un mezzo per raccontarsi e per mostrarsi autentici, anche nel farsi cogliere da un lieve rossore, dato da un piccolo moto dell'animo o dal palpitare del cuore per un amore ricambiato. Quando con l'arte si cerca di attirare l'attenzione verso tutto ciò che sembra anonimo e che ci sfugge. Quando l'arte è denuncia delle condizioni della donna, e non solo. Quando l'arte è poesia e colore.
lunedì 30 aprile 2012
domenica 29 aprile 2012
ANNA CHIRIATTI CONSIGLIA: IL PRIMO MAGGIO DI KURUMUNY
Kurumuny in collaborazione con l’Associazione Follevola, l’Associazione SottoTraccia
e con il patrocino del Comune di Martano presenta la XI edizione del Primo Maggio.
La festa si svolge a Martano, in campagna, località Kurumuny, con una lunga
giornata tra germogli di vino e braci di canti selvatici e balli spargi-sale,
artisti extra-vaganti giocolieri di luce, diritti in mostra ai colori della
primavera. Il lavoro dovrebbe essere la festa di tutti perché “un uomo che vuol
lavorare e non trova lavoro è forse lo spettacolo più triste che
l’ineguaglianza della fortuna possa offrire sulla terra” (T. Carlyle).
IL PROGRAMMA - La giornata sarà scandita dalla musica, con la partecipazione
di molti artisti. PARTECIPERANNO
CICI CAFARO – suoni e canti popolari . Cici è un formidabile archivio di
repertori canori, improvvisatore magistrale di brindisi, di stornelli,
cantante, suonatore di armonica, autore di canzoni; e poi conoscitore dei
funghi e del bosco, amante della compagnia, mattatore instancabile nelle feste
e sul palcoscenico, narratore arguto e accattivante: e tutto questo, e altro,
gli appartiene oggi, non in qualità di ricordo, né come residuo del passato, ma
è parte integrante delle sue giornate, del suo modo di intendere la vita.
VINCENZO SANTORO e ANNA CINZIA VILLANI in Memorie della terra .
Nell’intreccio di musica tradizionale e racconto orale, un viaggio nella
memoria del lavoro nel Salento della prima metà del Novecento, dalla rivolta di
Tricase del 15 maggio 1935, con la feroce repressione di una manifestazione di
piazza delle tabacchine dello stabilimento Acait, all’occupazione del feudo
d’Arneo nel 1949-51, la più eclatante delle azioni intraprese dal movimento
sindacale e contadino.
KAMAFEI – etnomusica dal Salento. Le radici della tradizione salentina si
fondono con nuove sonorità, si allargano a nuovi orizzonti. All’interno della
musica del collettivo salentino si nota il profondo legame con la propria
tradizione e la propria terra, ma anche la necessità e la voglia di scoprire la
contaminazione con altre culture e altre esperienze musicali. Tutto si miscela
e diventa un vero e proprio stile, la pizzica tradizionale incontra le
tradizioni del mediterraneo, legandosi ai suoni moderni e a diversi stili:
reggae, dub, hip-hop, rock, flamenco-dub.
ANDREA PRESA e SANJAY KANSA BANIK con
intervento coreografico di MARISTELLA MARTELLA - Andrea Presa e Sanja Kansa
Banik (suonatore indiano di Tabla) parteciperanno con una performance musicale,
introdotta dalla presentazione di un documentario in fase di realizzazione dal
titolo Indo pizzica, che racconta l’incontro tra i due musicisti e la nascita
dell’album musicale omonimo. Il documentario è promosso dall’Associazione AXV,
con il contributo di Apulia Film Commission e il patrocinio di Ass.
Italia-India e il GAI (Giovani Artisti Italiani) con la collaborazione
dell’Agenzia Creativa Zowart. Performance di danza di Maristella Martella.
RADIOBELLAMÌ - Radiobellamì è
l’incontro e l’inizio di un nuovo cammino di due personaggi straordinari. DJ
Dario Bellezza e Mino Giagnotti “Cavallino”, cantore di musica tradizionale
salentina. L’intento è quello di fondere due esperienze musicali diverse legate
dal comune sentimento per la propria terra, il Salento. Le basi musicali si
mescolano con il rude canto e il tamburello e si concretizzano in un
esperimento sonoro e verbale dove si fonde il dialetto e lo stile musicale
ispirato al dubstep.
PAPA RICKY - È senza dubbio uno dei personaggi musicali che ha maggiormente
rappresentato lo sviluppo e il successo del reggae salentino. Sono passati
vent’anni da quando tutto ha avuto inizio e Papa Ricky è ancora presente nelle
produzioni salentine, con l’uscita del suo nuovo album da solista, Villa barca,
dove ci regala un viaggio di suoni tra i temi più attuali e dove i suoni sono
trattati come se fossero colori e sapori del Salento, miscelati con quelli delle
culture altre del mondo. L'album è pubblicato da Elianto, con l’occhio attento
di Treble Lu Professore ed è ricco di collaborazioni artistiche. La produzione
è firmata da Frank Nemola e Treble, che è presente anche con la sua voce in
alcuni brani del disco.
MAISON ROUGES - I Maisons rouges rientrano nel genere indie. Il gruppo,
composto da due chitarre, basso, batteria e voce, produce sonorità molto
ritmate e originate dalla musica new wave dei primi anni Ottanta, in particolar
modo quella inglese. La voce è il filo conduttore dei Maisons rouges. Il sound,
invece, ricco di contaminazioni e riferimenti musicali a diversi generi, non ha
una chiara connotazione. E questo fa dei Maisons rouges un progetto che è un
laboratorio aperto alle influenze musicali contemporanee – vi è in cantiere un
percorso che guarda all’elettronica – musica che cambia e si rigenera a seconda
degli stati d’animo. Il gruppo canta in francese, da qui il nome “case rosse”.
MUFFX - I Muffx nascono nel 2006 da un’idea di Luigi Bruno (anche
chitarrista di Opa Cupa, Zina) e Amedeo Ciricugno. Chitarre abrasive e suoni
spinosi si miscelano con ballate elettroacustiche: una rilettura personalizzata
di varie sfaccettature musicali. Il sound dei Muffx stordisce, colpisce dritto
e trascina in un immaginario che parte dalle devianti atmosfere dello stoner
rock, per intingersi di psichedelica e garage. Momenti di sano rock ruspante,
spazi folk–acustici, la solarità amara di certe melodie tradizionali del sud
Italia, e ancora linee vocali che sfiorano il pop adulto insieme a un corposo
omaggio alla psichedelia onirica. I Muffx sono: Luigi Bruno (voce/chitarra),
Alberto Ria (batteria), Gianna Greco (basso), Cristiano Colopi (chitarra).
L’INIZIATIVA
IL PESO DELLA CULTURA – Leggo per legittima difesa. (Woody Allen)
Per l’edizione 2012 Kurumuny presenta l’iniziativa “Il peso della cultura:
libri al chilo”. In occasione della festa del Primo Maggio sarà possibile
acquistare una sporta di libri al chilo. Per l’iniziativa sono state create dal
marchio B22 delle sportine ad hoc che saranno anche un simpatico gadget della
festa di quest’anno. In questo momento di crisi in cui più si avverte la
necessità di sapere, in questo Paese in cui tutto è effimero, Kurumuny vuol
ripartire dal peso dei libri, da una certezza che è quella fisica e materiale
del peso della conoscenza e dell’informazione perché chi legge ha un senso in
più, perché leggere rendere liberi, perché vogliamo che i libri siano compagni
irrinunciabili.
COME ARRIVARE - Kurumuny è sita nelle campagne di Martano (nei pressi
dell’uscita per Castrignano de’ Greci). Per trovarci seguire le indicazioni
presso tutti gli ingressi del paese.
http://www.kurumuny.it/lang-it/dove-siamo.html
(LA FOTO E’
DI Piero Marsili Libelli)
Per info
Uff. 0832801528
Mob. 3299886391
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Su facebook: Kurumuny
Kurumuny è un luogo dell’anima, un luogo di memoria e trasformazione, dove
antichi valori umani e sociali convivono con la realtà contemporanea.
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana di Vito Mancuso (Fazi Editore)
Un vero e proprio manifesto della “teologia mancusiana”. Obbedienza e
libertà è una sintesi matura del pensiero di Mancuso e lancia un messaggio
chiaro: libertà e religione non devono più essere viste come alternative. Un
“discorso sul metodo” in presa diretta, fondato sul principio di coerenza e
onestà invece che su quello di autorità. Un libro che nasce dal disagio di Vito
Mancuso di vedere la propria Chiesa riproporre una verità non al passo coi
tempi, prigioniera di una visione superata del mondo e dell’uomo. Un discorso
sul metodo, non solo della teologia, ma anche e soprattutto della coscienza.
Divisa tra obbedienza e libertà, la coscienza cristiana (e non solo essa) è
inquieta come non mai, ed è alle sue inquietudini che questo nuovo libro di
Vito Mancuso si rivolge affrontando con chiarezza i nodi più importanti del
dibattito odierno: la verità e il potere, la religione al servizio della
politica e il principio di laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il
destino finale tra nulla ed eternità, il dialogo tra le diverse religioni e le
diverse spiritualità del mondo. I temi sono i grandi temi di Mancuso, la
radicale onestà intellettuale e il primato della vita, ma qui trovano un loro
scenario caratteristico che distingue questo libro dagli altri: il delicato
rapporto tra il potere ecclesiastico e la verità. Partendo dal motto caro a
Martini, “pro veritate adversa diligere” (ovvero essere contenti delle
contraddizioni), il teologo della vita autentica ci spiega come la “verità
autentica” non sia qualcosa di statico, di ricevuto in eredità, ma qualcosa a
cui si arriva per contrarietà. In un corpo a corpo con l’ortodossia, Mancuso si
dichiara contento delle contraddizioni, esprimendo così il suo amore per la
vita. Il pensiero di Vito è come sempre antinomico e non dicotomico, analogico
e non oppositivo.
Vito Mancuso, teologo, docente di Teologia presso la Facoltà di Filosofia
dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011 ed
editorialista de “la
Repubblica”. Oltre ad articoli su riviste specializzate, alla
partecipazione ad opere collettive (tra cui: Che cosa vuol dire morire. Sei
grandi filosofi di fronte all’ultima domanda, a cura di Daniela Monti, Einaudi
2010, con R. Bodei, R. De Monticelli, G. Reale, A. Schiavone, E. Severino), tra
le sue opere più recenti ricordiamo i bestseller La vita autentica (Raffaello
Cortina, 2009), Disputa su Dio e dintorni, con Corrado Augias (Mondadori,
2009), L’anima e il suo destino, con la prefazione di Carlo Maria Martini
(Raffaello Cortina, 2007) e Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti, 2011).
Con Elido Fazi dirige la collana di libera ricerca spirituale “Campo dei
fiori”. Presso una delle più prestigiose case editrici accademiche tedesche è
stato pubblicato di recente un saggio sul suo pensiero: Corneliu C. Simut,
Essentials of Catholic Radicalism. An Introduction to the Lay Theology of Vito Mancuso.
sabato 28 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Coriandoli nel deserto di Alessandra Arachi (Feltrinelli)
Ha perso la gloria e la fama, che sono andate tutte a lui, l'amico fraterno.
Il premio Nobel per la fisica. L'inventore dell'energia atomica. Enrico Fermi.
Forse sarebbe bastato poco per condividerle. Ha perso anche l'amore, quello per
lei. L'unica ricercatrice del gruppo di via Panisperna. La donna che saliva e
scendeva dagli aerei come dalla sua bicicletta. Nella Mortara. Forse sarebbe
bastato un attimo per averlo. È il giugno del 1969 quando dal suo letto
d'ospedale Enrico Persico ripercorre il tracciato della sua esistenza vissuta
all'ombra del genio. Schiacciato dal peso del genio. Non si può competere con
il più grande scienziato del Novecento quando si ha la sventura di fare lo
stesso mestiere e, ironia del destino, di averne pure lo stesso nome. Da quel
letto vediamo Persico inseguire la speranza e l'ambizione, e sentiamo il
destarsi di una voce, di segrete accensioni, di timidi stupori, di malcelati
rimpianti: la sua è la storia di un eterno secondo, sullo sfondo di un teatro
umano irrimediabilmente più grande di lui. Col passo del romanzo, in un
frenetico andare e venire del tempo, Alessandra Arachi ci racconta i coriandoli
della vita di un uomo.
venerdì 27 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: La paura della lince di Antonella Cilento (Rogiosi)
Esordio nel genere “giallo” per la scrittrice Antonella Cilento, una delle
firme più prestigiose della narrativa, e non solo, italiana degli ultimi
vent’anni. La paura della lince è un mistero complicato ed affascinante in cui
la tensione resta alta per l’intero arco della narrazione fino a restituire al
lettore tutte le risposte per un finale sorprendente ma anche l’unico
possibile. Nella Napoli dei giorni nostri una guida turistica si trova, suo
malgrado, a ricevere le rivelazioni di un uomo in fin di vita, inizierà da quel
momento un susseguirsi di eventi inquietanti dal cui corso la protagonista non
riuscirà a sottrarsi
giovedì 26 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Uccidimi di Ana Maria Sandu (nella traduzione di Ileana M. Pop) edito da Aisara
Ramona vive a pensione da una gentile signora con la quale convive in un
clima di intimità e amicizia, ma la serena convivenza si trasforma presto in un
incubo, e quella casa così accogliente in una prigione popolata di fantasmi e
allucinazioni. Un luogo situato in quel labile confine fra lucidità e
follia. "Io sottoscritta Ramona
Petrescu, nata il 12 aprile 1981, dichiaro che la sera di giovedì 22 settembre
ho perso la ragione e ho ucciso una donna di nome Veronica Manea, di anni settanta, residente a Bucarest, in Strada Domenii 76.
Preciso inoltre che tra me e la signora Manea non c’era alcun grado di
parentela."
“Dalla finestra, che dava su un cortile interno, vedeva l’appartamento più
luminoso della terra. Quello con le vetrate dal soffitto al pavimento e una
gran quantità di piante rampicanti. A
volte vedeva la ragazza che ci abitava e le veniva da andare alla sua porta a
chiederle se una casa possa rendere più
felici, almeno un po’..
ANA MARIA SANDU (Târgu Jiu, Romania, 1974), scrittrice, poetessa e
giornalista, debutta nel 2003 con un’opera sulla sessualità e la femminilità,
nominata al premio “România Literara” come miglior esordio e al “Premio aspro”
come miglior esperimento letterario dell’anno e pubblicata in Francia con il
titolo L’écorchure (Chemin de Fer, 2010).
PRESENTAZIONE AL BUIO DEL LIBRO “GLI OCCHI DI MIA FIGLIA” DI VITTORIA COPPOLA
Per la prima volta in Italia un libro viene letto e presentato al buio. A promuovere l’iniziativa L’Unione Italiana
per ciechi e Ipovedenti di Lecce, la casa editrice Lupo e la libreria
Liberrima. Ad essere protagonista di
questa esperienza, in uno strano gioco di significati, “Gli occhi di mia
figlia”, libro best seller salentino di Vittoria Coppola, edito dalla Lupo
Editore e vincitore del primo posto nell'annuale sondaggio promosso da
“Billy", la rubrica letteraria del TG1. Lo scopo è quello di sperimentare
nuove modalità comunicative ed espressive e sensibilizzare alla lettura. È un percorso che si compie in totale assenza
di luce dando importanza alla voce dei protagonisti e affidandosi al solo udito
per vivere un'esperienza straordinaria e per avvicinarsi all’esercizio della
lettura per un non vedente. L’evento si
terrà venerdì 27 aprile 2012 alle ore 19:30 presso la sala conferenze
dell’Istituto dei ciechi Anna Antonacci di Lecce (via Scipione De Summa) e sarà
coordinata dal giornalista Raffaele Gorgoni.
Dopo i saluti del presidente dell’Unione Ciechi di Lecce Antonio
Maggiore, Tony Donno incontrerà al buio la scrittrice Vittoria Coppola per
iniziare insieme questo nuovo percorso di sensi e per presentare la versione
audiolibro del testo realizzata dal Centro Nazionale del Libro Parlato
dell’unione Italiana Ciechi Il libro,
che ha riscosso un notevole successo, non solo in Salento, ma in tutta Italia,
ha una trama di romanzo d’altri tempi e racchiude il tema dei sentimenti che
legano madre e figlia e il desiderio di quest'ultima di affrancarsi da un
affetto che pesa come un macigno. La
presentazione al buio diventa, quindi, non solo possibilità di incontro con
l’autrice, ma occasione per ascoltare il suo libro e, soprattutto,
sensibilizzare alla lettura come possibilità di dare delle forme e dei colori,
costruire un percorso di associazioni e di immaginazione che si distacca dalla
pura materialità del libro scritto. Il
racconto, la storia, il romanzo, diventa un’esperienza da vivere in totale
libertà e distacco dal senso stesso della vista per costruire diversi mondi e
vite possibili. PER INFORMAZIONI SCRIVERE A tonydo67@alice.it
mercoledì 25 aprile 2012
I Caffè della cultura a Poggiardo con Pierluigi Mele
Sarà Pierluigi Mele, poeta, autore e regista teatrale tra i più apprezzati,
con l’antologia poetica “Ho provato a non somigliarti” (Lupo Editore) il
protagonista del nuovo appuntamento de “I Caffè della Cultura” in programma
giovedì 26 aprile alle ore 19.00 nella sala conferenze del Palazzo della
Cultura di Poggiardo. Presenta l’incontro Tonio Tondo, giornalista Gazzetta del
Mezzogiorno. I caffè della Cultura, sono promossi dalla Biblioteca
comunale-Assessorato alla Cultura del Comune di Poggiardo con il sostegno di
Sole Vento Energia Poggiardo. Seguiranno degustazioni culturali. Ho provato a
non somigliarti raccoglie poesie degli anni 1985-2010, senza tracciare traguardi.
Sono slanci, diversamente l’esistenza non avrebbe casa né strada. Poesie dello
stupore, della perdita e del ritrovamento. Della trasfigurazione soprattutto.
Poesie di luoghi e d’illusione. Di tutte quelle minuscole e fonde cose che hai
attraversato e che poi, senza preavviso, bussano alla porta pretendendoti
daccapo. Con più forza del passato e meno scuse. Perché quando accadevano, nel
mentre, tu non eri pronto a stringerne l’essenza. Non lo sei neppure ora, non
lo sei mai. Però succede di avvertire questi passi alla soglia, questo soffio
alla tempia del passato, il passato che s’impasta al presente che respiri, lo
infiamma col tuo possibile domani. Qualcuno lo chiamerebbe destino. E allora la
poesia non è che resoconto di stagioni, vissute e sublimate. Non puoi sottrarti
dal tuo stesso nome che ti chiama, dalle tue radici e utopie.
Info Comune di Poggiardo:
dott. Pasquale De Santis (coordinatore rassegna) 0836.909817/329.3173865 -
dott. Antonio Ciriolo (Responsabile Ufficio Cultura) 0836.909812
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Delitto a Stoccolma di Liza Marklund (Marsilio)
Mentre Stoccolma si prepara a celebrare le Olimpiadi, una bomba esplode
nello stadio principale della città, simbolo stesso dei Giochi. Dopo pochi
giorni, un'altra bomba fa saltare un impianto sportivo, seminando il terrore.
La polizia parla di atto terroristico, ma dalle pagine della Stampa della Sera,
Annika Bengtzon conduce la sua personale indagine e scava nel mondo del
comitato olimpico e della sua direttrice, donna potente e famosa, ma con molti
lati oscuri nella vita privata. Appena promossa caposervizio di nera, Annika
insegue una difficile carriera in una grande città: osteggiata da parte della
redazione, deve dimostrare ogni giorno che anche una donna madre di due bambini
è in grado di fare bene il suo lavoro e di battere la concorrenza.
martedì 24 aprile 2012
E QUALCOSA RIMANE – Nicoletta Bortolotti (Sperling and Kupfer, collana Pandora).
"Non ho bisogno del tuo amore". Sembra dire questo Viola, con gli
anni di silenzio che l'hanno divisa dalla sorella Margherita, compagna di
un'infanzia ormai troppo lontana. Un'infanzia di ginocchia sbucciate, risate e
mille giochi inventati insieme per non vedere l'amore dei genitori sgretolarsi
a poco a poco, nella Milano dei concerti di Vecchioni, delle canzoni di Ornella
Vanoni e delle Feste dell'Unità, dove mamma e papà si baciavano, cantavano,
litigavano e si baciavano ancora. Ma oggi, dopo tutti questi anni, Viola
ritorna: la sorella più piccola, quella che non aveva mai paura del buio, che
baciava gli sconosciuti e si innamorava del vento, libera e generosa di sé come
Bocca di Rosa, è tornata per chiedere alla sorella più grande di passare un
giorno al mare, loro due sole. Per raccontarle finalmente il segreto che l'ha
tenuta così a lungo distante. E dimostrarle che un amore da lontano non è un
amore da meno. Nicoletta Bortolotti racconta una storia di famiglia agrodolce e
delica. La storia di un amore assoluto, e di un'infanzia che se n'è andata in
punta di piedi, senza voltarsi ad aspettare.
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: I Falò d’autunno di Irene Némirovsky (Adelphi)
" – Vedi - " dice la nonna
alla nipote, immaginando di prenderla per mano e condurla attraverso vasti
campi in cui vengono bruciate le stoppie "sono i falò dell'autunno, che
purificano la terra e la preparano per nuove sementi". Ma Thérèse è
giovane, non ha la saggezza della nonna: ancora non sa che prima di poter
ritrovare Bernard, l'uomo che ama da sempre, a cui ha dedicato la vita intera,
le toccherà attraversare con pena e con fatica quei vasti campi, e subire le
dolorose devastazioni provocate da quegli incendi. Perché Bernard,
l'adolescente intrepido, impaziente di dar prova del proprio coraggio, partito
volontario nel 1914, è tornato dalla guerra cinico e disincantato: quattro anni
al fronte l'hanno trasformato in uno sciacallo, uno che non crede più a niente,
che aspira solo a diventare ricco, molto ricco - e che per farlo si rotolerà
nel fango della Parigi cosmopolita del dopoguerra, in quella palude dove
sguazza la canaglia dei politicanti, dei profittatori, degli speculatori. Alla
dolce, alla fedele e innamorata Thérèse, e ai figli che ha avuto da lei,
preferirà sempre il letto della sua amante e lo scintillio dei salotti
parigini. Ci vorranno la fine delle grandiose illusioni della Belle Epoque, la
rovina finanziaria, e poi un'altra guerra, la prigionia, la morte del
primogenito, perché Bernard ritrovi la sua anima: la cenere degli anni perduti
servirà a purificare il terreno per una vita diversa.”
Anna Chiriatti consiglia: Tamburreddhu o Tamburello?
Il 30 aprile 2012 alle ore 19,00 presso l’Auditorium del Centro Anziani di
Zollino, ci sarà il prestigioso Convegno di Studi sul tamburo a cornice
salentino e le sue evoluzioni negli ultimi vent'anni dal titolo “Tamburreddhu o
Tamburello?”. Intervengono Paolo Pacciolla (musicologo esperto di tamburi a
cornice medio orientali); Luigi Chiriatti (storico e ricercatore di tradizioni
salentine); Sergio Torsello (consulente scientifico, istituto "Diego
Carpitella"); Gigi Toma, (musicista della tradizione - "Alla
Bua"); Claudio "Cavallo" Giagnotti (musicista e produttore -
"Mascarimirì"). Modera Stefano Donno giornalista e scrittore. È prevista
inoltre una mostra di tamburreddhi storici a cura di Luigi Chiriatti, Claudio
"Cavallo" Giagnotti e Biagio Panico. A seguire il workshop a cura di Biagio Panico, costruzione
del "TAMBURREDDHU" a cura di Alessandro Rizzello, e dimostrazione del
preamplificatore per tamburo a cornice TC-1. L’appuntamento è organizzato e
promosso da Comune di Zollino e Ass. Sotto Traccia che nasce dalla
collaborazione tra Dilinò, il tamburello.com e Kurumuny.
Info 3480442053 – info@mascarimiri.com
Oppure 348 0029069 – alessandro@essenza.ws
Kurumuny Edizioni
telefax 0832801528
www.iltamburello.com di Biagio Panico
domenica 22 aprile 2012
L’ultimo vangelo di Barbara Goldstein. Traduzione di Taddeo Roccasalda (Fanucci Editore e Time Crime)
Un avvincente thriller storico che svela il segreto del mandylion, la
raffigurazione del volto di Cristo la cui origine si perde nel buio dei secoli
e del mito... Italia, inverno 1453. All’interno di un’abbazia abbandonata, un
rudere fortificato in mezzo alle nevi del Gran Sasso, Alessandra d’Ascoli, una
mercante di reliquie e confidente di papa Niccolò V, si sveglia: è ferita ma
non ricorda nulla, salvo l’immagine di una sanguinosa battaglia. Uno
sconosciuto, che afferma di essere suo marito, le rivela che il suo nome è
Alessia. C’è tuttavia qualcosa in quell’uomo che le fa paura, qualcosa che le
sfugge ma la terrorizza... Nonostante sia così debole, Alessandra si costringe
dunque ad alzarsi e si inoltra lungo un sentiero che circonda l’abbazia, fino a
una tomba sulla cui lapide è inciso il suo stesso nome. Comincia così un
viaggio verso le ombre che assediano il suo passato, un viaggio che ben presto
si rivelerà infernale: qual è la sua reale identità? Cos’ha fatto prima di
perdere la memoria? Nel frattempo, qualcuno si aggira nel cuore dell’abbazia.
Cosa sta cercando? E a chi appartiene quella salma esposta all’interno della
cripta? Barbara Goldstein è nata nel 1966. Dopo aver lavorato come responsabile
delle risorse umane per una grande banca tedesca, ha deciso di dedicarsi a
tempo pieno alla scrittura. Studiosa di filosofia e scienze comportamentali,
quando non viaggia per effettuare le sue ricerche risiede a Monaco di Baviera.
È autrice di altri sette thriller storici, le cui protagoniste sono sempre
donne forti e indomite, che hanno avuto ottimi riscontri di critica e di
pubblico. Barbara Goldstein sta scrivendo un nuovo romanzo che ha per
protagonista Alessandra d’Ascoli, Das Testament.
«Alessandra, per me, è una specie di alter ego grazie al quale mi muovo nel
mondo virtuale del Rinascimento italiano; rispecchia il lato più audace,
avventuroso e temerario della mia personalità, una donna capace di osare là
dove io mi limito a sognare. È la personificazione della fermezza d’animo, del
gusto d’avventura, della curiosità intellettuale e della tolleranza.» Barbara
Goldstein
sabato 21 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Un segreto non è per sempre di Alessia Gazzola (Longanesi)
"Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Il
più classico degli amori non corrisposti, purtroppo. Ho imparato a fare le
autopsie senza combinare troppi guai, anche se la morte ha ancora tanti segreti
per me. Ma nessun segreto dura per sempre. Tuttavia, il segreto che nascondeva
il grande scrittore Konrad Azais, anziano ed eccentrico, è davvero
impenetrabile. E quella che doveva essere una semplice perizia su di lui si è
trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto. Soltanto Clara, la nipote
quindicenne di Konrad, sa la verità. Ma la ragazza, straordinariamente
sensibile e intelligente, ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non
mi resta che studiare le prove, perché so che la soluzione è lì, da qualche
parte. Ma studiare è impossibile quando si ha un cuore tormentato. Il mio
Arthur è lontano, a Parigi o in giro per il mondo per il suo lavoro di
reporter. Claudio, invece, il mio giovane superiore, il medico legale più
brillante che conosca, è pericolosamente vicino a me. Mi chiamo Alice Allevi e gli
amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità."
venerdì 20 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Cento Micron di Marta Baiocchi (Minimum Fax)
Eva ha quarant’anni, fa la biologa e lavora in un dipartimento
all’università che la costringe a scontrarsi con la desolante situazione della
ricerca in Italia. Bibi è una sua ex compagna di scuola, figlia unica di una
ricca famiglia romana che in passato con l’aiuto di Eva si è rivolta a una
clinica per la fecondazione assistita. Il tentativo di inseminazione non era
riuscito e adesso, rimasta vedova e definitivamente sterile, non può più
procreare in modo naturale. Ma Bibi vuole un figlio a tutti i costi, anche se
la legge italiana non le consente di impiantarsi gli embrioni già fecondati.
Dopo che il tentativo di corrompere il direttore della clinica fallisce, Bibi viene
a sapere che i suoi embrioni sono misteriosamente spariti. Sulle tracce della
verità, Eva e Bibi scopriranno l’esistenza di un traffico internazionale di
embrioni, finalizzato alla sperimentazione clandestina, che attraverso la Svizzera le porterà fino
in un paese asiatico senza leggi né limitazioni dove avvengono esperimenti con
esiti incredibili. Un romanzo coinvolgente che mescola spaccato sociale e
riflessioni sul potere umano di creare e manipolare la vita: la maternità è un
fenomeno naturale, un diritto o un lusso? Dove finisce il progresso scientifico
e dove inzia l’abuso?
giovedì 19 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: La fame della donne Marosia Castaldi (Manni)
Rosa è una donna tormentata alla ricerca di sé. Se mai è possibile
scoprirsi, pacificarsi, ella trova la propria identità nella cultura millenaria
della cucina appresa dalla madre. E ritrova se stessa nella figlia che la
sfugge e di lei è gelosa. E anche nella passione verso altre donne: la vicina
Tina col suo aspirapolvere infernale, Caterina geisha golosa e viziata, Edda
austera, che viene dal Sud e le sue forme sono guglie. In un ristorante da
grande abbuffata della bassa Padania, le ricette napoletane di Rosa profumano
di erotismo e lussuria e gli squisiti cibi, godimento e ossessione, sublimano
l’amore celebrandolo come cerimonia sacra. In un vorticoso flusso del pensiero
che scorre e non s’acquieta, questa storia è il libro della vita, architettura
del dolore cui fa sempre pendant un’architettura del piacere.
"OLTRE IL SEGNO, Donne e scritture nel Salento (sec. XV-XX) di Rosanna Basso (Lupo Editore)il 21 aprile a Copertino
Per la rassegna La
Settimana della Cultura indetta dal Ministero dei Beni e
delle attività culturali, sabato 21 aprile ore 18,00 presso il Castello di
Copertino a Copertino (Lecce) ci sarà l'incontro di presentazione del libro
"OLTRE IL SEGNO, Donne e scritture nel Salento (sec. XV-XX) di Rosanna
Basso (Lupo Editore) INTERVERRANNO: ROSANNA BASSO (CURATRICE DEL TESTO), DARIA
DE DONNO E MARIACARLA DE GIORGI (AUTRICI), SANDRINA SCHITO (RELATRICE).
MODERATORE DELL'INCONTRO: FAUSTO GUBELLO.
Il volume propone il nesso donne e scritture nel Salento in una prospettiva
di lungo periodo, ma è lungi dal volersi e dal proporsi come antologia di
profili biografici o come silloge di documenti poco noti o del tutto
sconosciuti. Le "donne" e le "scritture" sono coniugate
insieme per raccontare altro; anzi, un "oltre". Oltre il segno,
recita il titolo.
[...] attraverso l'attenzione prestata ad un gran numero di soggettività,
nate e/o fortemente intersecate con la terra salentina, e ad una grande
quantità di testi diversi, si vuole superare il valore, pure importante delle
singole voci e dei singoli frammenti, per riuscire ad intrecciare questi lembi
in una doppia narrazione: una inedita storia della presenza femminile nel
Salento nel corso del tempo e un Salento raccontato in una prospettiva inusuale
e, forse, inattesa.(dall'Introduzione)
Rosanna Basso è Professore Associato di Storia Contempora nea presso la Facoltà di Lingue e
letterature straniere dell'Università del Salento. È interessata allo studio
della società meridionale nei secoli XIX-XX ed ha sviluppato, nell'ottica della
storia sociale e dei gender studies, ricerche sulle povertà urbane
nell'Ottocento, sull'alfabetismo e sull'istruzione popolare, sulle maestre,
sulla produzione editoriale femminile. È responsabile del progetto Archivio
della scrittura femminile salentina a cui si raccordano varie iniziative di
ricerca e di divulgazione scientifica: edizione di studi e documenti,
collezione digitale di testi (www.salentofemminile.unisalento.it), mostre
storico-documentarie.
Ha pubblicato tra l'altro: Stili di emancipazione (Lecce, Argo, 1999); Donne
in provincia (Milano, FrancoAngeli, 2000); Il Filo d'Arianna (Lecce, Milella,
2003); Introduzione e cura del fascicolo monografico di «Studi salentini»,
Donne e giornali. La rappresentazione del femminile nelle pagine di alcuni
periodici salentini (1884-1943) (2009).
Esce in libreria "Sulle orme di Idrusa" (Kurumuny) di Wilma Vedruccio
Protagonista del racconto di Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina
creata da Maria Corti e trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata
da Wilma è quasi un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della
classicità: è senza età, non è soggetta alle categorie del tempo e dello
spazio, incarna l’archetipo di donna: proviene dal passato e si proietta
indomita nel futuro. Idrusa ci riporta alla mente il ricordo di donne
eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante personalità che si
esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello della coscienza
individuale. Idrusa ha la stessa forza di Didone innamorata, che per amore
mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore decide di
uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non rinunciare a
nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un sentimento di
inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e la realtà
circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera comunità:
sposa un uomo non amato, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive, ma
non cede il suo cuore, non si rassegna, rivendica la sua anima e la sua
intelligenza, resiste fino a incontrare l’amore e la passione sfrontata, che
stravolge il cuore e imprime una svolta decisiva e irreversibile alla sua
esistenza. Al libro è allegato il CD con il racconto di Idrusa letto da Wilma,
che ci porge la sua voce con il giusto pudore, senza pretese attoriali, ma
lasciandosi trasportare, come è naturale per l’autrice, dal desiderio del
racconto. La musica di Rocco Nigro segue con grande sensibilità il disegno di
Wilma, amplifica le emozioni, sa allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa
far danzare a fianco della voce il proprio tema. Personaggi del libro sono
anche Otranto, il profumo del mare, i colori di certe albe, il Salento dei
tratturi e delle pietre parlanti, delle civette dagli “occhi dolci come lampade
a petrolio”.
"Sulle orme di Idrusa" di Wilma Vedruccio, Kurumuny, 2012, ISBN
978-88-95161-69-3, cm.
13,5x16 48 PAGINE, € 10,00, ALLEGATO AUDIO LIBRO
leggi un estratto in formato pdf
http://kurumuny.it/lang-it/prossime-uscite.html?task=download&file=esttratto+impaginato+idrusa+wilma_ok.pdf
Info:
http://www.kurumuny.it
mercoledì 18 aprile 2012
Gli occhi di mia figlia di Vittoria Coppola alla Libreria Giunti al Punto di Lecce
La giovane scrittrice salentina Vittoria Coppola, con il suo libro “Gli
occhi di mia figlia) fenomeno letterario del momento, sarà il 20 aprile 2012
alle ore 18,30 presso La
Libreria Giunti al Punto di Lecce in Corso Vittorio Emanuele
II, n.59. Presenta l’autrice Mara Benzoni. L’opera, co-edita da Lupo Editore ed
Edizioni Anordest, nel gennaio scorso ha vinto il sondaggio di Billy, la
rubrica del TG1 dedicata alla lettura, sul miglior libro del 2011, superando in
consensi scrittori di successo, come Dacia Maraini, Gianpaolo Pansa e Gianrico
Carofiglio . Gli occhi di mia figlia e la sua autrice sono diventati un vero e
proprio caso editoriale di questi primi mesi del 2012. La ventiseienne
scrittrice di Taviano, infatti, sta riscuotendo un successo inaspettato per
l’enorme diffusione del suo libro sul mercato editoriale italiano. Questa
popolarità è favorita anche dal tour di presentazioni, che la stanno portando
in giro per tutta l’Italia a incontrare i lettori, e dalla presenza in alcune
note trasmissioni televisive, come Sottovoce e Unomattina, che ne hanno
amplificato la fama.
IL LIBRO: Quale ruolo gioca il destino nello svolgersi della nostra esistenza?
E quanto di "nostro" c'è invece nell'imboccare strade sbagliate che
porteranno inevitabilmente all'infelicità? In questa storia di "non
detti", in cui egoismi e fragilità vanno a comporre un perfetto, perverso
incastro, è rappresentato il misterioso e contraddittorio universo dei
sentimenti umani: non basta essere genitori per saper comprendere i propri
figli ed amarli come meritano; non basta essere giovani e di cuore aperto per
essere pronti ad affrontare la vita, né essere innamorati per non farsi
complici della propria ed altrui sofferenza. Dana, pur nei privilegi di ragazza
circondata da benessere e raffinatezza, è soffocata dalla coltre iperprotettiva
di una madre che ha deciso il suo futuro, ma la sua passione per André,
fascinoso pittore di donne senza sguardo, si rivela una fuga più grande della
sua acerba giovinezza, incapace di reggere all'infrangersi di un sogno.
Armando, l'uomo che le offre un amore devoto e remissivo, nasconde un segreto
destinato ad esplodere in modo bruciante. Eppure esistono legami che
sopravvivono al tempo e sono pronti a riservare luminose sorprese, nei giochi
del caso e nel risveglio di coscienze troppo a lungo sopite. Una storia di
solitudini e di scelte, nella quale regge sovrana la solidità dell'amicizia,
l'unica che non tradisce.
Per maggiori informazioni:
Lupo Editore
www.lupoeditore.com
NUVOLE … A COPERTINO!
Presso il Castello di Copertino nell’ambito della settimana della cultura
(in tutta Italia dal 14 al 22 aprile) per il 20 aprile 2012 è previsto un
grande evento culturale in memoria di Fabrizio De Andrè dal titolo Nuvole,
realizzato da Lupo editore in collaborazione con Poiesis, Nubes, Acme Lab,
Castello di Copertino. Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali. Interverranno Mino De Santis (chitarra e voce); Rachele Andrioli
(voce); William Greco (Pianoforte) e la partecipazione di Marco Bardoscia
(contrabbasso); Pierluigi Mele (poesia) che per l’occasione leggerà dei suoi
componimenti inediti dedicati al grande cantautore italiano. La manifestazione
voluta da Lupo editore ha un filo rosso con la musica per due aspetti
principali: la casa editrice compie nel 2012 vent’anni di attività editoriale;
secondo aspetto il nuovo progetto di Lupo editore che lancerà nei prossimi mesi
una nuova etichetta discografica cha ha già in programma delle ghiotte
sorprese.
Un omaggio al grande Fabrizio De Andrè è doveroso soprattutto in un momento
della nostra storia così delicata fatto di profonde incertezze e
disequilibri, soprattutto perché si
parla di un uomo che con grande coraggio morale e coerenza artistica ha scelto di sottolineare i tratti degli
emarginati, affrancandoli dal "ghetto" degli indesiderabili e
dandogli grandissima dignità. Un omaggio dunque non solo al poeta De Andrè, ma
all’uomo impegnato a denunciare “i punti caldi” del malcostume italiano senza
peli sulla lingua. (nella foto Marco Bardoscia)
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Sospiri rivoluzionari di Deborah Govoni (Youcanprint)
Le poesie di Deborah Govoni vivono della vena naturale di un lirismo
istintivo e trasparente, di grande forza comunicativa, filtrato da elementi
linguistici appropriati e maturi, capaci di creare un immediato rapporto col
lettore, che non resta mai spettatore passivo degli eventi narrati. E' un
vitalissimo pullulare d’immagini e metafore che nascono dalla raffinata volontà
di esplorare la vita in tutti i suoi momenti, in una concreta aderenza al
reale, spaziando dalla quotidianità minuta, intima e privata, a temi più
universali, sempre con la medesima energia espressiva, mai fine a se stessa. La
rivoluzione anelata dall'Autrice non conosce soluzioni di continuità, e
coinvolge sentimenti ed emozioni private, quali l'amore, l'amicizia, i rapporti
umani; così come il pubblico in senso stretto, il sociale, il politico,
l'economico, con una purezza d’intenti e una pulizia di scopi tali da rendere
ogni lirica un momento irripetibile, da sorseggiare lentamente, meditando ogni
singola parola, traendone spunto per meditazioni e sensazioni personali. Tutto
ciò rende quest'opera un viaggio intimo e segreto, da vivere con complicità e
curiosità. Poesia in movimento, quindi, mai statica e vuota, ma pulsante di
verità e vita. (Prefazione di Paolo Ursaia)
martedì 17 aprile 2012
Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere. Dichiarazioni e scandali di un partito di Eleonora Bianchini (Newton Compton)
Un'inchiesta appassionata che ridisegna il ventennio leghista dagli anni del
"celodurismo" all'ossessione del federalismo fiscale. I lati oscuri
di un partito pieno di contraddizioni: minacce di secessione che si alternano
ad abili mosse politiche per acquisire un peso sempre maggiore nel governo del
nostro Paese; vilipendi alla bandiera, diti medi alzati e pernacchie in TV che
fanno da contrappunto a raffinate strategie orchestrate nei palazzi e nelle
ville del potere. Ma come ha fatto questo movimento, da sempre spina nel fianco
della democrazia italiana, a ottenere un simile consenso? Eleonora Bianchini,
con una prosa secca e incisiva, mette al muro il partito del Carroccio,
svelando i falsi moralismi di chi grida contro "Roma ladrona" ma
chiude un occhio sugli scandali finanziari della "Padania ladrona".
"Il nostro popolo", affermava Bossi, "è pronto ad attaccare. Si
dice che il Paese stia andando a fondo, ma io conosco un solo Paese, che è la Padania. Dell'Italia
non me ne frega niente". Ma una volta scoperti i verdi scheletri
nell'armadio anche il leghista duro e puro potrebbe vacillare.
lunedì 16 aprile 2012
Le ragazze di Pompei di Carmen Covito (Barbera). Intervento di Nunzio Festa
Spassoso, divertente e scorrevole al pari d’un torrente di montagna il
ritorno in libreria di Carmen Covito, autrice del romanzo di successo “La
bruttina stagionata” a inizio anni Novanta, è scandito dalle abitudini di
Pompei, più esattamente delle ‘donne’ d’allora, “Le ragazze di Pompei”, appunto;
o almeno una parte d’esse, le borghesi in questo caso. La promo ci dice d’un
Satyricon al femminile, ma la definizione potrebbe esser non del tutto esatta o
puntuale. Ché la scusa del manoscritto ritrovato o giù di lì, in effetti,
rimette nel 63 d.C. della bottegaia-intellettuale Vibia Tirrena: che ha zio
politico e tutta una serie di conoscenze e incontri quasi comici ma descrittivi
dell’epoca. Tra, appunto, “lavori non pagati, cognati infidi, zie politicanti,
attori debitamente equivoci, estetiste che vanno matte per i pettegolezzi sulla
corte imperiale, strane scritte sui muri e sogni infranti”. E il desiderio più
grande e bello è di insegnare propriamente filosofia a ragazze ricche, appunto,
che magari poi si fionderanno, civilizzate e acculturate, nella libreria di
famiglia. Diversi escamotage tengono in moto la trama, con una struttura che
dagli espedienti legati alla traccia storica trae diretto profitto. Ma con la
lingua flautata d’una scrittrice che sappiamo mai avrebbe potuto deludere.
Deluso, infatti, non ha. La collana barberiana Centocinquanta aggiunge una
pietra luminosa assai a un mosaico cominciato da altri a dir poco
interessantissimi romanzi, in attesi d’altri romanzieri. Sono in uscita opere
di penne del calibro di Roberto Pazzi e Gaetano Cappelli. Intanto Carmen Covito
convince quante e quanti attendevano una sua nuova opera. Epperò nel frattempo
sa far innamorare chi non ha letto il suo passato. L’occasione è propizia,
viene da dire in chiusura, e per render giustizia a un altro coraggioso
editore, per rimembrare che Covito aveva pubblicato nel 2010 il racconto “Oggi,
l’amore” (Senzapatria).
domenica 15 aprile 2012
Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia : : Grazie per quella volta di Serena Dandini (Rizzoli)
Racconti che spaziano tra ricordi e riflessioni, in cui Serena Dandini
esplora con tenerezza, ironia e sincerità una catena di debolezze di cui andare
fieri, di fragilità nostre e del mondo. Di cosa è fatta una vita? Di domeniche
pigre in cui non rispondiamo al telefono per rimanere sul divano abbracciando
un libro appena iniziato. Di ore spese inutilmente a cercare le sigarette, le
chiavi della macchina, gli occhiali da sole, perché si sa che spesso e
volentieri le cose si spostano per farci dispetto e divertirsi alle nostre
spalle. Di pomeriggi adolescenziali passati a guardare le gocce di pioggia che
rimbalzano sul vetro, sognando di sposare Mick Jagger. Di quei bomboloni sganciati
da un razzo su un letto di zucchero che papà ti portava a mangiare per
insegnarti i piaceri della vita. Di mattine in cui scopri allo specchio che in
una notte hai preso cinque anni e non ti resta che tifare per un po’
d’indulgenza, in un Paese in cui dimostrare la propria età è più grave che fare
una rapina a mano armata. Di salti della quaglia da uno schieramento a un altro
nella più autentica suddivisione tra esseri umani: quella tra coppie e single.
Di momenti in cui basta un calzino con l’elastico moscio per far emergere tutte
le nostre insicurezze. Di quel preciso giorno in cui si spezza il tempo alla
fine dell’estate. E di tutto quello che non ricordiamo più ma ogni tanto
affiora dalle misteriose stanze della nostra memoria difettosa. In questi racconti
che spaziano tra ricordi e riflessioni chiamando a testimoni Borges e la moglie
di Tolstoj, Grace Kelly e Gaber, Simenon e la zia Lella, Ovidio e gli U2,
Serena Dandini torna alla scrittura dopo il successo di Dai diamanti non nasce
niente. Grazie per quella volta esplora con tenerezza, ironia e sincerità una
catena di debolezze di cui andare fieri, di fragilità nostre e del mondo: è il
tempo di autoassolverci, di fare pace con i nostri difetti imparando a
conviverci tra alti e bassi, proprio come succede a ogni coppia
pluricollaudata.
venerdì 13 aprile 2012
Doppio appuntamento per Vittoria Coppola a Otranto e Crispiano
Doppio appuntamento nel week end con Vittoria Coppola ed il
suo libro “Gli occhi di mia figlia” edito da Lupo editore ed EdizioniAnordest.
Il primo sarà sabato 14 aprile 2012 presso la sala laboratori urbani di
Art’Etica presso il centro Don Tonino Bello in via Uggiano a Otranto. L’inizio
è previsto per le 19,00 e presenta il giudice Salvatore Cosentino. Il secondo
appuntamento è invece
domenica 15 aprile 2012 alle ore 18,30 al Carpe Diem Art Cafè, in via Giacomo
Leopardi (nei pressi della villa Comunale "G. Falcone") a Crispiano
(TA). L’appuntamento è organizzato dalla
LIBRERIA AMICOLIBRO e dall'ASSOCIAZIONE ADHARA. Ospiti dell’appuntamento di
aprile la scrittrice Vittoria Coppola e il fotografo Francesco Giusto. L'evento
sarà trasmesso in diretta web sul sito www.crispianonline.com. Partners della
manifestazione sono la pasticceria "Le tentazioni" di Piero e Gianni,
"Altre Visioni" di Gianni Giacovelli e il “Centro Bibite
Argese".
Il libro è stato votato miglior romanzo del 2011 RAI Tg1 nel
sondaggio della rubrica Billy.
Quale ruolo gioca il destino nello svolgersi della nostra
esistenza? E quanto di "nostro" c'è invece nell'imboccare strade
sbagliate che porteranno inevitabilmente all'infelicità? In questa storia di
"non detti", in cui egoismi e fragilità vanno a comporre un perfetto,
perverso incastro, è rappresentato il misterioso e contraddittorio universo dei
sentimenti umani: non basta essere genitori per saper comprendere i propri figli
ed amarli come meritano; non basta essere giovani e di cuore aperto per essere
pronti ad affrontare la vita, né essere innamorati per non farsi complici della
propria ed altrui sofferenza. Una storia di solitudini e di scelte, nella quale
regge sovrana la solidità dell'amicizia, l'unica che non tradisce.
Vittoria Coppola ha 26 anni e vive a Taviano (LE). Laureata
in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale
(Università del Salento, luglio 2010).
Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di
Gallipoli (LE).
La passione assoluta che muove le sue giornate è la
scrittura.
FRANCESCO GIUSTO - "La passione per la fotografia è
nata pian piano, nel periodo a cavallo dell'avvento del digitale, cominciando
come tanti con una compatta e passando alla fotografia tramite reflex nel 2007,
acquistata dopo la laurea in informatica. Da allora è stata sempre una lotta
costringersi a lasciare la fida compagna a casa, dato che soprattutto il primo
periodo era quello contraddistinto dall'eccesso fotografico di fotografare
qualunque cosa. Come tutti i fotografi alle prime armi, il paesaggio veniva
privilegiato e si è dimostrato una notevole palestra in termini compositivi e
di pazienza. In seguito il difficile passaggio dalla 'foto bella', la foto
cartolina, alla foto pensata ha portato notevoli benefici in termini di
progettualità, pur rimanendo questo un campo aperto, come per qualunque
fotografo. Attualmente infatti prediligo il ritratto fotografico, la 'candid'
rubata, la street nel senso più ampio del termine, adorando far convivere ed
incastonare gli elementi che la scena mi fornisce in maniera surreale e
ironica. Posso definirmi quindi un fotografo non professionista, il cui
vantaggio principale è quello di poter fotografare quasi tutto ciò che la mia
fantasia suggerisce. Il passaggio alla socialità reale è avvenuta due anni fa,
rapito da un amico e subito iscritto nel circolo fotografico Controluce di
Statte. Partecipo quando possibile a concorsi, incontri e workshop,
collezionando qui è lì menzioni e qualche riconoscimento, cosa che fa sempre
piacere. Nel prossimo futuro miro, oltre che a ampliare la mia sensibilità e
conoscenza, a terminare alcuni progetti, tra quelli iniziati, e altri 'in
nuce'"
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