Rosa è una donna tormentata alla ricerca di sé. Se mai è possibile
scoprirsi, pacificarsi, ella trova la propria identità nella cultura millenaria
della cucina appresa dalla madre. E ritrova se stessa nella figlia che la
sfugge e di lei è gelosa. E anche nella passione verso altre donne: la vicina
Tina col suo aspirapolvere infernale, Caterina geisha golosa e viziata, Edda
austera, che viene dal Sud e le sue forme sono guglie. In un ristorante da
grande abbuffata della bassa Padania, le ricette napoletane di Rosa profumano
di erotismo e lussuria e gli squisiti cibi, godimento e ossessione, sublimano
l’amore celebrandolo come cerimonia sacra. In un vorticoso flusso del pensiero
che scorre e non s’acquieta, questa storia è il libro della vita, architettura
del dolore cui fa sempre pendant un’architettura del piacere.
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