lunedì 6 settembre 2010

Orecchini di ciliegia tra i capelli di Maria Teresa Paccione









“Maria Teresa Paccione è poetessa d’aria, di cielo, di azzurro; voglio dire che la raccolta si presenta con una straordinaria ‘leggerezza’ di lessemi, di versi, di immagini, come se l’Autrice affrontasse la vita in punta di piedi (e direi quasi danzando) sempre rivolta all’alto, all’ineffabile, al sogno”.

Maria Teresa Paccione (Maria per la famiglia, dal ben lontano 1957) è entrata definitivamente ed irreversibilmente nel mondo della scuola media, un po’ da Don Chisciotte, un po’ da fata turchina, un po’ da strega dalle urla acute nei duelli quotidiani in aule e corridoi, molto da Alice nel paese delle meraviglie. Insegue foglie al vento, sorrisi e nuvole nel cielo. Non ama parole taglienti e coltelli affilati. Strappa abbracci da chi può, scappa via da occhi indifferenti e da strade rumorose di baldanza. Ama i fumi delle pentole condite di pensieri, gli impasti di focacce lievitate, il colore squillante dei fiori in primavera, i passi saltellanti di bambini tra le urla, gli spazi spalancati al vento e il timido sorriso della luna accesa in cielo. Aborrisce recinzioni di qualsivoglia materiale: legno, pietra, filo spinato agli occhi e al cuore. Ha un marito, un figlio, un giardino, un cane e tante scale ancora, lentamente, da salire.

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