E non lo afferri, tu che guardi, il
senso dell’aspro limone appeso e
dondolante sul rampo ossuto, e
non lo comprendi il frutto del fico
d’India che cerca vita tra le spine,
e non lo sai perché un gabbiano
per morire si infrange sul mare
anche se pesce non è.
Irene Leo, classe 1980, ha esordito “ufficialmente” nel 2006 con Canto Blues alla deriva (Besa editrice). È presente su “Tabula rasa 05”, rivista di letteratura invisibile, nella sezione Poesia e su alcune antologie, tra cui Verba Agrestia (2008) e Il segreto delle fragole (2009). Nel 2007 ha ricevuto dal Teatro di musica e poesia “L’Arciliuto” di Roma, il riconoscimento in “Kagolokatia”. Collabora con il quotidiano salentino “Il Paese Nuovo”.
Cura un suo blog letterario: http://ireneleo.wordpress.comHa sempre preferito all’apparenza, la sostanza della parola, e del dettaglio. Su tutto, la Poesia, la scrittura, emblema di quel niente “ca te inchie lu core”...
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