Il pub di Settimio è l’approdo di generazioni perdute, il
punto d’incontro di storie confinanti, di solitudini che annaspano
nell’illusione di risolversi in cerca di una free way destinata a rivelarsi una
diàspora. Le radici si sgretolano insieme alla sassosa terra salentina,
incapaci di trattenere valori e tradizioni nell’incalzare disordinato di tempi
nuovi e non certo migliori. C’è chi, inseguito dalla propria fragilità, fugge
da un sud che lo richiama a un drammatico appuntamento; chi, soffocato da una
vita troppo stretta, si esplora nella trasgressione; chi si adatta, in una
sorta di dolente pigrizia, all’estraneità dei figli; chi torna – perché «qui è
meglio, no?» – nel vano tentativo di riconoscersi in un’identità.
Luca, Francesca, Dora, zio Franco, Emanuele… dalle storie
della famiglia Peschici e dalla costellazione dei personaggi che incrociano le
vicende di Danilo (l’Io narrante) emerge un quadro di gente a volte ignara di
tradire se stessa, totalmente partecipe delle inquietudini e delle corruzioni
che segnano l’oggi in modo globale, immersa in un disorientamento a mala pena
illuminato da barlumi di autocoscienza e dai legami affettivi che hanno nutrito
l’infanzia.
Dal coraggioso e coinvolgente romanzo di Piliego esce il
Salento oscuro, nascosto a chi insiste a rifugiarsi in una pizzica mitizzata
come emblema di purezza primigenia; è la denuncia di una penna “giovane” che,
pur intrisa di nostalgia, rifiuta le panoramiche da cartolina per guardare ad
occhi aperti la realtà e interrogarsi sui rischi che essa comporta.
OSVALDO PILIEGO - Ha trentadue anni, vive a Lecce. È
laureato in lettere. Ha scritto per diverse riviste locali e nazionali. È
giornalista pubblicista. Attualmente è direttore di Coolclub.it e collabora con
il Quotidiano di Lecce e Rockerilla. Ha organizzato centinaia di concerti e
suona male la batteria da 15 anni.
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