lunedì 24 ottobre 2011

Simona Muci presenta le nuove uscite di Besa editrice con Francesco De Giorgi, Paolo Volponi, Silvana Bedodi, Toni Servillo, Francesco Spilotros, Ismail Kadare







































Tu prepara il filtro di Francesco De Giorgi - Tu prepara il filtro è un romanzo generazionale che descrive in modo puntuale la crisi di ideali e il disagio dei trentenni di oggi schiacciati dal nuovo mostro del ventesimo secolo: il precariato. Attraverso le vicende del ventinovenne Matteo Fabbri, l’autore racconta in modo scanzonato il senso di vuoto e la perdita di speranza che travolgono non solo il protagonista/narratore ma anche gli amici storici a lui vicini, vittime dello stesso male: la disattesa ricerca di una realizzazione professionale che nel profondo sud non sembra fattibile.
Francesco De Giorgi è nato a Casarano, in provincia di Lecce, nel 1984. Nel 2007 si è laureato in scienze della comunicazione presso l’università degli studi di Siena. Tu prepara il filtro è il suo romanzo d’esordio.
Toni Servillo. L’attore in più a cura di Enrico Magrelli - Se si dovesse eleggere un volto simbolo, in grado di condensare attraverso i suoi lineamenti il mood della cinematografia italiana attuale, il candidato ideale sarebbe certamente Toni Servillo. Nessuno, meglio di lui, ha saputo mettere la propria statura attoriale a disposizione di film, autori e registri tanto diversi, delineando con altrettanta abilità e precisione una galleria di personaggi emblematici, tipici dei nostri anni, scolpiti con perizia ostinata e rigorosa osservanza del dettaglio. E con risultati interpretativi sempre suggestivi, quando non indimenticabili. Un lavoro, il suo, che ha contribuito nei suoi esiti più alti a riportare il nostro cinema su un piano di prestigio e competitività decisamente internazionale.
Enrico Magrelli è conservatore della Cineteca Nazionale. Dal 1994 è autore e conduttore del programma radiofonico Hollywood Party. È consulente della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e vicedirettore del bif&st di Bari. Fa parte della Commissione del fondo di garanzia per il cinema del Ministero dei Beni Culturali. Scrive per la “Rivista del Cinematografo” e collabora con al Casa del Cinema di Roma. Ha scritto e curato numerose pubblicazioni.
Fiabe Ungheresi a cura di Francesco Spilotros - Le fiabe ungheresi hanno l’ardire di affrontare in campo aperto questioni pedagogiche di alto profilo. Con una lettura trasversale che coinvolge tutte le fiabe, si può affermare che il progetto educativo che portano avanti, unitariamente, è quello per una società democratica che faccia del dialogo la sua dimensione fondativa. Le fiabe ungheresi spingono verso un’educazione che sia impegno a elaborare e coltivare una tensione infinita sia verso la realtà esterna sia verso una realtà interna, verso se stessi alla continua ricerca di significato. E lo fanno preparando alla vita i piccoli lettori attraverso mille temi, svariati personaggi, infinite avventure, multiformi situazioni.
Francesco Spilotros (1968), insegnante, sposato con tre figli, è laureato in lingue e letterature straniere e in scienze della formazione primaria. Collabora con la cattedra di storia della letteratura per l’infanzia dell’università di Bari. È socio fondatore dell’associazione internazionale di lettura e letteratura per l’infanzia L’Aquilone, nata a Bari nel 2007, e della omonima rivista specializzata di letteratura giovanile (www.associazionelaquilone.info). Sul sito http://www.montessorimola.net/
gestisce il blog Didattica e dintorni.
La commissione delle feste di Ismail Kadarè - In un’Albania ancora assoggettata al dominio ottomano, si svolgono i minuziosi preparativi per una festa di riconciliazione. Il meticoloso dispositivo cerimoniale accresce, di ora in ora, l’attesa per l’arrivo degli invitati. Rituali dell’ospitalità, banchetti, danze e giochi costituiscono, però, solo la messa in scena di una tragica beffa...
ISMAIL KADARE (Argirocastro, 1936), romanziere, poeta e saggista di fama internazionale, condensa nella sua scrittura le inquietudini di un paese lacerato da vecchie dominazioni e da nuove libertà. Nessuno meglio di lui è riuscito a cogliere, nella loro storicità, il retaggio complesso e la ricchezza di sfaccettature dello spirito albanese. Dal 1990 risiede stabilmente in Francia.
Cantonate di Urbino di Paolo Volponi - La città di Urbino, com’è noto, è al centro di un’intera rete di figure ossessive nell’opera narrativa e poetica di Volponi. La forza stilistica presente anche in questi brevi scritti, tre testi e un’appendice epistolare, scioglie fin dall’esordio ogni dubbio: non si tratta di bozzetti paesaggistici o idillici. La città vi appare annichilita, senza “idillio, né rifugio, né quiete, né silenzio, né società”. La “Città ideale” è divenuta inerte spoglia mortale, ai margini rispetto agli odierni flussi mercificanti: questa vicenda allude a qualcosa di concreto e universale, che non riguarda la sola Urbino.
Paolo Volponi nasce a Urbino il 6 febbraio 1924. Dirigente industriale e attivista politico, si dedica a un’intensa attività letteraria accompagnata da riconoscimenti nazionali e internazionali. È autore di raccolte poetiche e romanzi, tra cui Memoriale (1962), La macchina mondiale (1965), Corporale (1974), La strada per Roma (1991). Muore ad Ancona nel 1994.
Lucrezia i tuoi sogni di Silvana Bedodi - Lucrezia Malpigli, una giovane bellissima, cresciuta tra Lucca e Ferrara, circondata dai piaceri del lusso e della raffinatezza, viene data in sposa a un uomo del quale non è innamorata: Lelio Buonvisi. Presto però lo tradisce con un uomo che conosce fin dall’infanzia, Massimiliano Arnolfini, suo coetaneo e troppo meno nobile di Lelio. I due amanti sono legati da una passione indomabile che li indurrà all’assassinio di Lelio. Il processo contro Lucrezia, Arnolfini e i sicari, con grande spreco di interrogatori, torture e delazioni, porterà Lucrezia in convento, dove rimarrà fino alla morte. Con mano sicura, Silvana Bedodi ci guida nei meandri di un’anima lacerata non dal dubbio (non c’è mai in Lucrezia pentimento) ma dalla rabbia di avere perduto la vita in nome del decoro (il denaro) e delle norme coercitive di una società ipocrita.
Silvana Bedodi (1956) vive e lavora a Cuneo. Appassionata di studi classici, si diletta a scrivere soprattutto su argomenti storici. Con Besa ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, Pellegrino di Provenza (2005).

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