Il 16 febbraio a Roma è
morto all’età di ottant'anni Jannis Kounellis. Era nato in Grecia al Pireo il
23 marzo 1936 ma aveva deciso di lasciare la sua patria già all'età di vent'anni
per trasferirsi a Roma. Divenne subito noto per le installazioni di grandi
dimensioni e le performances memorabili come i dodici cavalli vivi
"esposti" alla Galleria L'Attico di Roma . Gli animali in movimento
erano la metafora dell'incontro tra l'uomo e la natura. Da questo episodio tutta
l'arte di Kounellis si muove inglobando il pubblico in una sorta di centralità
dove lo stesso pubblico ne è il protagonista Usa tutti i materiali possibili da
riciclare: scarpe, carbone, pietre, mobili, ferro, sacchi di iuta e tanto
altro. Grande artefice dell'arte povera ha sempre portato nel cuore Masaccio e Caravaggio.
Le sue installazioni con i suoi materiali sfondano il confine materiale della
tela prigioniera del cavalletto. Egli affermava :" voglio uscire dal
quadro ammettendo mai che io ne sia mai entrato ma uscire vuol dire andare
sempre verso il cambiamento" Il suo concetto del sentimento del distacco e
della distanza è stato alla base della sua arte Nel 2016 la Monnaie di Parigi
gli ha dedicato una ampia retrospettiva ed al Musma di Matera il 15 ottobre
2016 è stata inaugurata una sua mostra.
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