mercoledì 1 marzo 2017

Ascoltiamo l'appello dell'Unicef. Intervento di Paola Scialpi



Le notizie fornite dall'Unicef fanno rabbrividire. Sembra ci siano in Libia pronti per arrivare da noi 28.000 minori, ma le cifre potrebbero essere molte di più. Quando i minori arrivano in Italia hanno la prima accoglienza che consiste nelle visite mediche e poi lo smistamento nei centri di accoglienza. Il problema è che in questi centri non possono sostare molto perchè il pericolo maggiore è quello di essere avvicinati da persone pericolose che, come purtroppo è già successo, li avviano alla prostituzione o all’accattonaggio e ad altre attività malavitose. Molti non fuggono solo dalle guerre ma dalle violenze e dall'estrema povertà. Lo stato dovrebbe fornire per la loro prima permanenza personale un pò di scuola, insegnare l'italiano, tenerli impegnati fino a quando non si presenti l'opportunità di uno spostamento programmato. Molti giungono dalla Nigeria dove da anni donne e bambini subiscono indescrivibili violenze. Altri dalla Somalia. Paesi in grande difficoltà. Certo il governo deve affrontare oggi come oggi molte emergenze: terremoti, movimenti migratori, i problemi del debito pubblico, le difficoltà di chi è da tempo sulla soglia della povertà e tanto altro. Allora bisogna guardare alle priorità. L'Italia con la sua storia, la sua arte, la sua civiltà deve fare qualcosa. Noi che siamo gente comune ascoltiamo con grande tristezza tutti questi eventi e nel nostro piccolo molti di noi fanno qualcosa … ma il governo deve muoversi! Non possiamo permettere che si compiano abusi fisici e psicologici su minori la cui colpa è solo quella di essere sfortunati. Una nazione civile non può lasciare che tutto ciò vada alla deriva. Pensare che mentre bambini muoiono di fame o subiscono abusi qualcuno in parlamento continua per giorni a litigare per avere la tanto sospirata poltrona.

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