Dobbiamo
necessariamente trovare il motivo che spinge la moda a ricercare
prepotentemente e sempre più il kitsch in alcune sue collezioni. Il significato
della parola trova diverse strade dalle sue origini tedesche nell'ottocento in
poi. Quello però che vediamo più vicino a ciò che emerge è il cattivo gusto.
Sovrabbondanza di elementi: piume, lustrini, stile animal a profusione, capelli
colorati, cappelli improponibili. Insomma donne che sembrano una succursale di
oggetti smarriti. Pensare che Coco Chanel suggeriva alle donne che desideravano
essere eleganti di guardarsi allo specchio prima di uscire e di togliere sempre
qualcosa all'abbigliamento scelto per quella giornata, facendo intendere, come
poi tutto il mondo ha apprezzato nelle sue collezioni, che la vera eleganza è
quella che passa inosservata ma che attrae lo sguardo di chi cerca il bello. Purtroppo
forse anche la moda cerca una sua identità smarrita nei meandri di una crisi
che non la tocca da vicino ma che incide su chi la fa vivere . Certo alcuni grandi
stilisti resistono a questo subdolo invito del kitsch, ma molti si sono
lasciati corrompere. L'essenzialità, la linearità forse non fa più parte di una
società incerta, senza obiettivi a lungo termine. Allora? Meglio tuffarsi
nell'esagerazione, nella banderuola di elementi per stordirsi e dimenticare per
un pò i problemi.
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