La generazione degli
under sessanta è cresciuta con Walt Disney: Cenerentola, Biancaneve, la bella
addormentata, Cappuccetto Rosso per citarne solo alcune. Nelle immagini la
linea occupava un posto importantissimo per l'attività percettiva. Se ci
fermiamo un pò a riflettere, anche se non le abbiamo sottomano, pensiamo alle
figure, ai paesaggi, agli animali che popolavano le fiabe Disney. La linea
predominante era quella morbida, sinuosa. I colori non erano mai violenti ma
anch'essi morbidi con passaggi tonali dolci. Chi ha creato questi capolavori
sapeva quanto il tipo di linea poteva influenzare la mente. Ovviamente c'era la
storia a muovere i fili dell'interesse, ma aveva negli elementi figurativi un
aiuto fondamentale. Poi è arrivata l'era dei cartoons giapponesi di Goldrake, e
le sue alabarde spaziali, Mazinga Z e Dragon Ball, a popolare la fantasia dei
quarantenni di oggi. La linea spigolosa
angolare dinamica ha sostituito quella sinuosa di Disney. Ma anche i messaggi sono cambiati. C'è la
forza di chi vuole combattere le ingiustizie, dove il cattivo soccombe e vince
l'eroe, dove la donna si conquista un ruolo importante anche se non sempre
vincente. Le favole di Disney portavano al sogno ma svelavano aspetti della
vita un pò fuorvianti. Pensiamo a Cenerentola sottomessa alla matrigna e alle
sorellastre che con l'aiuto della fata si conquista una serata di libertà ma
solo fino a mezzanotte, poichè finiva l'incantesimo. Praticamente un'ora
d'aria. In Biancaneve abbiamo una potenziale assassina, la matrigna con la mela
avvelenata. Cappuccetto rosso è una bambina a dir poco sprovveduta che non solo
se ne va in giro da sola per il bosco infestato da furbi lupi ma poi non si
accorge neanche che al posto della nonna c'è il lupo, quindi anche miope.
Queste sono in linea di massima le figure femminili. Poi ci sono gli eroi
salvatori, quasi sempre il principe biondo e con gli occhi azzurri. La
generazione delle sessantenni di oggi ha dovuto faticare non poco poi per
scoprire che nella vita te la devi cavare soprattutto da sola … che pochi sono
i principi affidabili e che non sono certo tutti biondi con gli occhi azzurri.
Le storie sono lo specchio della società che le accoglie. Negli anni
cinquanta -sessanta avevamo bisogno di sognare, avevamo sempre la speranza che
arrivasse il principe azzurro per esaudire i nostri sogni. Negli anni ottanta-novanta si è incominciato a
sognare meno e a vedere la realtà con il filtro della tecnologia. Però .....
quanto è bello sognare!
Nessun commento:
Posta un commento