Ci sono odori e profumi
che rimangono nella nostra mente e segnano periodi precisi della nostra
esistenza, della nostra infanzia. Il gelsomino a casa dei nonni è stato per me
qualcosa di nostalgico e bello. Piccolissima passeggiavo mano nella mano con il
nonno nel suo giardino incantato pieno di quel profumo delizioso che ho
ricreato nella mia casa delle vacanze in campagna. Anche i profumi e gli odori
che ricordo della piccola salumeria del paese o di quella in città sotto casa.
IL salumiere era quasi un amico di famiglia ed io anche piccina andavo a fare
le piccole spese. Mi diceva - " Ciao, bella signorina, ( non ho mai
pensato che quella frase nascondesse qualcosa di losco) cosa posso servirti?” -
. Poi dopo aver fatto le compere di rito mi diceva - “ … salutami mamma e papà”. Era come uno
zio che aveva tutte quelle cose buone: i biscotti a forma di animaletti con la
crema dentro, l'odore della mortadella, il pane appena sfornato, i formaggini di cioccolato. Era tutto genuino
ma soprattutto lo erano i rapporti interpersonali fatti di molta umanità. Si
informavano della vita degli altri con affetto e non con invadenza, avevano
sempre una parola di conforto con l'anziano o con chi non stava bene. Umanità
questa è la parola che abbiamo dimenticato. Camminiamo come zombies nei grandi
centri commerciali per stordirci e non pensare a niente. Contenitori enormi di
disgregazione sociale dove ci si incontra senza neanche vedersi. Nella società attuale
ognuno pensa solo a sè e non ha il tempo nè la voglia di pensare agli altri. Si
passa una giornata ai grandi magazzini i bambini si divertono e poi si torna
nelle proprie case ed è passato un altro giorno del … nulla.
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